C’è un evento a Manziana che riesce a far sbiadire la malinconia per le feste d’estate consentendo di conservare il sorriso anche durante l’autunno, la stagione della caduta delle foglie, delle giornate che si accorciano, i primi maglioni necessari, il tempo dei caminetti e dell’uggia: è la sagra della Castagna, un appuntamento atteso e divenuto simbolo di un territorio e delle sue eccellenze.
L’edizione 2025 ha confermato uno straordinario afflusso di visitatori, riempiendo le vie del centro della cittadina che si affaccia sul lago di Bracciano; il fatto che le edizioni non siano numerate, è metafora di un rito che si rinnova ogni anno, sempre diverso, come lo è la natura, mai uguale a se stessa nel suo nascere e sfiorire.
La castagna locale, regina della manifestazione, ha di corredo altre tipicità enogastronomiche del territorio, confermando, peraltro, un’organizzazione perfetta; parcheggi, piani di sicurezza, gruppi di intrattenimento artistico e musicale, aree per degustazioni di street food e, ovviamente, le grandi rostiere per fare le caldarroste, gli enormi fuochi che anticipano il tepore necessario per le sere fresche alle porte.
L’agone ha incontrato l’organizzatore della sagra, Giacomo Albicini, che con la sua tenera timidezza ha precisato che il merito della riuscita è da suddividere tra tutti gli organizzatori.
“Siamo felici, tutti, perché anche quest’ anno la Castagna ha dato il suo meglio. Un paese intero, la sua comunità, si è vestita con il suo abito migliore e ha realizzato un evento speciale. Perché ciò che rende unica e speciale la Castagna di Manziana è il lavoro di tutti i volontari che con passione si adoperano nei mesi precedenti.
Tutti, dalle istituzioni al singolo volontario, ogni anno danno qualcosa in più. Ci regalano un piccolo dono. E la nostra capacità sta solo nel fatto di saper accogliere i loro doni, dare ad ognuno la stessa dignità, e metterli insieme fino a dare vita alla Castagna. I numeri e le presenze possono sorprendere. Ma quello che è veramente straordinario è la passione che tutti mettono nel dare vita a questo evento.
È impossibile dare merito a qualcuno di questo risultato, perché il merito è condiviso tra tutti quelli che rendono possibile questo evento”.
Ed è proprio questa comunità di intenti che permette all’evento di aggiungere un piccolo mattone a questa rara e coraggiosa costruzione che è la Castagna.
È impossibile fare dei ringraziamenti mirati o individuali, perché la parola “individuale” non può in alcun modo legarsi al senso profondo della Castagna di Manziana.
Gianluca Di Pietrantonio


