Riceviamo e pubblichiamo
“Nel nuovo Decreto Sicurezza sul Lavoro viene finalmente accolta una nostra battaglia storica: il badge obbligatorio nei cantieri. Uno strumento che, se ben applicato, può aiutare a contrastare l’illegalità.
Quando cominciammo a confrontarci con Roma Capitale – Protocollo Opere Giubileo del 30 novembre 2023 e l’accordo che introduce il badge di Cantiere del 31 luglio 2025 – per contrattare le migliori condizioni possibili per i lavoratori che sarebbero stati impegnati nei cantieri del Giubileo avevamo ben chiaro che avremmo dovuto limitare il ricorso al subappalto mentre il Governo nazionale cambiava il codice degli appalti reintroducendo l’opportunità di poter ricorrere al subappalto a cascata.
Per fortuna e grazie all’attenzione dei lavoratori, non si sono registrati infortuni gravi o mortali in un periodo di intense attività lavorative, ma questi risultati non possono essere lasciati alla buona sorte. Poi abbiamo proseguito fino alla sottoscrizione del badge, che dovrà essere lo strumento che garantirà controllo e conoscenza immediata dei flussi della manodopera, orario di lavoro e applicazione dei contratti nazionali”.
Lo dichiarano Natale di Cola, Segretario generale CGIL Roma e Lazio e Diego Piccoli, Segretario generale FILLEA CGIL Roma e Lazio, in una nota.
“L’introduzione del badge di cantiere e’ un fatto positivo, per il quale ci siamo spesi con forza – continuano i segretari – ma troppe questioni restano aperte. OK il badge di cantiere, ma non basta! Nessuna stretta sul subappalto, nessuna norma preventiva efficace, nessun provvedimento che accerti realmente le responsabilità e garantisca giustizia ai lavoratori e ai loro familiari.
Questo decreto non fermerà le morti sul lavoro. Nessuna misura reale per fermare la giungla dei subappalti”. La CGIL lamenta l’ennesima omissione sulle richieste storiche del sindacato in materia di giustizia e prevenzione. “Sono anni che chiediamo una Procura speciale e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
Anche questa volta, niente! Nessuna Procura nazionale per i reati legati alla sicurezza sul lavoro. E non vediamo neppure passi avanti significativi sulla formazione e la qualificazione delle imprese,” concludono Piccoli e Di Cola.
Segreteria CGIL di Roma e Lazio


