5 Dicembre, 2025
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IL COR-AGGIO COME ANCORAGGIO DI CUORI.

Questa riflessione richiede una premessa affinché si possa iniziare a discriminare le conseguenze dalle cause.

La situazione politica internazionale in cui ci troviamo è a mio avviso, la conseguenza, di una grave alterazione perpetuata nei secoli e basata su principi distorti di potere e di dominanza che ne sono l’antica causa.

L’intollerabile non solo è assurdamente autorizzato e appoggiato ma anche incredibilmente legittimato da scellerati esseri che non hanno nessun criterio e nessun senso di responsabilità verso il genere umano.

L’ impensabile sta accadendo sotto i nostri occhi increduli, e le storie imbarazzanti che ci raccontano ci appaiono con sempre maggiore chiarezza, falsi copioni per giustificare l’ingiustificabile. E come spesso accade c’è un rischio da correre quando si tira troppo la corda: io credo che in questo momento abbiamo davvero superato il limite e la corda si è rotta.

Il subdolo gioco di abituare gli uomini alle bestialità e farle passare come “normalità” invece che “mostruosità”, nella vita di tutti i giorni, giocando sulla distorsione percettiva per cui “ciò che accade non mi riguarda”, non funziona più.

Il dolore viaggia sulle profonde incontrollabili e fortunatamente non manipolabili connessioni del Sentire, conseguentemente questa grande messa in scena non regge più con la linea del cuore che ci tiene connessi a qualcosa di superiore.

E quel qualcosa lo sentiamo in tanti che si è rotto, proprio all’altezza del nostro petto: ma facciamo attenzione, quello che si sta sgretolando non è il nostro cuore i ma il velo di ipocrisia che così bene lo nascondeva.

Dunque lasciamo che sia, rimaniamo in contatto con il nostro cuore ferito e sanguinante ma libero: che possa battere e battersi per squarciare il grande l’inganno che ci ha anestetizzato fino ad oggi.

Seguire il nostro cuore, sposarlo con i nostri valori per il bene supremo significa avere coraggio, ossia per l’appunto avere cuore, dal latino “coraticum” o “cor habeo” di portare questo nostro mondo a un nuovo tempo.

Il coraggio di cambiare, richiede una pulizia profondamente dolorosa e “l’iniziazione” parte proprio dal nostro mondo interno.

Mai come in questi tempi infatti, noi psicologi, assistiamo ad un’incidenza sempre maggiore di richieste di aiuto, sintomo e portatore di malessere non solo individuale ma collettivo.

Partendo da noi, dal nostro lavoro personale, si avvia inevitabilmente è parallelamente un cambiamento globale, testimone di un potente sentire, fatto di reale presenza, di connessioni e unioni d’intenti e di cuori.

Si cambia gioco signori, le nuove regole a cui siamo destinati non saranno più dettate da un mero potere, fine a se stesso, insaziabile e malsano, ma da qualcosa di supremo, destinato a vincere da sempre perché in linea con le leggi di vita, del rispetto e dell’amore.

Il mio augurio è che questa riflessione possa essere riconosciuta universalmente e ci dia la forza di fare buon uso di quello che viene chiamato Libero arbitrio, ossia, il nostro diritto divino di scegliere dove stare rispetto alla vita, se dentro o sopra: la differenza tra il Vivere o Sopravvivere, dipende dalla nostra capacità di “guarire” da i condizionatori e le vecchie obsolete e malsane abitudini che hanno portato il mondo ad “ammalarsi” in maniera così grave.

Per non confondere le conseguenze con le cause, dobbiamo essere presenti a noi stessi, e proprio come accade in un percorso di cura, non si combatte la malattia, che ancora oggi viene spesso erroneamente confusa e trattata come causa, quando invece è solo un “sintomo”.

Conseguenza di abitudini che hanno provocato nella nostra struttura delle alterazioni importanti che corpo e spirito cercano di “riparare”, finché la compensazione non basta più e si manifesta la malattia, che in realtà rappresenta l’opportunità di guarire, facendo emergere attraverso questo “svelamento”, ciò che non va più bene.

Guarire significa recuperare le cose buone per noi, cambiando paradigma rispetto a noi stessi.

Allo stesso modo, in questo contesto storico, non dobbiamo confondere le conseguenze con le cause, per avere chiaro cosa dobbiamo cambiare per guarire questo mondo.

Ora più che mai dobbiamo usare il cuore e abitare la speranza che questa apparente distruzione che si sta innescando, sia l’unica irreversibile soluzione, affinché, possiamo cambiare radicalmente il nostro modo di stare al mondo, non più nella violenza ma nel rispetto e nella potenza dell’amore che in questi tempi è fortemente provato.

Trattare gli esseri viventi senza rispetto, è atroce e intollerabile ma se ci fate caso solo in questo tempo lo stiamo percependo.

Il risveglio di cui tanto si parla è proprio questo e ci stupiremo sempre più di quante cose che avvengono sotto i nostri occhi, siano sempre state ignorate, perché nei secoli ci siamo abilmente abituati all’indifferenza, che naturalmente provoca la morte della coscienza.

Questa alterazione si può guarire solo attraverso un grande lavoro di presenza che passando piano piano dall’individuo, “ripulisce” la coscienza globale e ci restituisce il diritto , ma soprattutto la capacità di scegliere il bene di tutti, quelli vero, fatto di rispetto, empatia e gentilezza, dove pensieri e atteggiamento barbari non sono più contemplabili , semplicemente perché incompatibili con la vita.

Questo è il compito di chi si trova a vivere in questo momento nel mondo.

Rosaria Giagu

Psicologa psiconcologa

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