Forbici, colla, riviste, giornali, imballaggi, ritagli sono gli strumenti “poveri” per chi vuole provare a misurarsi con il collage. Un’arte che non richiede competenze specifiche pregresse per questo si dice che è “un’arte per tutti”. Può appartenere a chiunque. Del resto riconoscere il collage contemporaneo come forma d’ arte significa portarlo in uno spazio pubblico per celebrare la sua capacità di parlare, curare, trasformare, sperimentare. Realizzare collage, sovrapponendo e incollando carte, fotografie, oggetti, ritagli di giornale o di rivista, significa non solo cimentarsi con un’attività creativa ma rallentare, radicarsi e ritrovare connessione con le nostre emozioni, con gli altri, con ciò che davvero conta.

Dunque non è un’attività solo per bambini e non è un passatempo. È un linguaggio espressivo, intuitivo, libero che accoglie ogni età e ogni esperienza. Lo hanno sperimentato due artiste del collage, Alina ed Elsa, durante il lockdown nei giorni della pandemia, quando iniziarono a condividere i loro collage online su un account Instagram. Un luogo virtuale cui, nel tempo, sempre più artisti fecero riferimento trasformandolo in un luogo di connessione e di scambio, il punto d’incontro di una vera comunità entro cui scambiarsi i lavori. Per questo, le due promotrici, hanno scelto di mantenere viva quella pratica e di creare ogni anno, a settembre, una “challenge” a tema.


“Quest’anno – dice Aline – abbiamo sentito il desiderio di onorare quella comunità in modo concreto, con una mostra reale, dal titolo IL MIO TEMPIO, che si è tenuta il 10 e 11 maggio 2025, nella Sala degli Archi di Piazza Firenze 7. Abbiamo invitato gli artisti a riflettere sulla parola tempio, non come luogo religioso o architettonico, ma come una metafora personale. Un luogo di pace, creatività e introspezione. Com’è fatto il tuo tempio, laddove ti senti sicuro, integro, vivo, o connesso al tuo mondo interiore?” Il tema è originato dal nome del nostro account Instagram @thecollagetemple, su cui condividiamo i collage che ci inviano gli artisti da ogni parte del mondo”.
A questa edizione hanno partecipato almeno ottanta artisti residenti in ogni dove, in Belgio, Canada, Cile, Danimarca, Spagna, Francia, Turchia…
Diverse le tipologie dei collage che sono stati esposti alla mostra, in una stanza divenuta luogo pieno di visioni e simboli. Meditativi, istintivi, ironici o poetici, i collage insieme hanno mostrato un mosaico di prospettive che celebrano la natura, la memoria, o la forza interiore, il corpo, la casa, o il gesto stesso del creare. Sono stati due giorni di mostra in cui anche gli adulti si sono messi in gioco, osservando e creando collage, sperimentando la loro creatività.
Anna Maria Onelli
(Foto di Alina e Elsa)


