COMUNICATO STAMPA
La FP CGIL di Roma e Lazio in merito allo “Stato di agitazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Dislocazioni, smart-working, aumenti: le lavoratrici e i lavoratori vogliono soluzioni e rispetto” ha dichiarato, in una nota del 21 febbraio 2025:
“Oggi più di duecento tra lavoratrici e lavoratori del Ministero del Lavoro hanno partecipato, in presenza o da remato, all’assemblea sindacale riguardo la proposta di dislocazione formulata dalla Direzione e in merito al Fondo Risorse Decentrate. L’assemblea ha espresso una netta contrarietà rispetto all’ipotesi di trasferire una parte delle direzioni in una filiale dell’EUR.
Una proposta irricevibile, che inasprisce già la difficoltosa conciliazione vita-lavoro per tutto il personale interessato. Il trasferimento determinerebbe un notevole aumento dei tempi di percorrenza sia per i lavoratori e le lavoratrici residenti nella Città, sia per i e le pendolari.
Un diniego che non dovrebbe sorprendere i vertici del Ministero, in quanto molto difforme dalle soluzioni indicate dalle RSU, nell’ultimo incontro sindacale, di aumentare la capienza della sede di Via Flavia e di avviare un sistema di condivisione delle scrivanie. Il personale ha espresso in modo unanime la necessità di ampliare l’accesso al lavoro agile e da remoto, evitando inutili restrizioni e macchinose regole, che determinerebbero solamente inaccettabili disparità tra colleghi e colleghe.”
“I lavoratori e la lavoratrici – continua la nota – denunciano la scelta del Governo di eliminare dal Decreto-legge Pubblica Amministrazione i 5millioni di euro destinati all’aumento del Fondo Risorse Decentrate. È inaccettabile che in una situazione sociale-economica come quella che stiamo vivendo, con un CCNL che prevede aumenti salariali che non riescono neanche a far fronte alla galoppante inflazione, la parte politica disattenda le promosse fatte a dicembre. Ci aspettiamo un intervento immediato e un incontro per dare soluzioni concrete e definitive al rebus del salario accessorio.”
“L’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori – si conclude – ha dichiarato all’unanimità l’avvio dello stato di agitazione di tutto il personale per reclamare il diritto a un salario adeguato e a giuste condizioni di lavoro”


