30 Aprile, 2024
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Roma Metro C, Simoncini: “Lo stop ai lavori è l’ennesimo schiaffo alla Città”

«La notizia dello stop ai lavori di costruzione della Metro C è l’ennesimo schiaffo inferto a Roma e ai suoi cittadini. Al di là dell’accertamento delle eventuali responsabilità per i mancati pagamenti lamentati dal consorzio, va detto chiaramente che siamo di fronte a una delle più sconcertanti operazioni trasportistiche di sempre: un’infrastruttura che dalla fase di progettazione a quella di realizzazione ha visto progressivamente svilire il suo senso e la sua funzionalità, trasformandosi in un tipico esempio della sciatteria e della miopia che troppo spesso circondano le opere pubbliche del nostro Paese».

Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.

«La linea C della Metropolitana di Roma costerà alla collettività oltre tre miliardi e mezzo di euro – spiega Simonciniuna cifra che non ha eguali in Europa per opere di questo tipo e che è finanziata per due terzi dallo Stato e per la parte restante da Comune e Regione. Al momento la tratta funzionante, quella tra Monte Compatri e piazza Lodi, di fatto ricalca il percorso della ferrovia Roma-Pantano, che versa in condizioni pessime e che poteva essere riqualificata con appena qualche decina di milioni di euro. La stazione di San Giovanni non sarà aperta in tempo per il Giubileo, mentre un buio pesto circonda la sorte delle fermate nel centro storico e il preventivato approdo nel quadrante nord della città. Un giorno qualcuno spiegherà pure la decisione di realizzare l’opera partendo dalla periferia invece che dal cuore della città e la scelta di affidare il ruolo di stazione appaltante a un’azienda di proprietà del Comune, Roma Metropolitane, che non ha mezzi e competenze per realizzare l’opera, per collaudarla o per gestirla».

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