30 Aprile, 2024
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Oriolo Romano aderisce alla Notte dei Musei

Tutto pronto per la decima edizione de “La notte dei musei”, edizione che si svolge in tutta Europa in contemporanea e a cui aderisce da sempre anche Oriolo Romano. Musei aperti tutta la notte, ingresso pressoché gratuito e attenzione massima tutta concentrata sulla promozione della cultura, coinvolgendo soprattutto i giovani.

Oriolo, per la speciale occasione, ha organizzato diverse iniziative collaterali per creare una manifestazione che si possa ricordare. Un evento particolare che vedrà il Palazzo Altieri al centro di un’intera nottata (dalle ore 20 alle ore 24) in cui sarà possibile fruirne al costo solamente di un euro simbolico. Queste quattro intense ore saranno animate con musica e danza dallo spettacolo prodotto dal ME e dall’Anthea Atelier, che vedrà Anna Maria Mastromatteo esibirsi al violoncello e Giulia Fabrocile danzare. Per concludere, ci si avvierà a festeggiare insieme la chiusura di questa edizione de “La notte dei musei” al Parco Altieri; appuntamento per le ore 23 per alzare i calici e brindare appunto alla cultura e alla tutela dei beni artistici, architettonici e paesaggistici. Tale iniziativa, infatti, è promossa e sostenuta dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti.

Si tratta di una manifestazione su cui l’Amministrazione e l’Assessorato alle Politiche Culturali di Oriolo ha sempre investito. Tale circostanza serve a sottolineare, una volta in più, l’importanza che rivesta il Palazzo Altieri per il paese. Un vero e proprio simbolo per il Comune in provincia di Viterbo, che su di esso ha sempre puntato molto. Molti i soldi che vi sono stati spesi per effettuare lavori sulla Galleria dei Papi per recuperare i quadri che si stavano degradando, con un nuovo sistema di condizionamento e regolazione della temperatura per controllare l’umidità all’interno della Galleria stessa per poter conservare ottimamente le produzioni della pinacoteca; sarebbe stato un patrimonio immane che sarebbe andato perduto. E poi i numerosi convegni che qui si tengono, ricordando anche ad esempio l’illuminazione del Palazzo di rosa per “Oriolo in rosa”, l’iniziativa a favore della lotta contro il tumore al seno, correlato alla Susan G. Komen (caratterizzata dal colore rosa appunto). E poi, prima, la presa in possesso della Villa Altieri e, da quest’anno, l’ottenimento, da parte dell’avvocato Petrucci, della cessione dell’usufrutto sul Parco Altieri di cui godeva. Ed è per questo che sarà possibile effettuare il brindisi qui e, forse, vedere quest’estate molte iniziative organizzate all’interno di questo piccolo polmone verde di Oriolo, che affianca l’altro ormai tradizionale (evergreen verrebbe da dire per rimanere in tema) delle Olmate, come già accadde lo scorso anno per il Muso Music Festival. L’architettura del paese, così come ogni singolo spazio naturale e ancora incontaminato, sono da salvaguardare in quanto sono poche le realtà che oggigiorno possono vantare di averle. Tanto che si era pensato di costruire degli orti urbani qui ad Oriolo. Un progetto più ambizioso e forse più difficile da realizzare, ma sicuramente in linea con un paese certificato Emas, con un alto tasso di raccolta differenziata, da sempre attento al rispetto dell’ambiente. Anche la cultura e l’architettura fanno parte dell’ambiente da tutelare. Inoltre, in particolare nel caso di Palazzo Altieri, costituiscono e descrivono soprattutto una parte di storia del paese da non dimenticare. Per questo qualche polemica era stata sollevata per la costruzione (e relativo abbattimento) di un ascensore esterno al Palazzo Altieri, voluto dall’architetto Rosa Gemma Cipollone, anche quale superamento delle barriere architettoniche, per una ragione di spreco di soldi e di una struttura che avrebbe potuto distinguersi e differenziarsi relativamente all’ordine eco-strutturale del paesaggio e del panorama ambientale circostante. La stessa ragione per cui si sarebbero voluti prevedere lavori per recuperare un altro gioiellino tutto oriolese, ma un po’ trascurato: la piccola chiesa di Sant’Anna, spesso chiusa, ma molto confortevole e graziosa, sebbene occorrerebbe valorizzarla maggiormente. E, infine, questo il medesimo motivo per il quale si sarebbe voluta chiudere e pedonalizzare piazza principe Amedeo, meglio nota come L’Ara, decorandola con più aiuole.

Barbara Conti

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