5 Dicembre, 2025
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Oltre 13.000 firme: avanti per la proposta sullo psicologo di base

Lo scorso 12 novembre sono stati ufficialmente consegnati i plichi e i documenti con le firme per la proposta di iniziativa popolare riguardo l’istituzione dello psicologo delle cure primarie. Questo passaggio richiedeva il raggiungimento delle 10.000 firme. Ne sono state raccolte e consegnate oltre 13.000. Un grande risultato che segnala che quando la politica si mette in ascolto le cose si possono cambiare.

La proposta, frutto della determinazione di Sara Battisti e del sostegno di tutto il gruppo regionale del Partito Democratico e degli altri gruppi di opposizione, ha come obiettivo la creazione della figura dello psicologo di base, un professionista pubblico presente nelle ASL e nei territori, con il compito di offrire servizi di prevenzione, ascolto e intervento precoce, sul modello del medico di base e del pediatra di libera scelta. Una proposta che vuole quindi integrare la sanità pubblica e fornire risposte a un bisogno reale.

I mesi di impegno lo testimoniano. In tantissimi, cittadini, studenti, famiglie, lavoratori, associazioni e sindacati, hanno sentito il bisogno di aderire a questa battaglia per il diritto alla salute mentale. E in questo arco di tempo in cui questo lavoro è stato portato avanti tutto questo si è sentito. Nelle molte iniziative i partecipanti, le persone, avevano un bisogno, lo manifestavano e chi interveniva non aveva timore di mettersi a nudo e raccontare la propria esperienza. Dalla più grande alla più piccola, senza distinzione. E sintonizzarsi su questa stessa lunghezza d’onda rendeva la partecipazione ancora più bella. Specialmente in un momento storico come questo, dove spesso ci sembra che si sia persa la fiducia nella politica e nella capacità di incidere veramente, partecipando. Aver dato un segnale contrario su questo rende quindi il tutto ancora più importante, contro qualsiasi polarizzazione.

Polarizzazione che esiste ma che in questo caso non faceva parte del discorso in alcun modo. La proposta nasce infatti col solo interesse di fare qualcosa di costruttivo: rafforzare la sanità pubblica, per dare risposte concrete a un disagio diffuso soprattutto tra i giovani, con un invito aperto alla collaborazione tra maggioranza e opposizione. Sperando che questo possa essere positivamente raccolto. 

Con la consegna ufficiale delle firme, si apre ora l’iter tecnico di verifica, della durata di 60 giorni da quel momento. Una volta completato, scatterà l’obbligo di discussione della proposta di legge entro quattro mesi in commissione o, in alternativa, entro sei mesi direttamente in aula. È giunta quindi l’ora di entrare ulteriormente nel merito e portare effettivamente la proposta in Aula per l’approvazione definitiva. Prendersi cura della mente è un diritto non un privilegio.

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