5 Dicembre, 2025
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Viviamo in un ambiente ferito. Un raggio di luce sul Summit Cop-30

L’ambiente è al centro di una grave crisi che spinge la comunità internazionale a introdurre l’ecocidio, come crimine, nel diritto internazionale penale. 

Il concetto di ecocidio, promosso da Charles Chernor Jalloh, membro della Commissione di diritto internazionale ONU, e le denunce sulla devastazione ambientale causata dalle guerre, sollevate dalla direttrice del programma ONU Inger la Cour Anderson, riguardano “drammi” che inquietano, per gli “effetti collaterali” che minano il futuro. 

La guerra, oltre a spezzare vite e distruggere città, lascia cicatrici profonde sull’ambiente, la cultura e le tradizioni di un popolo. 

Consapevolezza ritardata

Sebbene l’ambiente si presentasse “malato” sin dall’inizio del secolo scorso, la piena consapevolezza dello stato di crisi è emersa solo negli anni ’60 e ’70 e solo dagli anni ’90 il dibattito si è focalizzato sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile. Un momento chiave è stato il 1987, con la nascita del “Rapporto Brundtland”, per merito della politica norvegese Gro Harlem Brundtland. 

Questo rapporto ha messo in luce il dominio dell’uomo sulla Terra, nato con la Rivoluzione Industriale e giunto oggi a un punto massimo di insostenibilità. A questo dominio vanno correlati i bisogni umani e le esigenze della Natura. 

I problemi ambientali che si riversano sulla salute umana, animale e vegetale sono: le guerre; l’uso di combustibili fossili; l’inquinamento industriale; la gestione dei rifiuti; l’uso insostenibile del suolo e delle risorse; il consumo eccessivo di acqua dolce, minerali e materie prime.

A fronte di ciò, l’OMS ha adottato l’approccio “One Health”, sottolineando quanto la salute umana sia connessa a quella animale e all’ecosistema.

Un raggio di luce

Un segnale di speranza viene dal messaggio inviato da Papa Leone al prossimo Summit della “Cop-30”, che si terrà a Belem, in Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025. Il Pontefice ha sottolineato che, sebbene l’attenzione sia concentrata sui conflitti, è crescente la consapevolezza che la pace è minacciata anche “dalla mancanza del dovuto rispetto per il creato, dal saccheggio delle risorse naturali e da un progressivo declino della qualità della vita a causa dei cambiamenti climatici”.

Anche Papa Francesco si era pronunciato su quella parte di umanità che “si nutre del pervertimento delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della diversità vista come ostacolo”. 

Il vuoto normativo sull’ecocidio nello Statuto di Roma va colmato integrando l’art.8 del cap.2 con l’art.8/ter con atti ad hoc. 

Purtroppo, il negoziato Cop-30 è partito con assenze significative come Stati Uniti, Cina, India, Russia e Italia.

Franco Marzo

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