Domenica 19 ottobre 2025, a Oriolo Romano, in Piazza Giorgio Santacroce, è stato presentato il Monumento commemorativo dedicato ai “Caduti di Nassiriya”. La presentazione è avvenuta alla presenza delle massime autorità della Provincia di Viterbo: il Prefetto Sergio Pomponio, il Presidente della Provincia Alessandro Romoli, il Generale di Brigata Agatino Saverio Spoto, Capo di Stato Maggiore e Vice Comandante della Legione Carabinieri Lazio in rappresentanza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il Questore Luigi Silipo, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo, Col. Alfredo Antro, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo, Col. Carlo Pasquali, e il Comandante della Compagnia Carabinieri di Ronciglione, Magg. Antonio Moramarco. Presenti anche il Col. Dario Ricci, Comandante della Scuola Marescialli dell’Aeronautica Militare e Ufficiali in rappresentanza del Comando Aviazione dell’Esercito e della Scuola Sottufficiali dell’Esercito.
Gli onori alle Autorità e ai Caduti sono stati resi da un picchetto di Carabinieri in Grande Uniforme Speciale, da una rappresentanza dei Comandanti e militari delle Stazioni, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle Associazioni locali di Protezione Civile e della Croce Rossa. La giornata è stata impreziosita dall’esibizione della Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma, che ha accompagnato le fasi della cerimonia e, al termine, intrattenuto il pubblico. L’opera, la “Pietra che Parla”, realizzata dallo scultore locale, maestro Claudio Magagnini, troverà in un secondo momento la sua collocazione definitiva lungo la via Claudia-Braccianese, in un’area antistante la storica Stazione dei Carabinieri, proprio al fine di richiamare e rafforzare il legame tra la comunità di Oriolo Romano e l’Arma dei Carabinieri.
Era il 12 novembre 2003, in Iraq: la base Maestrale ospitava contingenti dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito impegnati nella missione di pace “Antica Babilonia”, una coalizione internazionale per stabilizzare il Paese dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. In un tremendo attentato, persero la vita 28 persone, di cui 19 erano italiani tra Carabinieri, militari dell’Esercito e civili. Il prezzo maggiore fu pagato dall’Arma con 12 caduti. Un ignobile e barbaro atto di terrorismo colpì questi italiani, militari e non, che rappresentavano il nostro Paese in un’operazione di pace. Quei Carabinieri, quei soldati, quei civili che erano in Iraq per mandato del nostro Parlamento, avevano impegnato il loro spirito di servizio per aiutare il popolo iracheno nella difficile strada verso la pace, l’ordine, la sicurezza e la democrazia.
A distanza di tanti anni, attraverso un iter complesso e un dibattito maturo e presente all’interno della comunità, Oriolo Romano ha voluto rendere omaggio ai nostri caduti: memoria storica, memoria collettiva e, soprattutto, monito per le nuove generazioni affinché i temi della pace e della democrazia siano sempre i “fari” del nostro vivere civile e collettivo. L’Amministrazione Comunale esprime la propria soddisfazione per lo svolgimento di un momento profondamente sentito che rinnova lo storico rapporto di Oriolo Romano con l’Arma dei Carabinieri, presidio fondamentale di sicurezza e legalità sul territorio per le piccole comunità.


