5 Dicembre, 2025
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La scuola democratica riprende la parola

Si riceve e si pubblica

Dall’insediamento dell’attuale governo, il mondo dell’istruzione ha subito attacchi continui e una pericolosa regressione della cultura democratica della scuola.

Tra questi, a marzo scorso il Ministero dell’istruzione e del merito ha pubblicato le nuove Indicazioni nazionali 2025.

Le Indicazioni Nazionali rappresentano uno dei documenti fondanti della scuola italiana perchè delineano la visione culturale ed educativa per la formazione delle nuove generazioni.

Quelle emanate dall’attuale governo intendono fare della scuola uno strumento di propaganda ideologica e di costruzione dell’egemonia culturale della destra. Segnano un arretramento verso una scuola che amplifica le disuguaglianze, le discriminazioni, che propone una cultura dell’umiliazione, dell’ordine e dell’obbedienza e una visione culturale che esalta il primato dell’occidente e l’identità nazionale.

Per queste ragioni, oltre trenta realtà impegnate nel mondo dell’educazione, associazioni degli studenti e dei genitori, terzo settore hanno aderito al Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica che ha indetto il 18 ottobre prossimo una mobilitazione diffusa su tutto il territorio nazionale a difesa di una scuola aperta, inclusiva, partecipata, di tutte e tutti.

La scuola non è proprietà di nessuna maggioranza politica. É un bene comune, luogo di esercizio di responsabilità condivise nel mondo adulto, in quello dei giovani e nelle istituzioni affinché siano garantiti i diritti costituzionali all’istruzione, alla rimozione degli ostacoli, in uno spazio  inclusivo, capace di costruire eguaglianza, cittadinanza, pensiero critico, etica pubblica e di educare alla pace.

Finalità della scuola democratica che sono nell’interesse di tutta la società civile perché elementi fondanti della democrazia sostanziale e le sole possibilità della sua stessa sopravvivenza.

Le politiche scolastiche autoritarie e regressive di questo governo vanno in tutt’altra direzione e hanno la stessa matrice politica e culturale posta alla base della scellerata irresponsabilità istituzionale di fronte al genocidio dei palestinesi.

Una matrice che siamo chiamati a contrastare con tutta la nostra forza di pensiero, di azione, di cooperazione, dentro e fuori dalla Scuola.

La mobilitazione del 18 ottobre, che a Roma si terrà davanti al Ministero dell’istruzione e del merito, nasce da questa profonda convinzione: solo garantendo una scuola democratica c’è la concreta possibilità di costruire un futuro possibile che veda al governo del nostro Paese una classe politica progressista e non reazionaria e nella società civile un diverso senso comune fondato su pensiero critico, azione responsabile e cooperazione, contro ogni forma di prevaricazione, subordinazione di singoli, formazioni, governi e Stati.

Le piazze per Gaza e la mobilitazione del 18 ottobre a difesa della scuola democratica sono tappe che riguardano tutte e tutti. Tappe oggi più che mai necessarie nel lungo e faticoso percorso di costruzione di una prospettiva futura di pace e democrazia.

Anna D’Auria

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