5 Dicembre, 2025
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Cupinoro: possibile la soluzione per la gestione dei prossimi 30 anni

Si apre uno spiraglio nel“contenzioso istituzionale” sulla discarica di Cupinoro, dopo l’interruzione delle attività di gestione post mortem condotte dalla Regione ed il loro trasferimento al Comune di Bracciano, che ha fatto ricorso al TAR ritenendo illegittima quella decisione.
Il TAR, riunitosi a metà luglio, si è riaggiornato a novembre, stabilendo che nel frattempo sarà il Comune a dover proseguire nella gestione della discarica (avviata dal Sindaco per garantire la continuità del monitoraggio del sito rimasto sguarnito), ma con fondi messi a disposizione dalla Regione. Ricordiamo che il TAR già si è espresso nel passato, confermando una delibera regionaleche riconosce 10 milioni di euro al Comune di Bracciano, per la gestione e sicurezza ambientale garantita per un decennio dalla Bracciano Ambiente anche sugli invasi autorizzati ai privati fino al 2004.
Parallelamente si è svolto l’incontro fra i due Enti, con l’apertura di un tavolo tecnico-politico finalizzato a raggiungere un accordo che garantisca certezze nel lungo periodo: il Comune potrebbe prendersi in carico la gestione della discarica e la Regione dovrebbe assicurare l’impegnopolitico a finanziare le attività per i prossimi decenni, nella consapevolezza che l’effettiva disponibilità dei fondi in bilancio – come previsto per legge – potrà avvenire soltanto con scadenza triennale.
Il tavolo tornerà a riunirsi a settembre; sulla prospettiva abbiamo ascoltato il Sindaco Crocicchi: “Fermo restando che il Comune di Bracciano ribadisce di non essere tenuto a farsi carico dell’onere economico della gestione post operativa di Cupinoro, e pur nella consapevolezza delle varie criticità ereditate negli anni da Regione e Comune, c’è l’impegno a lavorare tra istituzioni per cercare di risolvere positivamente la vicenda, individuando una soluzione condivisa che permetterebbe anche di superare i contenziosi pendenti”.
La gestione del “post mortem” è particolarmente delicata, ed è ancora in campo la richiesta alla Regione di comitati cittadini di avviare una campagna di sondaggi capillari per verificare l’assenza di sostanze tossiche e velenose conferite illegalmente: richiesta motivata dalle “incertezze” sui tipi di rifiuticonferitiquando la discarica veniva gestita da privati, e dopo la condanna dell’Italia – nel 2014 – da parte della Corte di giustizia europea per violazione della normativa sui rifiuti ed il mancato trattamento preventivo prima del loro conferimento in sette discariche del Lazio, fra cui Cupinoro.
Tutto questo accade mentre si continua ad autorizzare l’apertura di altri invasi (vedi gli ultimi casi di Aprilia e di Roccasecca), a ridosso della scadenza (2026) del piano rifiuti Lazio, che dovrà aggiornaregli obiettivi di raccolta differenziata, specialmente porta a porta, e recupero e riciclo per un a rapida transizione verso una “economia circolare” limitando il ricorso alle discariche.

Giuseppe Girardi

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