È di ieri la notizia della richiesta da parte dello studente Pietro Marconcini, maturando, di decurtare il proprio voto dell’esame di maturità a 60 centesimi, la soglia minima per superarlo.
All’interno della propria lettera, Marconcini denuncia un sistema scolastico tossico, basato sulla competizione sfrenata.
«Per tutte le lacrime versate, per tutte le crisi nervose avute, per tutte le prese in giro, le critiche subite a causa di un sistema scolastico alienante e cieco, per tutti i sorrisi che ci sono stati sottratti, Ministro, io le chiedo di ridurre il mio voto attribuito al termine dell’esame di stato a 60/100.»
Poche ore fa, la risposta del Ministro all’Istruzione del Merito Giuseppe Valditara, secondo il quale «esistono forme democratiche anche all’interno del mondo scolastico per far emergere le proprie problematiche»
«Il Ministro, ancora una volta, dimostra di non sapere cos’è la democrazia» spiega Pietro Marconcini, rappresentante d’Istituto e in Consulta Provinciale di Roma «Parla di luoghi in cui far emergere queste problematiche, cita le consulte studentesche, lo stesso strumento che nell’ultimo anno ha deciso di non convocare più, dopo la sconfitta della destra giovanile di Fratelli d’Italia».
«Da quando ha assunto il suo ruolo» spiega Bianca Piergentili Coordinatrice Regionale della Rete degli Studenti Medi del Lazio «il Ministro Valditara sta ignorando il confronto con la comunità studentesca, ignorando le associazioni studentesche e facendo finta di ascoltare la consulta studentesca».
«Il Ministro mente sapendo di farlo» conclude Pietro Marconcini «Se il Ministro vuole veramente ascoltare la comunità studentesca, incontri le associazioni studentesche».


