L’avvicendamento concordato fra il presidente uscente dell’Università agraria di Bracciano, Angelo Alberto Bergodi, ed il neo eletto presidente, Antonio Latini, che hanno lavorato insieme, fiano a fianco, per oltre 15 anni, conferma la continuità nella gestione della associazione che ci è stata tratteggiata.
“Inizialmente erano in molti ad avere necessità di coltivare e pascolare, ora sono diminuiti moltissimo e sono state riviste le colture, diversificando le coltivazioni che prima erano esclusivamente di grano.
Abbiamo avuto un considerevole danno dall’esercito che, per anni, ha avuto in gestione circa 300 ettari di seminativo, utilizzandolo per esercitazioni militari. Il problema è che, per legge, se un seminativo non viene usato per più di 5 anni di seguito, diviene pascolo permanente. Siamo riusciti a far riconoscere e a riportare a seminativo solo un 10% di quel terreno.
Riferendoci ai contratti con i cittadini, questi erano esclusivamente annuali, ma ora sono anche pluriennali, per consentire l’accesso ai contributi europei a chi coltiva per lavoro, e non solo come passione o necessità familiare.
Nei pascoli vi sono ormai meno di 300 animali e questo ha causato il restringimento della fiera del bestiame.
I terreni limitrofi alla discarica di Cupinoro, a suo tempo affittati dalla “Bracciano Ambiente”, come zona di rispetto della discarica, sono finalmente stati restituiti ma, con il fallimento della società gestore della discarica, sono mancati gli introiti di affitto di tre anni, con un danno per il bilancio dell’Università pari a oltre €500.000. Per qualcosa che va male, qualcosa va invece bene: sebbene non ci siano infiltrazioni e tutto sia in sicurezza, quei terreni sono rifiutati per l’utilizzo agricolo, per cui si è pensato di utilizzarli come parco fotovoltaico: si tratta di 25 ettari che possono dare energia alternativa.
Una delle azioni dell’Università è stata il recupero di alcuni fabbricati. Citiamola palazzina, sita nel piazzale dove insiste la sede dell’ente, data inizialmente in affitto al Comune, per ospitare la facoltà di Architettura e poi quella di Infermieristica, in cambio della ristrutturazione. Una volta rientrati in possesso si è scoperto che i lavori erano stati effettuati senza rispettare le norme di sicurezza. Abbiamo dovuto far rieseguire tutti i lavori, per circa €85000, ed ora ospita la Polizia Provinciale. In altre strutture ospitiamo la protezione civile A.V.A.B., le guardie zoofile ed altre attività.”