5 Dicembre, 2025
spot_imgspot_img

Giornale del Lago e della Tuscia edito dall'Associazione no-profit "L'agone Nuovo". Per informazioni su pubblicità e le nostre attività: 339.7904098 redazione@lagone.it

25 Aprile e 1° maggio, la parte giusta e quella sbagliata

Quello che si festeggia il 25 aprile e il primo maggio è sempre più attuale, sono le due facce della stessa medaglia, la libertà e la democrazia. Sappiamo bene che non c’è libertà senza democrazia così come un individuo non può considerarsi completamente libero senza un lavoro dignitoso che gli permetta di vivere una vita dignitosa. 

La seconda guerra mondiale è stata una immane carneficina e pensavamo che fosse stata di monito per le generazioni che si sono succedute dalla fine della guerra e che hanno vissuto in pace per molti anni, ma, a giudicare dagli avvenimenti degli ultimi anni, Ucraina e Striscia di Gaza, evidentemente non è così. Il popolo italiano, nel suo momento più buio, ha saputo trovare la forza e il coraggio di riscattare se stesso attraverso la guerra partigiana. Quanto sangue è stato versato per far si che oggi noi potessimo esercitare il diritto di voto universale e permettere ai padri costituenti di scrivere la nostra Costituzione che finalmente stabiliva l’uguaglianza  di tutti i cittadini, uguaglianza negata durante il ventennio del regime fascista. Quelli che si affrontavano nella guerra partigiana non erano tutti uguali, da una parte c’erano quelli che, insieme alle forze alleate, combattevano per la libertà e la democrazia e che avevano vissuto sulla propria pelle le violenze del regime, il confino, la mancanza di libertà di parola e di pensiero, mentre dall’altra parte si combatteva per la continuazione di un regime illiberale che aveva portato l’Italia alla tragedia della guerra. 

E’ esistita quindi una parte giusta e una sbagliata, lo tengano a mente quelli che hanno nostalgia di quel regime e ringrazino quei giovani, contro cui sparavano, che gli hanno permesso di godere i benefici della democrazia, non si può essere italiani o patrioti  se non si è antifascisti.

L’altra faccia della democrazia è il lavoro, il 25 aprile è a ridosso del primo maggio ed entrambe le ricorrenze hanno un significato profondo nella vita di tutti noi. Il lavoro è fondamentale per la dignità delle persone e oggi tale dignità viene continuamente svilita per le condizioni di lavoro a cui molte persone sono costrette. Nel 2024, i morti sul lavoro sono stati 1090, è inaccettabile, così come è inaccettabile che gli stipendi degli italiani siano al disotto del salario medio europeo, nel 2023 la media UE era circa  38.000 euro, mentre lo stipendio medio degli italiani era circa 33.000 euro. Il prossimo 8 e 9 giugno si svolgeranno cinque referendum di cui quattro proprio sul lavoro, è fondamentale andare a votare, per il rispetto alla Costituzione e per tutti quelli che, promuovendo i quesiti referendari, chiedono a tutti noi di esercitare il diritto ad avere un’opinione.

Con il passare dei decenni, gli avvenimenti che hanno permesso alla nostra democrazia di nascere così come le conquiste ottenute per la piena attuazione della Costituzione sembrano cadere nell’oblio. La percezione che di esse non ci si debba più occupare è diffusa, ma è bene ricordare che nessuna conquista è per sempre, la nostra democrazia va difesa e anno dopo anno va rafforzata per rispetto di chi ce l’ha consegnata al prezzo della propria vita. 

Salvatore Scaglione

Ultimi articoli