20 Maggio, 2024
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Storie di nascita…

Nessuno ti racconta il dolore. Si dice che si dimentichi dopo il parto, che Asl ROma 4 sia così perfetta da averci create così: in grado di sopportare il dolore della nascita, e poi dimenticare.
Forse un po’ di quel dolore l’ho dimenticato, ma quello che ricordo, quello che vorrei intimamente condividere, è il sollievo. E anche la fiducia.
Ero arrivata al reparto maternità del San Paolo dopo aver rotto le acque, con un asciugamano tra le gambe, spaventata, nonostante le parole di tutte le mie amiche, di mia madre e di mia suocera che avevano partorito prima di me.
E insieme alle contrazioni era iniziato il dolore. Un dolore che non mi aspettavo, che non sembrava neanche mio, che non volevo, lo avrei volentieri strappato via dal mio ventre, se avessi potuto.
In quei momenti all’ingresso in ospedale avevo solo mia madre, l’unica che in quel momento era a casa per potermi accompagnare. Mi guardava con quei suoi occhi buoni e lucidi, mi sono vista in quegli occhi come una bambina impaurita, la sua bambina. Mio marito era a lavoro, per una frazione di secondo ho pensato :” E se non arrivasse in tempo?” ma poi, il dolore aveva annientato tutto.
Finché due mani non mi avevano sollevata, stretta, tenuta a galla.
Non me lo ricordo il suo nome, poteva essere Carla, Sara, Giulia, ero troppo confusa. Ma il suo volto e il suo sorriso non potrò mai scordarlo: quello dell’ostetrica che mi ha guidata fino alla nascita della mia piccola Stella.
Lei sapeva cosa fare, non solo perché quello era il suo lavoro, io in quel momento ho sentito che lei c’era con tutta se stessa: con la sua professionalità, con il cuore e l’anima, con le mani che mi massaggiavano e la voce che parlava in modo sicuro ma dolce.
Io, mi sono affidata. Me la ricordo bene quella sensazione di sollievo: affidarsi. Lasciarsi guidare, sapere che c’è una persona che è lì per te, che sa quello che fa, che ti guida per mano, che non ti lascia sola.
Lei non mi ha lasciata mai. E quando sono entrata in sala travaglio e poco dopo è arrivato mio marito, il dolore c’era, ma ero in grado di gestirlo. Ed ero felice, consapevole, sicura di vivere l’esperienza più incredibile della mia vita.
Non è meraviglioso? L’esperienza più toccante, emozionante e veritiera della vita di una donna, si ripete da secoli: il parto.
Il parto ti rivela chi sei, il parto richiede fiducia. Io, ho avuto fiducia in lei.
L’ostetrica mi ha accompagnata a fare una doccia calda, mi ha aiutata a cercare delle posizioni che alleviassero il mio dolore. A un certo punto mi è parso di danzare. E pure lei danzava.
Con le gambe solide a terra, formavamo insieme dei cerchi con il bacino, il contorno del sole e della luna, il viaggio che le stelle fanno per vedere la vita. La mia di Stella, stava arrivando.
Mio marito è stato bravissimo, non ha avuto paura. L’ostetrica gli spiegava cosa fare, come aiutarmi, e lui mi abbracciava, mi sosteneva, mi faceva capire che quel percorso doloroso e magico, era per noi due, non lo stavo affrontando da sola.
Quando Stella è nata, non ho pianto. Non perché non fossi felice. Ero al settimo cielo. Non ho pianto perché in quel momento il dolore era svanito, e la gioia era così grande, da non lasciare il posto per le lacrime.
Tenere addosso Stella per i primi minuti della sua vita mi ha riempita di felicità. L’ostetrica ci ha lasciati soli, in silenzio: in quell’istante eravamo noi tre: io, il mio amore, la nostra bambina.
Sono stata altre volte al San Paolo per delle visite o per accompagnare mia madre. Guardo sempre verso il reparto maternità, pensando di scorgere il profilo dell’ostetrica attraversare il corridoio.
Ho dimenticato un po’ il dolore provato. Tutto passa, forse è vero che la Natura è perfetta. Il suo nome non lo so, ma il volto dell’ostetrica che mi ha guidata per far nascere la mia bambina, non lo dimenticherò mai.
Storie di nascita è una rubrica non programmata a cura della Asl Roma 4, arriva a sorpresa, così come la vita, e racconta le esperienze del #percorsonascita della nostra Asl.
Se qualche mamma ha voglia di raccontarci la sua esperienza, può scrivere alla nostra pagina Facebook nella chat privata.
Grazie di cuore per aver letto questa storia.

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