28 Aprile, 2024
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Melaragni: “Nella Tuscia in crescita i lavoratori stagionali, ma si fa sempre più fatica a trovare le figure richieste”

In Italia a luglio sono previsti 585.310 lavoratori in entrata, a livello regionale 56.400, di cui 2.150 nella provincia di Viterbo. Di questi ultimi, il 56,3% saranno impiegati, professioni commerciali e nei servizi, il 20,7 operai specializzati, conduttori di impianti e macchine, il 13,2 professioni non qualificate e il 9,8 dirigenti, professioni specializzate e tecnici. A delineare questo scenario è il bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali.

Restando nella Tuscia viterbese, l’81,1% dei lavoratori in entrata riguarderà il settore dei servizi e il 18,9 quello dell’industria, con un tasso complessivo del 5,4%, superiore al dato del Lazio, che è del 4,4, e a quello nazionale, a quota 4,6. A livello regionale meglio della Tuscia in percentuale fanno la provincia di Latina (6,7%) e quella di Rieti (5,5), inferiori invece le percentuali di Frosinone (4,4) e Roma (4,1).

Nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ovvero con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine, cioè a tempo determinato o con altri contratti con durata predefinita. Rispetto allo stesso mese del 2022 il saldo risulta positivo: +710.

I dati – commenta Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – nonostante siano col segno più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, denotano una crescita dettata dai lavori stagionali del periodo estivo. Non è un caso che la maggior parte sia con contratti a tempo determinato e nel settore dei servizi turistici e della ristorazione. Un ambito, quest’ultimo, in cui purtroppo si fa sempre più fatica a trovare le figure professionali necessarie”.

Qualche curiosità: in 49 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, le entrate nel 37% dei casi interesseranno giovani con meno di 30 anni, il 16% delle imprese pensa di assumere personale immigrato, il 6% dei 2.150 saranno persone laureate, il 33% con diploma di scuola media superiore, al 60% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ad assumere sarà il 17% del totale delle imprese.

Se invece si vanno a guardare i numeri sempre dei lavoratori in entrata, previsti stavolta sul periodo luglio-settembre, si scopre che in Italia saranno complessivamente 1.476.190, nel Lazio 153.180 e nella provincia di Viterbo 5.120. E anche in questo caso, rispetto al terzo trimestre del 2022 va registrato il segno più: l’incremento è di 1.510 unità.

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