14 Dicembre, 2025
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Molti dubbi sul Pnrr. Anzi, troppi dubbi

L’assioma β€œchi vince le elezioni governa” Γ¨ dato per scontato; ciΓ² che si chiede Γ¨ che l’azione di governo sia saggia, appropriata e a favore di tutti e non di una parte. Quando lo scontento dilaga vuol dire che i bisogni primari dei cittadini sono calpestati. Non a caso, i pochi provvedimenti che il governo ha varato, col voto di fiducia, stanno alimentando tensioni sociali e rischi reali sul futuro. I fondi del Pnrr, a oggi, per l’inadeguatezza del governo e per la richiesta di rimodulazione del Piano, rischiano di non arrivare e farci perdere l’irripetibile occasione di crescita.

I fatti

In questi giorni il governo ha varato, con la fiducia alla Camera, il DL sulla pubblica amministrazione in coda al quale ha inserito due emendamenti che riducono i controlli, col pretesto di velocizzare la realizzazione delle opere. Il governo ritiene sufficiente il controllo finale dell’opera e inutile il controllo concomitante; limita il ruolo della Corte dei conti (art.103/Cost.) che Γ¨ l’organo preposto al controllo contabile sulla spesa pubblica.

Il presidente Carlino (Corte dei conti) ha dichiarato: β€œI ritardi non dipendono dai nostri controlli” ma β€œdall’aumento di atti illegittimi e ricorsi” e che Γ¨ β€œassolutamente contrario allo scudo per gli amministratori”. E aggiunge: β€œNon Γ¨ la paura della responsabilitΓ  erariale a bloccare le firme necessarie alla realizzazione delle opere”; le firme non arrivano perchΓ© c’è β€œconfusione legislativa, scarsa preparazione e organici ridotti”.

Gentiloni, Commissario UE, ha affermato che il controllo sulla regolaritΓ  dello sviluppo dei progetti spetta all’Italia, la cui Costituzione prevede la Corte dei conti.

E sulla rimodulazione ha ribadito che occorre β€œpresentarla al piΓΉ presto, senza aspettare l’ultimo momento… Non vogliamo che il piano venga presentato e poila Commissione dica che non va bene… La proposta di emendamento sia almeno in parte giΓ  rispondente per grandi linee agli obiettivi e che ci siano solo i dettagli da verificare”. β€œL’attenzione si concentri sui contenuti… altrimenti sembra una dialettica tra Roma e Bruxelles su chi Γ¨ in ritardo e chi non Γ¨ in ritardo… stiamo parlando dell’unica leva che un governo come quello italiano ha in un momento di alto debito e di inflazione, che Γ¨ ancora molto alta…Stiamo parlando di asili nido, di ferrovie locali, stiamo parlando di riforme della legge sulla concorrenza, che Γ¨ fondamentale approvare entro la fine di quest’anno”.

La rata non arriva

Intanto la rata di dicembre di 19 miliardi non Γ¨ ancora arrivata. La presidente Meloni col suo β€œautoritarismo di velluto” e il suo richiamo frequente all’operato di Draghi, che ha rispettato solo all’inizio del suo insediamento a Palazzo Chigi, ha introdotto una sua strategia e i suoi β€œaculei” stanno ferendo il corpo elettorale con conseguenze gravi per il suo governo e per il Paese.

A detta dell’imprenditore De Benedetti, sulla Tv (La 7) qualche giorno fa, il governo Meloni, cosΓ¬ facendo, β€œnon durerΓ  molto e cadrà”. Altri lamentano che Il Pnrr in Europa Γ¨ stato pensato per modernizzare i Paesi, ora invece parte dei fondi viene impiegata a costruire armi.

L’8 giugno il presidente Busia (Anac) ha presentato alla Camera la relazione annuale dell’attivitΓ  dell’AutoritΓ  nazionale anticorruzione e sul Pnrr ha lamentato β€œscorciatoie meno efficienti e foriere di rischi”. β€œIl Pnrr deve essere terreno condiviso, sottratto alla dialettica politica di corto respiro. Precondizione di tutto ciΓ² Γ¨ trasparenza e controllabilitΓ  dei progetti e dello stato degli investimenti”.

L’Agone da tempo denuncia lo stile e l’operato del governo perchΓ© fuorviante dai problemi urgenti, e siamo quasi al punto di non ritorno.

Il sarcasmo di alcuni ministri e della stessa Meloni sembra essere una sfida. Il linguaggio, da teatro, Γ¨ spesso voluto per rafforzare la propria identitΓ , in sintonia con alcuni Paesi europei di estrema destra, in vista delle elezioni europee del 2024, per ottenere una rappresentanza tale da incidere sul futuro dell’Europa e quindi su trattati, leggi e regolamenti.

 

Intanto l’Italia Γ¨ attanagliata da allagamenti, terremoti, siccitΓ , frane e l’agricoltura dovrΓ  escogitare un nuovo modo per produrre le risorse alimentari.

La scuola dovrΓ  preparare nuove professioni, capaci di affrontare le sfide future.

Gli oceani e i mari da risorsa diventano pericolo, perchΓ© ricettacoli di rifiuti e plastiche.

Se non ora, quando invertiremo la rotta prima che sia troppo tardi e scoprire che il Pnrr Γ¨ davvero un’opportunitΓ  da non perdere? I giovani contestano come possono, pur di farci riflettere che il momento Γ¨ grave e non c’è piΓΉ tempo da perdere. Ci guidi la speranza, nonostante tutto.

Franco Marzo

 

 

 

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