5 Dicembre, 2025
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Un cardinale per la pace in stile Richelieu

La guerra impera, fra assalti all’arma bianca, bombardamenti di dighe, abbozzi di colpi di stato e chiacchiere in libertà. Può bastare per descrivere il conflitto Russia-Ucraina? Beh, manca qualcosa, un terzo – stavolta non incomodo – che riesca a trovare la via d’uscita per il cessate il fuoco definitivo.

A provarci c’è per esempio Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, uomo di chiesa con la battuta sempre pronta e che, come dicono quelli che lo conoscono bene, una bella testa pensante. Zuppi andrà a Mosca, dopo essere stato nei giorni scorsi in Ucraina, per ascoltare anche l’altra campana. La sua visita, ha lo scopo principale incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione attuale e trovare vie d’uscita per raggiungere una giusta pace.

Dal suo viaggio a kiev, datato 5 e 6 giugno a oggi, è cambiato poco, anzi. Appena è ripartito per la Santa sede è arrivato il bombardamento sulla diga di Kakhovka, dramma che comunque era stato studiato a tavolino ben prima della sua prima visita oltre gli Urali. A Mosca assicurano che lo staranno ad ascoltare, la speranza del pianeta è che Zuppi sappia essere una sorta di cardinale Richelieu, anche se l’eminenza ecclesiastica usava il suo ingegno per mettere in riga la sua Francia in primis, poi l’Europa. All’animo buono del cardinale felsineo, comunque, si chiede di mitigare e far abbassare i toni della disputa bellica. Col beneplacito di papa Francesco e con lo scudo della speranza di pace di un intera umanità.
Massimiliano Morelli

 

 

 

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