26 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Al “Vian” il ritorno (finalmente) della “Notte del liceo classico”

Gli studenti impegnati in una serie di performance di ottimo livello

Dopo qualche anno di assenza, complice anche la pandemia, è tornata al liceo “Vian” di Bracciano la “Notte del liceo classico”, una manifestazione nazionale che promuove l’istruzione classica e che si svolge contemporaneamente in tutti i licei aderenti all’iniziativa. Nata da un’idea di Rocco Schembra, docente di latino e greco ad Acireale (Catania), la notte ha raggiunto quest’anno la nona edizione. L’evento si è tenuto il 5 maggio nell’aula magna dell’istituto, che per l’occasione ha aperto le sue porte al tramonto ospitando la comunità scolastica e non, che è accorsa per assistere a uno spettacolo in cui si sono alternate letture, rappresentazioni teatrali e musicali.

Protagonisti ovviamente gli studenti dell’indirizzo classico con le classi 1X, 1Y, 2Y, 3X, 3Y, 4X e 4Y che, con il supporto dei docenti, si sono spostati con disinvoltura e ironia dai banchi al palco, dove hanno letto e interpretato alcuni passi tratti dai più grandi classici della letteratura greca e latina.

Dopo un breve video introduttivo, la lettura della poesia vincitrice del concorso nazionale ha aperto il sipario. Con “Voci dall’Ellade: così lontane così vicine”,  il mondo greco è stato presentato attraverso alcune parole del lessico greco. Tra queste, “eirene” (“pace”) non è stata scelta a caso: la tematica della pace infatti è stata scelta dagli organizzatori nazionali come emblema dell’edizione.

Non si può trascurare ciò che ci circonda. E il commediografo latino Terenzio avrebbe annuito pronunciando il suo celebre “sono un uomo, niente di ciò che è umano mi è estraneo. Sulle note di “Imagine” il coro ha voluto ribadire il suo fermo no alla guerra. Quel no alla guerra che si è materializzato poco dopo con la “Lisistrata” di Aristofane e lo “sciopero del sesso” delle donne greche contro la guerra.

Dedicato spazio anche al mito, prima con “Retroscena dal mondo antico”, una serie di monologhi interpretati in chiave ironica, poi con l’amore infelice di Orfeo ed Euridice accompagnato dalle note di Morricone.

E non poteva mancare la letteratura latina con le “Bacchides” di Plauto e la satira del poeta Orazio. Il sipario si è chiuso con lo strazio di Medea, la donna che uccide i suoi figli per vendicarsi del tradimento del marito Giàsone. Grande soddisfazione al termine della serata per un evento che la dirigenza del Vian ha fortemente voluto e che si ripeterà sicuramente anche l’anno prossimo. Perché non ci si può proiettare nel futuro senza conoscere il passato.
Andrea Zuccaro, professore

                                                                  

Ultimi articoli