29 Marzo, 2024
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Svetlana Celli: “Cosa ho imparato a Bruxelles”

Riceviamo e pubblichiamo – Ieri sono rientrata in Campidoglio dal mio viaggio a Bruxelles e ho presieduto l’Assemblea in Aula Giulio Cesare per proseguire nel nostro lavoro per la città.

Oggi, nello spazio di una pausa pranzo, volevo raccontarvi un po’ della mia esperienza, che mi ha lasciato grandi domande, spunti e riflessioni, legate anche a Roma.
Nella mia 3 giorni, ricca di appuntamenti e visite, ho scoperto come 27 Nazioni si parlano, si ascoltano, si conoscono e si mettono in discussione. Animando democraticamente la nostra comunità europea.
È qualcosa di meraviglioso; a Bruxelles ho potuto apprendere come si uniscono le nazioni, quanto sia importante la possibilità di confrontarsi, trovando una sintesi nelle differenze.

Un po’ come succede per la comunicazione tra europarlamentari. Sapevate che un sistema di traduzione simultanea permette di poter seguire adeguatamente ogni intervento in qualsiasi lingua europea?

Approfondendo il funzionamento del Parlamento Europeo, nel rapporto anche con le altre istituzioni come la Commissione e il Consiglio europei, si prende una forte coscienza delle sfide che stiamo affrontando da politici e da cittadini, ogni giorno.

La Brexit, il populismo, l’ingresso di nuovi Stati, segnano la storia e l’evoluzione dell’Unione, che dobbiamo mantenere sui binari della democrazia e di un’idea di progresso equo e condiviso.

Bruxelles è una città con contraddizioni, tra crisi e benessere, ma è viva sede della democrazia europea. Ho portato a Roma ogni riflessione da questa esperienza, per elaborare azioni e iniziative che in Aula, sia nei territori possano rispondere alle necessità dei cittadini romani, nel rapporto con la politica e la quotidianità.
Svetlana Celli

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