12 Ottobre, 2024
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San Camillo, pronto soccorso -68% tempi di attesa per il posto letto

Riduzione del 68% dei tempi di attesa per il posto letto, maggiore appropriatezza nelle cure e un nuovo servizio informazioni a disposizione dei familiari dei pazienti al Pronto Soccorso. Sono i principali effetti del profondo processo di riorganizzazione del Pronto Soccorso dell’ospedale San Camillo presentato questa mattina dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e dal Direttore generale dell’ospedale capitolino, Narciso Mostarda.

“Un risultato importante reso possibile grazie ad una profonda riorganizzazione interna, che ha rimodellato i percorsi, garantendo un innalzamento dell’efficacia organizzativa e un miglioramento dell’assistenza. Voglio rivolgere un ringraziamento ai professionisti dell’azienda ospedaliera San Camillo per il lavoro che svolgono quotidianamente con passione e dedizione per assicurare la migliore assistenza possibile ai cittadini” ha commentato l’Assessore Alessio D’Amato.

Il Pronto Soccorso del San Camillo

Il Pronto Soccorso dell’Azienda, DEA di II livello e Hub di tutte le reti tempo-dipendenti, è una struttura attualmente di 1500 mq, dall’enorme complessità e stratificazione. Con un totale di 141 operatori impegnati in PS tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari (Oss) e operatori tecnici (ausiliari), nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2022 ha accolto 30.761 pazienti di cui 3.482, l’11,3%, codici 1 (codici rossi). L’incremento dei pazienti a maggiore criticità e complessità assistenziale, a cui si aggiunge la riduzione, negli anni, dei posti letto per acuti (in Italia attualmente sono il 3 per 1000, contro la media europea del 5,7), ha generato crescenti criticità correlate al sovraffollamento dei Pronto Soccorso, con particolare riferimento al cosiddetto “Boarding”. Il Boarding è il fenomeno che si genera per quei pazienti che, una volta stabilizzati dai medici di Pronto Soccorso, attendono poi di essere ricoverati in altri reparti.

La riorganizzazione

Durante l’estate, a seguito della riduzione dei casi COVID si è potuto procedere a una riorganizzazione degli spazi interni. Una vasta area del Pronto Soccorso (600mq), precedentemente utilizzata come area COVID, è stata liberata e trasformata nella nuova area Boarding, dedicata ai pazienti destinati e in attesa di ricovero. Ma l’aumento degli spazi non basta: proprio nel 2022 si è verificata una “emorragia” di personale medico del Pronto Soccorso. Per far fronte, dunque, alla necessità di ulteriori operatori, si è pensato di coinvolgere sperimentalmente i medici di altri reparti dell’azienda, in possesso di specializzazione affine/equipollente alla medicina d’urgenza. Grazie alla sinergia e alla collaborazione tra unità operative, a partire dal mese di luglio l’intera area Boarding è passata sotto la gestione dei medici della Medicina Interna, che si occupano dei pazienti nelle ore diurne (8-20). In questo modo, i medici del Pronto Soccorso gestiscono e stabilizzano i pazienti fino alla decisione di ricovero/dimissione. Successivamente i pazienti destinati al ricovero sono trasferiti nell’area Boarding e “passati in consegna” ai medici della Medicina Interna. Inoltre, su input dell’attuale Direzione Generale, è stato creato uno Sportello informazioni esterno, di fronte all’ingresso del Pronto Soccorso, dove i familiari possono ricevere aggiornamenti sulle condizioni del paziente.

I risultati

Questa soluzione ha permesso, nel breve periodo, di garantire la continuità dei servizi di emergenza e il diritto al riposo ordinario. A tre mesi di distanza dall’attivazione del nuovo processo organizzativo è possibile mettere in evidenza alcuni importanti risultati. Riduzione (-68%) della presenza di pazienti in attesa di ricovero da oltre 24 ore (in area Boarding) alle ore 14. Riduzione (-20%) del numero medio di presenti complessivi nel Pronto Soccorso alle ore 14. Riduzione dei tempi dal triage alla presa in carico dei pazienti: nel 2022 hanno atteso mediamente 38 minuti a fronte dei 47 minuti del 2021 (- 8,9%). A fronte di un aumento degli accessi al PS e in particolare degli accessi con mezzo 118 sopra media regionale, si è rilevata una riduzione della percentuale di ricovero (-4,2%). Dati che garantiscono un miglioramento sostanzioso e complessivo degli indicatori di performance e condizioni di benessere organizzativo.

“Abbiamo dimostrato che è possibile costruire percorsi di cambiamento organizzativo anche laddove sembrava impossibile. Il Pronto Soccorso è la porta d’ingresso principale di tutte le fragilità, ed è il punto più critico di tutti gli ospedali. Noi abbiamo risposto con una strategia condivisa con più protagonisti, attingendo anche a risorse non propriamente dedicate all’emergenza. Un plauso ai professionisti che hanno accolto la sfida di riprogettare la risposta all’emergenza” conclude il Direttore generale, Narciso Mostarda.

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