25 Aprile, 2024
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Serve ricredere nella politica

La prima campagna elettorale estiva nella storia della Repubblica italiana si sta purtroppo trasformando in una di quelle storielle da raccontare un domani ai nipoti. Una storiella talmente inverosimile, che magari ci verrà chiesto “ma è una storia vera o te la sei inventata?”. Ora tralasciando se sia stato giusto o meno costringere Mario Draghi alle dimissioni, ci sono una serie di interrogativi talmente assurdi che un domani quegli stessi nipoti potrebbero pensare che davvero siano frutto della fantasia. Noi speriamo davvero che andrà tutto bene, ma intanto i fatti sono quelli che raccontiamo. L’unione fra Letta e Calenda, che dura il tempo di un amen; il centrodestra favorito e che già ragiona sui ruoli da assegnare dopo il 25 settembre; i tentativi di apparentamento e la ricerca di fazioni politiche che potrebbero far aumentare l’appeal, con politici come Matteo Renzi, Emma Bonino e Clemente Mastella chiamati in causa per spostare l’ago della bilancia. I politici che non se le mandano a dire, le accuse reciproche, quella sorta di “lui è peggio di me” che certo non aiuta la crescita del Paese. Un Paese, l’Italia, che rischia di smarrirsi – ma non deve smarrirsi! – ancor più di quanto non lo sia, e che fra le altre cose rischia di perdere il treno del Pnrr. Gli italiani hanno poca fiducia della politica, serve aiutarli a credere di nuovo. Serve dare speranza e dignità. Da oggi, ancor più che dal 25 settembre, i politici hanno un compito importante e di vitale importanza. Fare in modo che si possa di nuovo avere fede nella classe politica, nelle idee, nel progresso. E qui parliamo sia di chi verrà eletto e sia di chi non ce la farà. L’Italia può farcela.
Massimiliano Morelli

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