27 Aprile, 2024
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Riceviamo e pubblichiamo – Comitato Montebello, grandi vittorie al Consiglio di Stato e al Tar

Al Sindaco, agli Assessori, alla Presidente del Consiglio comunale, a tutti i
Consiglieri comunali, alla Segretaria generale, ai Capi-area e a tutti i Dipendenti
comunali, nonché all’intera Comunità di Bracciano

Cari Braccianesi,
qui, per la prima volta, un Comitato di semplici Cittadini, riuniti democraticamente in un organismo autonomo, sostenuti soltanto dalla ferrea fede nei propri sacrosanti Diritti, che coincidono con quelli della Città, forti d’una tenace perseveranza e d’un indomito coraggio, dribblando i tentativi di minacciarli, intimidirli, circuirli, spaccarli, e mettendo mano al proprio portafoglio, dopo 11 anni di lotte spasmodiche, ottengono due strepitose vittorie pressoché consecutive al Tar-Lazio e al Consiglio di Stato, che annientano d’un sol colpo illegalità, soprusi, indecenze, che ai più sembravano immutabili e inevitabili, come il trascorrere delle stagioni, all’insegna del “chi è più forte e ha più soldi vince sempre”. No, non è sempre così, se i Cittadini fanno i Cittadini, e non i Sudditi. E se son consci che libertà e dignità non piovono dall’alto, ma si conquistano ogni giorno. Con rischi e sacrifici.
Con la sentenza 8006 del 1° dicembre 2021, la seconda sezione del Consiglio di Stato, rigettando ogni eccezione avversa, attribuisce per sempre al Comune le strade e le aree verdi, peraltro già sue per Convenzione, e confermategli giudizialmente con la sentenza costitutiva Tar Lazio 3326 del 26-3-2014, registrata all’Agenzia delle Entrate il 16-6-2014. Quale l’origine del contenzioso? Qualcuno certamente ricorderà la gag in cui Totò “vende” la Fontana di Trevi. Beh, qualcosa d’analogo accadde da noi. L’ex-Lottizzatore s’era allegramente “venduto” ad srl private tutte le aree verdi e le strade (persino le strade!), di spettanza comunale. Il Consiglio di Stato ha messo fine alla farsa. Venti giorni prima, con la sentenza Tar-Lazio (II sez. quater) 11604 dell’11- 11-2021, rigettata ogni tesi avversa, s’era stabilito definitivamente che il ristorante è abusivo, non è possibile alcuna ipotesi di sanatoria; e pertanto va immediatamente acquisito al patrimonio pubblico, o abbattuto. Poiché esso sorge su suolo pubblico, passato definitivamente al Comune con la citata sentenza del Consiglio di Stato, la sentenza Tar dell’11 novembre scorso non può più essere appellata, perché l’eventuale Ricorrente non è più (definitivamente) proprietario dell’area in cui l’immobile sorge; ed è quindi privo della legittimazione soggettiva a stare in giudizio. Né avrà diritto ad alcun indennizzo per la frettolosa concessione edilizia del 2002, perché l’acquisizione al patrimonio pubblico (o l’abbattimento) derivano dagli abusi che il Tar, con sentenza inappellabile per i motivi anzidetti, ritiene non sanabili (s’è costruito il triplo della concessione, su suolo pubblico!). Amen. Nelle due cause il Comitato, difeso dal prof. avv. Fabio Francario e dal suo collaboratore avv. Carmine Genovese, agiva ad adjuvandum d’un Comune spesso abulico, se non peggio, specie nell’ultimo quinquennio. A far da sponda al Comune, c’era un ramo di Prefettura, incline ahimè ai rinvii. Et de hoc satis… Il Direttivo del Comitato, guidato dal suo presidente Lanucara, ha già nel carniere alcuni incontri informali col Sindaco oggi in carica, dr. Marco Crocicchi, che ha anche la delega all’Urbanistica, con l’assessora alle manutenzioni avv. Ida Maria Nesi e con la presidente del Consiglio comunale avv. Giulia Sala. Tutti ci son sembrati disponibili a rimboccarsi le maniche per il “risorgimento” del quartiere, d’intesa col nostro Comitato, con la Regione, col Commissario regionale ad acta, e, perché no?, con l’archistar Paolo Portoghesi, che firmò il progetto del Villaggio. Tale progetto è citato nei libri d’arte, fu esposto al Beaubourg di Parigi, e doveva essere il traino per il rilancio turistico nel Sabatino. Ma se oggi qualcuno osasse visitarci, resterebbe inorridito. L’archistar Portoghesi, in un convegno del 2016, su richiesta del nostro Presidente, si dichiarò disponibile a elaborare e firmare (gratuitamente!) un progetto per il “rinascimento” del Villaggio, che il Comitato vorrebbe intitolare a lui. Non più “Villaggio Montebello”, dunque,, ma “Villaggio Portoghesi a Montebello”. Con la speranza gramscian-gobettiana che alle parole dei Politici seguano fatti
concreti, salutiamo l’intera Popolazione di Bracciano, avvertendola che della nostra lotta s’avvantaggeranno tutti. Il citato ristorante di 1.016 mq,, valore oltre 1 milione di euro, sarà adibito ad uso collettivo, insieme a un parco di lecci con giochi per Bimbi e con un campo di bocce per i loro Nonni. Entrambi a disposizione della Città.

Il Presidente del Comitato Villaggio Portoghesi aMontebello
(Dr. Amedeo Lanucara)

Gen. Feliciano Mancini, vice presidente
Amm. Luigi D'Elia, past president
Dr. Alberto Perra, past president
Sign. Enrico Ricciatti, segretario
Sign. Giorgio Pastori, tesoriere
Sign.ra Francesca Giansanti, componente Direttivo
Sign.ra Giancarla Bonalumi, componente Direttivo

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