a cura di Marialuisa Roscino
La balbuzie Γ¨ definita come un βDisturbo della fluenza verbaleβ, cioΓ¨ un disturbo del linguaggio in cui si manifestano le cosiddette βdisfluenzeβ ovvero alterazioni del ritmo delle parole. In chi ne Γ¨ affetto, a causa di prolungamenti involontari di un suono, ripetizioni e arresti, parlare Γ¨ piΓΉ difficoltoso poichΓ© il linguaggio Γ¨ meno fluente.
La frequenza della balbuzie nei bambini va dal 5% allβ8%, con un rapporto doppio nei maschi rispetto alle femmine. I primi disturbi appaiono nei primi anni di vita, tra 2 e 5 anni, in media intorni ai 3 anni, quando il linguaggio comincia a svilupparsi in modo piΓΉ articolato.
A volte il bambino di etΓ inferiore a quattro anni parla, riesce a farsi capire ma il suo discorso Γ¨ inframmezzato da esitazioni, ripetizioni o prolungamenti di sillabe e di suoni. A questa etΓ una forma di balbuzie fisiologica Γ¨ del tutto normale, riguarda circa il 10% dei bimbi e di solito si risolve spontaneamente. Il bambino con balbuzie balbetta piΓΉ spesso all’inizio della frase e la durata di ripetizioni e di prolungamenti Γ¨ superiore alle due volte per ciascuna unitΓ (es. “ma-ma-mamma” invece di “ma-mamma”).
Dott.ssa Lucattini puΓ² spiegarci quali sono le cause della balbuzie?
La balbuzie Γ¨ un disturbo multifattoriale. Nella prima infanzia, la balbuzie puΓ² essere favorita da una predisposizione individuale su base neurofisiologica o talvolta, da distress respiratorio perinatale anche molto lieve. Gli studiosi concordano nellβaffermare che tra i sintomi piΓΉ frequenti ci siano contrazioni anomale di vari gruppi muscolari, soprattutto quelli interessati alla fonazione, e che vi sia una componente costituzionale, una predisposizione o anche essere genetica poichΓ© i bambini che balbettano hanno una probabilitΓ tre volte maggiore di avere un parente stretto che balbetti. Inoltre Γ¨ noto che anche gli stati emotivi, possano influire negativamente sulle manifestazioni del disturbo. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che questi possono dipendere da situazioni psicologiche intrapsichiche e relazionali del bambino, da situazioni familiari complesse o traumatiche, da deprivazione affettiva e anche da un grave isolamento sociale.
Molti bambini balbuzienti perΓ², vivono in un contesto familiare sereno e circondati da affetto.
La balbuzie dellβetΓ evolutiva puΓ² scomparire spontaneamente in condizioni ambientali favorevoli, se invece il problema persiste, possono essere utili le tecniche di rieducazione, come la logopedia. I bambini balbuzienti hanno le stesse capacitΓ intellettive dei coetanei, ma possono essere introversi, timidi e da piccoli presentare maggiori difficoltΓ di apprendimento del linguaggio, spesso cominciano a parlare piΓΉ tardi, quando si sentono piΓΉ sicuri di potersi esprimere e di essere in grado di farsi capire bene.
PuΓ² indicarci quali sono le forme cliniche piΓΉ frequenti e quali sono i possibili segali da cogliere?
La balbuzie nelle classificazioni Γ¨ suddivisa in tre grandi gruppi: Forma clonica: al posto del prolungamento si ha la ripetizione della sillaba; Forma tonica: arresto a inizio frase con allungamento della sillaba o del fonema difficile da pronunciare; Forma mista: allungamento e ripetizione si sommano, fino a rendere quasi impossibile la comunicazione. I primi segni di balbuzie tendono ad apparire solitamente intorino ai 18-24 mesi di etΓ del bambino. A questa etΓ , c’Γ¨ un vero e proprio scoppio nel vocabolario e i bambini stanno iniziando a mettere insieme le parole per formare frasi. Β I bambini possono balbettare per alcune settimane o anche per diversi mesi, talvolta la balbuzie puΓ² andare e venire. La maggior parte dei bambini che iniziano a balbettare prima dei cinque anni, possono avere delle forme βbenigneβ e non avere bisogno di un aiuto specifico ma la diagnosi deve comunque essere sempre affidata ad uno specialista, neuropsichiatra infantile, foniatra, che saprΓ poi dare indicazione per un trattamento riabilitativo con logopedista, psicomotricista o presso un psicoanalista infantile. Se la balbuzie Γ¨ accompagnata da movimenti del corpo o del viso richiede una attenta valutazione che prevede il contributo di piΓΉ figure professionali: il neuropsichiatra infantile, il pediatra e lo psicoanalista infantile. Infatti, Γ¨ necessario considerare gli aspetti medici e neurologici per escludere l’eventuale presenza di problemi organici, ma anche tenere conto di difficoltΓ di psicologiche emotive e inconsce.
Che ruolo gioca in tutto questo la scuola? Ritiene che sia fondamentale il rapporto con gli insegnanti? Di solito, la balbuzie diminuisce o si interrompe quando i bambini iniziano la scuola primaria (elementare) e affinano le loro abilitΓ comunicative. I bambini sono consapevoli della loro difficoltΓ fin dal suo primo manifestarsi, quindi fin da piccolissimi. Quando iniziano la scuola, se ancora balbetta in modo importante, puΓ² esserne imbarazzato. Bisogna evitare che in classe i compagni attirino l’attenzione su di lui o lo prendano in giro. Fondamentale Γ¨ il rapporto con gli insegnanti in modo che attraverso un accordo scuola-famiglia, sia possibile affrontare il problema parlandone nel modo giusto anche con tutti i bambini. L’insegnante potrebbe anche ridurre il numero di situazioni di linguaggio stressante per il bambino. Naturalmente Γ¨ importante attivare un Programma Didattico Personalizzato (PDP) come previsto dalla Legge 170/2010 sui Bisogni Educativi Speciali (BES)
L’importanza di un ambiente accogliente quanto incide sui bambini?
Beh direi: Γ¨ sempre la carta vincente! Esistono poi alcune regole basilari per facilitare i bambini, come: Non anticipare il bambino quando parla, completando le parole o le frasi e non interromperlo dicendogli: “Ho giΓ capito” perchΓ© potrebbe sentirsi mortificato. Γ necessario evitare che debba conquistarsi da solo il diritto di parlare, per esempio dovendo alzare la voce per farsi ascoltare. Parlare sempre uno alla volta e non dare indicazioni su come parlare senza essersi consultati con il logopedista e lo psicoanalista del bambino o proprio se la coppia genitoriale ha un proprio analista. Non promettere premi o regali se parla βpresto e beneβ, poichΓ© ogni bambino ha i suoi tempi. Poter pensare che si tratta di un disturbo e non di capricci aiuta moltissimo il bambino e anche i suoi genitori. Non mortificare mai il bambino, non assumere unβaria infastidita, preoccupata, annoiata, dβimbarazzo o vergogna. Dimostrare sempre interesse per quello che il bambino dice e vuole dire manifestando piacere nellβascoltarlo. La pazienza, lβaffetto e lβamorevolezza nello stare con i propri bambini, Γ¨ una vera e propria βterapia naturaleβ per la mente e nellβaiutarlo a superare le proprie difficoltΓ .
Quale consiglio si sente di dare ai genitori?
Diventare genitori βsufficientemente buoni”. Per i genitori rendersi conto che cβΓ¨ qualcosa che βnon vaβ o differente rispetto agli altri bambini nel modo di parlare dei propri figli puΓ² essere unβesperienza molto dolorosa e traumatizzante. Ogni genitore desidera solo il meglio per i propri figli e quando qualcosa sembra poter essere non βnormaleβ, i genitori vanno in ansia, si preoccupano e temono che la balbuzie possa avere implicazioni negative sia per il presente che per il futuro dei loro bambini. Inoltre, quando i figli crescono e manifestano una qualche forma di disagio emotivo o sono dispiaciuti di non riuscire ad esprimersi come vorrebbero e si sentono βdiversiβ dai propri coetanei ma anche da fratelli, sorelle e cugini, i genitori possono sviluppare forme dβansia anche molto intensa, possono sentirsi in colpa, come se il disturbo potesse dipendere da loro o poichΓ© non si sentono capaci di aiutare i propri figli. Β La sofferenza dei figli non Γ¨ sopportabile per nessun genitore, sβidentificano con i loro bambini e possono paralizzarsi e non riuscire a pensare e agire oppure, in modo difensivo, possono minimizzare e non rivolgersi agli specialisti, atre volte negare il problema come se ignorandolo questo non esistesse piΓΉ. Saper sopportare il dispiacere e affrontare la situazione insieme al bambino, permette dβintervenire rivolgendosi agli specialisti il prima possibile, e come sempre nei disturbi infantili, prima sβinterviene, migliori saranno i risultati. Come insegna Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista, perchΓ© i bambini crescano bene, Γ¨ necessario che i genitori siano βsufficientemente buoniβ: nΓ© troppo, nΓ© troppo poco, sufficientemente. L’approccio multidisciplinare Γ¨ il piΓΉ corretto per la presa in carico di un bambino con balbuzie e anche lβambiente intorno al bambino Γ¨ importante, creare una situazione accettazione del suo disturbo di cui non ha alcuna responsabilitΓ e di cui soffre molto. Certamente, non deve mai essere mortificato, sminuito o deriso, preso in giro. Una volta fatta la diagnosi, se sarΓ necessario, il logopedista si occuperΓ della riabilitazione e lo psicoanalista infantile darΓ il supporto emotivo e relazionale al bambino ed ai suoi genitori.
Quanto Γ¨ importante il trattamento psicoanalitico?
I bambini che soffrono di balbuzie molto spesso si sentono in imbarazzo e in difficoltΓ soprattutto in situazioni di socialitΓ , a scuola e anche con gli amici. Poter intraprendere un trattamento psicoanalitico con un analista infantile Γ¨ particolarmente importante per aiutarli a ridurre i livelli d’ansia e ad imparare a conoscere il proprio funzionamento, quali sono le situazioni che fanno aumentare la balbuzie e quali invece permettono parlare in modo piΓΉ fluido. Molto spesso i bambini che hanno delle difficoltΓ , possono sviluppare delle forme depressive poichΓ© anche se gli altri non lo fanno, i bambini sanno di avere βqualcosaβ, questa consapevolezza li fa sentire diversi e, non di rado, si convincono di avere un βhandicapβ. La relazione con lβanalista aiuta a esprimente i sentimenti, le paure, i desideri, le preoccupazioni, i sogni e le aspirazioni, permette di dare un nome a ciΓ² che accade e che si prova, a trovare un significato e dare un senso a quello che sta succedendo e che Γ¨ successo. Anche il rapporto con i genitori Γ¨ importante. Se il bambino intraprende unβanalisi individuale, lβanalita incontra regolarmente i genitori sia per avere un feed-back sullβandamento a casa e in famiglia, sia per aggiornamento e scambio partecipato sullβandamento della terapia sia dal punto di vista dei progressi che delle criticitΓ ancora presenti. Naturalmente per lβanalista resta sempre il vincolo del segreto professionale che vale sempre per tutti i pazienti, di qualunque etΓ . Ovviamente i genitori o per il bambino non hanno il segreto professionale e se lo desiderano, possono parlare liberamente della terapia! PoichΓ© la balbuzie Γ¨ fortemente condizionata dallβemotivitΓ , da tensioni, ansia, preoccupazioni anche inconsce, poter scaricare la tensione in seduta, lavorare sulle ragioni di ansia e preoccupazioni, rimuovere il controllo continuo su se stessi e sul proprio modo di parlare, migliora il disturbo. Inoltre, aiuta a trovare rapide strategie per rilassarsi, allenta la severitΓ interna, permette di affrontare le situazioni piΓΉ serenamente, libera energie psico-fisiche che possono essere investite in altre attivitΓ , nel gioco, nello studio e nelle amicizie, favorendo cosΓ¬ una migliore, piΓΉ divertente e piacevole socialitΓ .
CuriositΓ … balbuzienti e felici
Re Giorgio VI dβInghilterra, padre della Regina Elisabetta II e bisnonno di William e Harry, era affetto da una grave forma di balbuzie. La sua storia e lβevoluzione del suo disturbo sono ben raccontati nel film “Il discorso del re” (“The King’s Speech”) in cui vengono mostrate le sue difficoltΓ relazionali, lβorigine traumatica del suo disturbo durante lβinfanzia e il rapporto con il suo logopedista, Lionel Logue, che lo ebbe in cura e lo aiutΓ² a superarla intercettando il suo dolore, il suo disagio e divenendone anche amico.
Joe Biden, 46Β° Presidente degli Stati Uniti, ha sofferto di balbuzie e che per questo era stato oggetto di bullismo da bambino. Spesso parla della sua balbuzie e di come Γ¨ riuscito a superarla e con essa anche le sue difficoltΓ .Β Di recente affermato che nonostante abbia ancora gli capita di balbettare quando Γ¨ stanco ma non Γ¨ per lui piΓΉ un problema da un punto di vista psicologico.
Wiston Churchill era affetto da una balbuzie tonica per cui per sboccarsi allβinizio di ogni frase usava uno βstarterβ, ad esempio pronunciando una consonante in modo molto prolungato.
Il compositore e cantante Ed Sheeran soffriva di balbuzie per cui il papΓ a nove anni gli regalΓ² un disco di Eminem mentre stava intraprendendo una riabilitazione logopedica, ha dichiarato davanti ai suoi fan: βHo imparato tutte le parole delle canzoni di Eminem. Questo mi ha aiutato a guarire la mia balbuzie, ma in realtΓ balbettare non Γ¨ un vero problema di cui preoccuparsi. Cercate di essere sempre voi stessi, perchΓ© non cβΓ¨ nessuno che puΓ² essere voi meglio di voi stessi. Se ce lβho fatta io, possono farcela tuttiβ.
Lβattore, produttore e musicista Bruce Willis in alcune interviste ha parlato piΓΉ volte della sua esperienza di bambino e ragazzo balbuziente: “Quando ero bambino avevo un po’ di difficoltΓ a parlare. I compagni mi prendevano in giro, e io non sapevo che fare. Dβaltra parte, starmi a sentire era un calvario. Poco dopo ho avuto la fortuna di iscrivermi a un corso di recitazione, credo fosse il primo anno di liceo. Il teatro mi ha aiutato tantissimo. Γ stato come un miracolo. O meglio, lβinizio della soluzione del mio difetto. So che ci sono stati tanti altri attori e attrici che hanno risolto allo stesso modo, con la recitazione e la memorizzazione, quellβincespicarsi delle parole. Altri lo hanno risolto con il canto”.


