Prima apparizione televisiva da leader in pectore M5s, l’ex premier annuncia di voler dar vita a un tavolo fra leader per rafforzare il sistema costituzionale e allontanare l’Italia dalla politica dei personalismi

Dialogo costante con il Pd ma senza dimenticare di guardare ai moderati. E nessuna intenzione di staccare la spina al governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi. L’ex premier Giuseppe Conte e leader in pectore di M5s – ora più vicino al traguardo dopo ‘l’accordo’con Davide Casaleggio – va in tv e lo dichiara, assicurando che con M5s 2.0 “vi sorprenderete”.

Nessuna data ancora per la prossima convention in cui illustrerà il programma, ma una certezza: il Movimento Resterà movimento e non diventerà partito. Quindi, l’annuncio della prima mossa: un tavolo fra leader per rafforzare il sistema costituzionale e allontanare l’Italia dalla politica dei personalismi. Poi, il confronto anche con ‘l’opposizione interna’ alla galassia pentastellata: con Alessandro Di Battista, ex frontman M5s, che, da iscritto, ha abbandonato.

Immerso nella politica

Io sono totalmente immerso nella politica almeno da tre anni a questa parte. Prima la seguivo come osservatore. Continuerò, anche nel nuovo incarico, a lavorare per il bene degli italiani, sotto un’altra veste, con un altro ruolo”, sottolinea Conte e, rispetto alla rifondazione in atto, spiega: “Siamo tutti determinati a non ricadere nelle tradizionali forme del sistema partito perchè sono un po’ superate. Dobbiamo conservare la freschezza del Movimento”. Ci saranno “organi collegiali e luoghi di confronto anche per la linea politica”. E, sulle prospettive, indica: “Rimangono i vecchi valori non negoziabili, la legalità, la lotte alle mafie, l’etica pubblica. C’è uno spazio per la responsabilità politica che va distinta da quella giuridica”. Con il Pd “ci sono delle differenze perché noi abbiamo una chiara identità. Ci saranno punti d’incontro e punti di divergenza, ma avremo sicuramente la possibilità di dialogare costantemente e ritrovarci a costruire un cammino che speriamo di intensificare in direzione comune”. Ma “noi parleremo anche all’elettorato moderato“, dice ancora.

Sulle dinamiche interne, riferito a ‘Dibba’, insiste: “Quando tornerà dalla Colombia ci metteremo intorno a un tavolo e dialogheremo anche con lui”.

Il rapporto con il premier

Quindi, il rapporto con Mario Draghi e l’ipotesi di staccare la spina: “Se mi conoscete un pò non mi si può attribuire questo pensiero recondito, perché da parte mia e di M5s c’è lealtà verso la comunità nazionale prima ancora che verso lo stesso attuale presidente del Consiglio”. Un punto di rottura, dice a diMartedì su La7, ci sarebbe se “sistematicamente, le nostre battaglie, i nostri principi non negoziabili, li permettesse, li oscurasse. Ma sempre in modo chiaro e leale”. E qui l’ex presidente del Consiglio segnala che “mentre Biden rafforza i presidi anti-corruzione, non mi sembra lo stesso da noi”. Ad ogni modo, osserva ancora, “a parte quello che dicono i giornali dei nostri rapporti, ci sentiamo e – annuncia – ci incontreremo presto”.

(AGI)

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