26 Aprile, 2024
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Sviluppo e crescita. Si… possiamo farcela!

Interrogativi e ipotesi per un futuro migliore

 Cari lettori,

il 2020 si è concluso, lasciandoci una situazione politica ed economica che forse le nostre generazioni non hanno mai avuto. Nel ringraziare i nostri lettori che sempre più numerosi ci leggono, vorrei tentare di portare a tutti alcune domande e che speriamo trovino la giusta attenzione nella classe politica del nostro Paese e del nostro comprensorio.

 

Le domande

Avanzo a titolo di esempio alcune domande: quali saranno le proposte per il cambiamento nell’epoca della crisi del neoliberismo? e del Covid 19? Quali le scelte programmatiche? Quali e come coinvolgere le forze (sociali, intellettuali, territoriali, politiche) per la definizione dei programmi di governo? E per la costruzione del nuovo, quali correzioni apportare al modo d’essere? E di quale cultura politica concreta dovranno avere le forze politiche? Se i compiti sono così impegnativi, allora non serve ritagliarci una nicchia ma occorre determinare un baricentro ampio, coesivo ed ordinatore. Questa rinnovata idea, quindi, mira alla costruzione di un qualcosa di veramente diverso.

Un ulteriore aspetto

Ma c’è un altro aspetto del progetto che va  sottolineato. È quello di poter essere una voce critica e uno strumento innovativo del nostro territorio. E’ giusto contribuire al superamento della frammentazione: è tempo di superare il nichilismo dello sconfittismo, è tempo di progettare il futuro e dare prospettive alle generazioni future. Questo ci chiede la società civile e le nuove generazioni.

Siamo convinti che la storia non è finita e che serva il cambiamento, che servano idealità e concretezza, che vada costruita un’Italia diversa, compresi i Territori da nord a sud, isole comprese.

Questo è il nuovo e positivo terreno per rilanciare il dialogo, per considerare le diversità come una ricchezza con cui trovare le convergenze e non considerarle solo argomenti polemici per giustificare se stessi e per usarle nei calcoli di bottega. Questo modo d’essere è già stato sperimentato, è pratica vecchia oramai e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

I tratti necessari per realizzare un simile progetto sono l’autonomia, il radicamento nelle coscienze della gente, lo spirito costruttivo e unitario, la fermezza nelle posizioni ideali, la combattività di fare opinione ma mai faziosa e di parte.

Questo progetto, se saremo d’accordo, lo dovremo sottoporre ad altri per costruire insieme, per essere protagonisti insieme.

Tutto ciò non si realizzerà da soli e in tempi brevi. Dobbiamo esserne consapevoli e dotarci di perseveranza e pazienza. Dobbiamo essere una piccola parte che insieme ad altri si assume la responsabilità di avanzare la proposta e di lavorarci su.

Possiamo farcela

Dobbiamo costruire la nostra rete di collegamenti. Farlo con attenzione superando l’attuale insostenibile situazione che ha troppi margini di precarietà dipeso dalle situazioni economiche e della instabilità attuale.

Dobbiamo stare nella rete e fare rete. Questo implica rilanciare tutti gli strumenti in nostro possesso. Aprire pagine di “facebook”, sia nazionali che locali, entrare in contatto con il mondo che aspetta e le associazioni territoriali.

E tutto ciò va insieme alla considerazione piena delle persone perché quello che pensiamo di fare è finalizzato alla partecipazione, e verso le attese dei cittadini.

Serve poi una particolare attenzione agli strumenti dell’informazione, che speriamo di farlo sempre con la massima responsabilità e al servizio di tutti che ci guardano e ci leggono numerosi.

Associazione Culturale “L’agone nuovo

Il Presidente

Giovanni Furgiuele

da L’agine, marzo 2021, pagina 2

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