24 Aprile, 2024
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Scuola, gli studenti protestano ma non si fanno il tampone, flop della campagna della Regione

Solo 1 ragazzo su 22 si è fatto il test. Solo la Asl Roma 1 ha fatto registrare risultati migliori della media. La delusione delle istituzioni che avevano invano lanciato appelli ai giovani e alle loro famiglie

Non sono serviti a nulla gli appelli delle istituzioni.

La campagna “Scuola sicura”, che fino a fine gennaio prevede la possibilità, per gli studenti dai 14 e fino ai 18 anni, di effettuare i tamponi rapidi in uno dei drive-in regionali, gratuitamente e senza ricetta, è un flop. Secondo gli ultimi dati disponibili, quantificati dall’assessorato regionale alla Sanità, ad aver prenotato ed effettuato il test sono stati 11595 studenti, su un totale (dato Miur) di 251989. Quasi uno studente su 22.

Nella Asl Roma 1 l’adesione è stata quasi virtuosa (lo hanno notato anche la Rete degli studenti medi e le altre associazioni studentesche), ma è in diverse periferie romane e nel resto della regione che ci sono state meno prenotazioni. Eppure gli adolescenti continuano a manifestare anche e soprattutto per tracciamenti più sicuri e per trasporti per limitare il rischio di contagio. Al Kant, per esempio, in occasione dell’occupazione, tutti hanno dovuto fare il tampone per entrare a scuola e partecipare alle iniziative. Ma non tutti gli studenti sono stati e sono altrettanto responsabili.

Che la campagna non abbia avuto il successo sperato, l’ha detto anche Rocco Pinneri, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, che quotidianamente rinnova appelli a mezzo stampa e con note indirizzate alle scuole. L’ultima è proprio di ieri, datata 27 gennaio. “Il servizio di tamponi rapidi offerto dalla Regione Lazio a tutti i residenti, con quote riservate agli studenti, è ancora sottoutilizzato. Si invitano, pertanto, le istituzioni scolastiche a rammentare a tutti, studenti e personale, che con poco impegno personale è possibile prenotare un tampone rapido da effettuare presso i drive-in diffusi sul territorio regionale. Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado potranno prenotarsi semplicemente indicando il proprio codice fiscale e la scuola di iscrizione.Gli altri residenti, incluso il personale scolastico, potranno prenotarsi avendo preventivamente cura di ottenere una ricetta medica”. E aggiunge, nel caso l’impedimento fosse una questione di tempo, che “per prenotarsi bastano pochi minuti. Gli appuntamenti per il prelievo del tampone sono a orario, per cui impegnano poco tempo”.

E anche lo stesso assessorato regionale alla Scuola, guidato da Claudio Di Berardino, ha più volte tentato di sensibilizzare la popolazione studentesca. Eppure — al netto del fatto che si possa ragionare su un eventuale prolungamento dell’iniziativa o sulle unità mobili, a turno, nelle scuole — i numeri parlano chiaro: solo una piccolissima percentuale di studenti delle scuole superiori del Lazio ha aderito a una campagna pensata proprio per loro, per limitare il rischio di contagio e la diffusione del virus.

 

(La Repubblica)

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