6 Maggio, 2024
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Crisi di governo, Conte: “Rafforziamo la squadra e superiamo le fibrillazioni”

Il cdm slitta a metà settimana per salvare il Recovery plan

Il taccuino della crisi. Il presidente del Consiglio con un messaggio su Facebook apre a Renzi, che in serata convoca un’assemblea con i parlamentari di Iv.

Il consiglio dei ministri rimandato a metà della prossima settimana per approvare la nuova bozza del piano Next Generation Eu.

Speranza: “Bene raddoppio risorse per la Sanità”

“In questi giorni sto preparando una lista di priorità che valgano a indirizzare e a rafforzare l’azione del governo sino alla fine della legislatura. Un programma da poter discutere e condividere con tutte le forze di maggioranza”. Il premier Giuseppe Conte affida a Facebook il suo messaggio sul delicato momento politico che l’esecutivo sta attraversando. Un post che, secondo fonti del governo, rappresenterebbe un’apertura nei confronti di Matteo Renzi. La prossima settimana dunque il Recovery plan, poi il tavolo per il patto di legislatura e, infine, l’ipotesi di un rimpasto. Una sorta di “ultima” chiamata del premier al leader di Italia viva. Che intanto in serata ha convocato una riunione in videoconferenza con la cabina di regia di Iv e i gruppi parlamentari di Camera e Senato. A cui avrebbe detto: o il governo accelera e va veloce, oppure non ha senso che ci stiamo: non vogliamo la crisi, vogliamo la stabilità, ma non vogliamo l’immobilismo.

“Sto lavorando anche a rafforzare la coesione delle forze di maggioranza e la solidità della squadra di governo. Senza queste premesse diventa arduo perseguire obiettivi che richiedono piena dedizione e acuta lungimiranza. E non consentono distrazioni, per rispetto dei cittadini e del momento che stiamo vivendo”, continua il post di Conte. Poi i prossimi impegni: “Mai come adesso serve un grande sforzo collettivo per realizzare al più presto un Recovery Plan che garantisca al nostro Paese pronta ripartenza e più elevata resilienza. Un piano che non appartiene a questo governo o alle forze di maggioranza che lo compongono, ma all’Italia intera. A questo riguardo, nella riunione di ieri sera, con tutte le forze di maggioranza abbiamo convenuto di portare al prossimo Consiglio dei ministri la nuova bozza aggiornata del Piano, in modo da poter proseguire le interlocuzioni con il Parlamento e le parti sociali e poi passare alla stesura dello schema definitivo – scrive il presidente del Consiglio – Sto ricevendo molti inviti, anche autorevoli, ad essere ‘paziente’. Ma io non sono affatto paziente. Al contrario. Sono impaziente. Perché il Paese sta soffrendo e abbiamo una chance storica di poterlo rilanciare e ricostruire ancora migliore di prima. Abbiamo così tanti problemi da risolvere e così tante soluzioni da offrire, soluzioni a cui hanno contribuito tutte le forze di maggioranza e che ritengo valide ed efficaci, che non vedo l’ora di poter superare le fibrillazioni in corso”. Poi conclude: “Sin dall’inizio del mio mandato ho preso un impegno con tutti i cittadini: lavorerò sempre per il bene vostro, il bene comune, e non per il mio utile personale. Fino alla fine farò ogni sforzo possibile per assolvere questo delicato incarico con ‘disciplina e onore’, come richiede la nostra Costituzione”.

La rottura non c’è ancora, ma rimane l’incertezza sull’epilogo della crisi di governo. E allora meglio mettere al sicuro il Recovery plan approvando la nuova bozza in un cdm da convocare martedì o mercoledì al massimo. Decisione a cui si è arrivati ieri, dopo oltre tre ore di trattative, al termine della riunione fra Giuseppe ConteRoberto Gualtieri e i capidelegazione della maggioranza. Nel mezzo di una pandemia e di una profondissima crisi economica, il lungo incontro a Palazzo Chigi si è trasformato in uno scontro. Il governo rimane diviso, con Pd-M5S-Leu da una parte e Italia viva dall’altra. La sensazione degli alleati è che i renziani buttino ancora la palla in tribuna, alzando continuamente la posta. Ma la conta in Parlamento appare vicina.

Pd, Franceschini e Delrio: “Evitiamo la crisi. Subito patto di legislatura”

Dopo il vertice di ieri si è parlato comunque di “passi avanti” (come ha commentato il vicesegretario dem Orlando) e il consiglio dei ministri che darà il via libera alla bozza del Recovery plan dovrebbe tenersi, come già detto, a metà settimana. “Credo bastino un po’ di buonsenso e di buona volontà per evitare una crisi di governo in piena pandemia. Martedì mandiamo il Recovery in Parlamento e subito, come ha proposto Zingaretti, avviamo un confronto nella maggioranza per un patto programmatico di legislatura”, ha scritto sui social il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.

Dello stesso parere il capogruppo democratico alla Camera, Graziano Delrio: “È urgente che prenda il via il piano per il futuro dei nostri figli, non si può più aspettare e perciò è una buona notizia che il Recovery Plan approdi in Consiglio dei ministri così da aprire subito il confronto in Parlamento e nel Paese. Subito dopo il presidente Conte metta mano, convocando la coalizione, alla definizione del Patto di legislatura, come richiesto più volte dal segretario Zingaretti, per rafforzare orizzonte del governo e affrontare i nodi ancora aperti. Serve completare molto rapidamente la verifica avviata ormai da tempo definendo le priorità, a partire dal lavoro, dalla sanità, dalla transizione ecologica, dalla sostenibilità sociale e ambientale che sono il presupposto per uno scatto dell’azione del governo in risposta ai bisogni delle persone, delle famiglie e delle imprese”.

Questa mattina, invece, il ministro della Salute Roberto Speranza ha commentato positivamente l’aumento delle risorse per la Sanità: “Nelle ultime ore siamo riusciti a più che raddoppiare la quantità di risorse del Recovery fund destinate alla sanità. Si va nella direzione giusta”, ha detto durante un webinar sui vaccini.

Le richieste di Italia viva

Matteo Renzi ormai è isolato. Gli esponenti di Iv hanno continuato a parlare di un “governo al capolinea” (lo ha dichiarato ieri la ministra renziana Bellanova), hanno contestato il fatto di aver visionato un testo di 13 pagine e non completo, hanno rilanciato sul Mes e addirittura hanno ritirato fuori il progetto del Ponte sullo Stretto. I renziani hanno chiesto di avere il testo e poi 24 ore per giudicarlo prima di andare in Cdm. E su questo si è trovato un accordo. Nelle prossime ore al Mef si lavorerà per tradurre le linee guida nella bozza definitiva da sottoporre al voto dei ministri.

M5s in difesa di Conte

Permane comunque una situazione di logoramento, nonostante le dichiarazioni del segretario del Pd, che ieri ha riunito la direzione e si è appellato alla responsabilità, chiedendo al premier di accelerare sul nuovo patto di legislatura. A Zingaretti si è unito Di Maio che ha parlato di “giochi incomprensibili di Palazzo”. Sostiene Conte e il governo, Vito Crimi, contrario sull’eventualità di dare vita a un nuovo esecutivo. “Il Movimento 5 Stelle ritiene che la propria squadra di governo abbia lavorato bene, in questo momento difficile per il Paese, e ha ancora tanto da dare – ha detto il capo politico pentastellato intervistato dai Tg di Newsmediaset – Voglio poi precisare che, al di là delle elezioni, una eventuale nuova squadra di governo significherebbe dover dare il tempo di riprendere con quell’attività di rodaggio, di amalgama che c’è stata in quest’anno e mezzo: significherebbe di nuovo rallentare l’azione politica e in questo momento abbiamo bisogno di proseguire nella nostra efficacia. Dobbiamo proseguire in questa attività, rallentamenti oggi il Paese non può permetterseli”, ha aggiunto Crimi. Che, insieme ad Alfonso Bonafede, oggi ha chiamato a raccolta tutti i portavoce dei ministri e sottosegretari del M5S. Un summit, duranto più di due ore, in cui i vertici del Movimento hanno chiesto di fare fronte comune per contrastare l’offensiva di Renzi e di Italia Viva.

Se si aprisse la crisi, Renzi rinuncerebbe al colpo dello scorpione, cioè la sostituzione di Conte con un altro premier? “Se si va all’ipotesi del Conte ter con un accordo politico, credo che ci sia un accordo e non penso che ci possano essere dubbi sulla lealtà delle forze politiche”, risponde il senatore dem Andrea Marcucci a Rainews24. “Se invece saliamo al Quirinale senza un’ipotesi preordinata, allora ci sono rischi”, aggiunge. In ogni caso per Marcucci “non si può tirare per le lunghe questa crisi per il Paese. Il Pd si sta facendo carico di accompagnare questo percorso che deve portare a un chiarimento di maggioranza”. Sulla questione della delega sui servizi infine afferma: “Meglio se Conte affida la delega, ma non è una questione pregiudiziale”.

Positivo il giudizio del M5S sulle modifiche al Recovery plan, come afferma il capogruppo al Senato Ettore Licheri: “Ci sono stati ottimi passi avanti a partire dall’edilizia scolastica per finire alla sanità e alla giustizia, risorse per le politiche attive del lavoro, piano nazionale di transizione 4.0 e il superbonus al 110% da prorogare fino al 2023. Mi auguro che il Consiglio dei ministri si riunisca quanto prima per discutere il documento che il Parlamento aspetta per concretizzarne velocemente i contenuti”.

Per Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, invece il governo Conte è un’esperienza già finita: “Una cosa è chiara dopo settimane di crisi strisciante e corrosiva: al Governo Conte, bis o ter che sia, non crede più nessuno neppure nella maggioranza Pd/Iv/M5s/Leu. Prendano atto che è un capitolo già chiuso”.

(La Repubblica)

 

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