25 Aprile, 2024
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L’augurio di Riccardo Agresti: “Non buon anno, ma buona Vita!”

Il nostro calendario si basa sulla rivoluzione della Terra attorno al Sole e le ore del giorno sulla posizione del Sole rispetto allo zenith causata dalla rotazione della Terra su se stessa.

Peccato che il primo giorno di gennaio non corrisponda a nessuna posizione particolare della Terra nella sua orbita di rivoluzione. In effetti, in questa giornata, la Terra non si trova al perielio né all’afelio e nemmeno la direzione del suo asse di rotazione si trova in qualche posizione particolare, cioè né in un solstizio né in uno dei due equinozi, né in qualsiasi altra peculiare situazione reciproca. Insomma il primo dell’anno non corrisponde ad alcuna condizione reciproca particolare di Sole e Terra. Ma la situazione è anche peggiore se pensiamo che l’anno non dura esattamente 365 giorni. Solo per nostra comodità, e solo in prima approssimazione, lo “accorciamo” di circa 6 ore ogni anno, per tre anni di seguito, salvo poi “recuperare” le ore tralasciate nei giorni di festa aggiungendo un intero giorno ogni quattro anni e comunque non a dicembre (restituendo alle feste le ore di feste perse), ma alla fine di febbraio.

Tralascio volutamente, per non annoiare oltre, le diverse date utilizzate nei secoli e sull’intero pianeta dai vari popoli.

Se poi consideriamo la mezzanotte, la situazione è anche più impropria. Per “mezzanotte” si intende il momento in cui il Sole si trova ad attraversare il meridiano che contiene il nadir (cioè il nostro antimeridiano), ma questo è lo stesso solo per le persone e le cose che si trovano sul nostro stesso meridiano (cioè esattamente in direzione nord o in direzione sud) per tutti coloro i quali si trovano a est del nostro meridiano la mezzanotte sarà già passata, mentre per tutti coloro i quali si trovano ad ovest del nostro meridiano questa deve ancora arrivare. Se, ad esempio, per gli australiani ed i giapponesi il 2021 è già iniziato da molto al momento in cui sto postando questo messaggio, per l’America ancora deve iniziare. Ma il discorso vale anche per chi, come me, si trova a Bracciano e chi si trovi a Ladispoli: lo “scarto” fra questi due luoghi è pari a circa mezzo minuto e comunque la mezzanotte non corrisponde a quella “battuta” dall’orologio ufficiale relativo al nostro fuso orario.

Insomma, come negli anni precedenti, festeggerò anch’io un nuovo inizio di anno deciso per mera convenzione essere fra poche ore. Tuttavia, non volendo essere convenzionale nei miei auguri, non vi auguro un buon 2021 (che peraltro non è nemmeno il 2021-esimo anno dalla nascita di Gesù), ma auguro a tutti voi, che ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare per troppo poco tempo (perché gli amici dovrebbero essere frequentati per sempre) una magnifica e felicissima vita colma di amore.

Riccardo Agresti

 

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