27 Aprile, 2024
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Tamponi a prezzi gonfiati: due titolari di un laboratorio denunciati dai Nas di Latina

Nel centro analisi di Minturno ai clienti sarebbero stati chiesti tra i 25 e i 32 euro invece del prezzo calmierato imposto dalla Regione di 22 euro. I due titolari della struttura accusati di falso

Ottenuta l’autorizzazione dalla Regione Lazio per effettuare i taponi rapidi per il Covid-19, impegnandosi a compiere i test al prezzo calmierato di 22 euro, in realtà avrebbero chiesto ai clienti molto di più. Dopo un controllo, i due titolari di un laboratorio analisi di Minturno, nel sud della provincia di Latina, sono stati così denunciati dai carabinieri del Nas. I militari del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Latina, impegnati nelle verifiche presso alcuni laboratori autorizzati ad effettuare tamponi rapidi per la ricerca del virus, hanno appurato che nel centro analisi minturnese ai clienti sarebbero stati chiesti tra i 25 e i 32 euro. E tutto grazie, secondo gli investigatori, a delle autocertificazioni false. I due titolari della struttura, che avevano dichiarato alla Regione Lazio di effettuare i test al prezzo calmierato di 22 euro, sono stati così denunciati alla Procura con l’ipotesi di falso.

Gli stessi nelle scorse settimane hanno avuto un lungo confronto con la Regione, lamentando l’impossibilità di fornire un servizio adeguato con il prezzo calmierato, ma alla fine hanno solo ottenuto un ultimatum dall’assessore regionale Alessio D’Amato e ora è arrivata la denuncia. Una vicenda che solleva nuovamente il problema del ricorso ai privati nella lotta contro il Covid-19, necessario ma, come lamentato dagli stessi privati nell’attesa di ottenere i permessi, non sufficientemente remunerativo. Sempre i carabinieri del Nas, nel sud pontino, hanno inoltre ispezionato un ambulatorio pediatrico privato, riscontrando che non sarebbe stata messa in atto dal pediatra alcuna misura di prevenzione per il contenimento dell’epidemia, come previsto dal Dpcm. Mancava la cartellonistica e per quanti si recavano nell’ambulatorio non c’era neppure il gel disinfettante. Lo studio è stato dunque chiuso provvisoriamente per tre giorni e il medico che lo gestisce sanzionato amministrativamente per 600 euro.

(La Repubblica)

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