29 Marzo, 2024
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IL BOLLETTINO DI OGGI 27 OTTOBRE: 21.994 NUOVI CASI, FATTI 174MILA TAMPONI. I MORTI SONO 221

IERI 17.012 CONTAGI E 141 MORTI. LE REGIONI: SI REGISTRANO BEN 5.035 PERSONE INFETTATE IN LOMBARDIA, 2.761 IN CAMPANIA, 2.458 IN PIEMONTE. NEL LAZIO +1933. IN VALLE D’AOSTA +57. RECORD DI RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA +127. L’ALLARME DI BRUSAFERRO (ISS): “L’INCIDENZA DI COVID STA CRESCENDO. IL PAESE È COINVOLTO IN TUTTE LE SUE REGIONI. LIMITARE I CONTATTI NON STRETTAMENTE NECESSARI”

Nuovi record per contagi e vittime nelle ultime 24 ore in Italia. I positivi sono 21.994 a fronte di 174.398 tamponi. I morti sono 221, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri c’erano stati 17.012 contagi e 141 morti. Il totale dei decessi dall’inizio dell’emergenza è di 37.700. Era dal 5 maggio che non si registrava un numero così alto di vittime, allora furono 236. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Sono invece 1.411 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 127 persone in un giorno, rispetto ai 76 registrati ieri, toccando il record registrato in questa seconda ondata dell’epidemia di Covid. Il numero dei ricoveri ordinari è salito di 958, contro i 991 di ieri, portando il totale a 13.955. Gli attualmente positivi sono 255.090 (+18.406), mentre i guariti 271.988 (+3.362).

Per quanto riguarda le singole regioni, otto regioni hanno più di mille nuovi casi, in testa la Lombardia con 5.036, poi la Campania 2.761 e il Piemonte con 2.458. Le altre sono Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Toscana e Liguria. 57 nuovi casi in Valle d’Aosta con 497 tamponi eseguiti.
Sale al 12,6 per cento il rapporto tra tamponi effettuati e nuovi positivi i. I test sono stati nelle ultime 24 ore 174.398, i casi individuati 21.994. È il livello più alto della seconda fase post lockdown.

Rezza: “Trend in aumento”
“Il trend dell’epidemia è in aumento, più marcato nelle ultime 2-3 settimane. Abbiamo un numero di decessi ancora relativamente limitato e così anche l’occupazione delle terapie intensive ancora al di sotto del livello di guardia, anche perché è aumentato il numero di posti. Tutto ciò indica comunque la necessità di implementare adeguati interventi”, ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, durante un punto stampa al ministero.

“L’incidenza sta crescendo molto rapidamente, in alcuni contesti regionali di più. Oggi il virus è praticamente presente dappertutto. Anche regioni piccole hanno tassi d’incidenza molto elevati”, ha aggiunto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

Rezza: “Se aree fuori controllo lockdown sia automatico”
Mini lockdown, che riguardino singole zone, sono “un’opzione da prendere in considerazione, quasi un automatismo”, ha detto Rezza. “Quando la situazione sfugge di mano in una determinata area – quest può essere un’opzione”. D’altro canto, ha aggiunto, “abbiamo avuto zone rosse dai tempi di Codogno: quello era, per esempio, un lockdown geograficamente limitato”. Anche per il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, lockdown a livello locale fanno parte della “cassetta degli attrezzi per convivere con l’epidemia, far funzionare la società e garantire l’assistenza”.

Brusaferro: “Casi in ripresa con scuole, meno smart working e più uso di mezzi publici”
“Sappiamo che i contagi avvengono, per quello che si riesce a stabilire, soprattutto in contesti familiari, ma questi contesti c’erano anche a giugno e luglio quando il virus circolava poco – ha aggiunto Brusaferro – La famiglia amplifica la circolazione in comunità, il virus era presente in modo molto basso dopo il lockdown, poi è ricominciato a circolare e l’epidemia è riesplosa a settembre, quando sono ricominciate una serie di attività: è diminuito lo smart working, sono riaperte le scuole, quindi più circolazione sui mezzi pubblici, ma è difficile capire il ruolo specifico di ciascuna di queste attività”.

Iss: “Proteggere gli anziani”
“All’inizio dell’epidemia l’infezione colpiva maggiormente l’età anziana, poi nel periodo di agosto i trentenni, ora l’età mediana è cresciuta e si attesta attorno ai 40 anni”, ha sottolineato Brusaferro. “Fortunatamente – ha aggiunto – le persone più anziane contraggono un po’ meno infezione di quelle più giovani, al momento, ma nelle ultime settimane gli over 70 stanno cominciando ad ammalarsi, e sono quelli con il maggior rischio di gravi complicanze e purtroppo anche di esito fatale. Se questa curva dovesse crescere, ci auguriamo di no e che continueremo a proteggere le persone fragili e anziane, purtroppo porterà anche a una crescita di decessi”.

Iss: “Il tracciamento in questa fase fa fatica”
Rispetto a questa estate “Stanno aumentando in proporzione gli asintomatici ed i paucisintomatici, e questo è un elemento cui porre attenzione”, ha ammonito il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Il tracciamento in questa fase fa fatica – ha aggiunto – è difficilmente sostenibile con questi numeri. Laddove si fa fatica a tracciare scatta una nuova fase che si chiama mitigazione. Adottare provvedimenti consente di poter modellare la curva, raffreddarla, fare in modo che non continui a crescere con la velocità vista nelle ultime due settimane, per continuare a garantire l’assistenza”.

Iss: “Limitare i contatti non strettamente necessari”

“Per fare questo – ha aggiunto Brusaferro – servono misure a livello nazionale e a livello locale. Ma serve anche una grande responsabilità di ognuno di noi, quella dimostrata nella prima fase della pandemia. Grazie a questo sforzo abbiamo modellato la curva come nessun altro paese europeo è riuscito a fare. È importante e condivisibile l’appello a limitare i contatti non strettamente necessari, è cruciale per modellare adesso questa curva”.

La situazione regione per regione

VALLE D’AOSTA

Sono 57 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Valle d’Aosta a fronte di 110 persone testate. I positivi attualmente sono 1.367. Secondo quanto riportato nel bollettino dell’unità di crisi (su dati forniti dall’Usl), inoltre, ci sono stati altri due decessi (il totale della seconda ondata arriva così a 10 morti). I guariti sono saliti a 1.202.

PIEMONTE

Sono 2.458 i nuovi contagi in Piemonte, 1.171 dei quali asintomatici. Il totale dei positivi da inizio pandemia sale quindi a 59.618, così suddivisi su base provinciale: 31.305 Torino, 7.345 Cuneo, 5.930 Alessandria, 4.968 Novara, 3.030 Asti, 2.362 Vercelli, 1.938 Biella, 1.702 Verbano Cusio Ossola, oltre a 430 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 608 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Sono saliti a 86 i ricoverati Covid all’ospedale di Novara, due dei quali in terapia intensiva e 14 in terapia subintensiva. Sono invece arrivati a 114 i casi di positività di ospiti ed operatori delle Rsa del Novarese. La maggior parte dei positivi sono
concentrati in due case di riposo che nella fase uno erano state risparmiate dai contagi: la Pia Casa Divina Provvidenza, di proprietà della Diocesi, dove gli ospiti contagiati sono 84, e il “Parco del Welfare” di proprietà della cooperativa sociale Nuova Assistenza, dove i positivi sono 27.

LIGURIA

Sono 1.127 I nuovi casi di registrati in Liguria nelle ultime 24 ore, a fronte di 6.357 tamponi, entrambi dati giornalieri più alti di sempre. L’area metropolitana di Genova continua a essere il territorio più colpito con 877 nuovi contagiati. Segue lo Spezzino con 130, l’Imperiese con 68, il savonese con 25 e il Tigullio con 27. Da inizio pandemia, il totale dei contagiati in Liguria arriva a 24.597, a fronte di 418.646 tamponi.

Continua a crescere la pressione sugli ospedali: nelle ultime 24 ore, i ricoverati Covid sono saliti a 882, ovvero 48 in più rispetto a ieri. Diminuiscono, invece, di un’unità le terapie intensive, che restano 45. Nel bollettino di oggi, registrate anche 14 vittime, riferite agli ultimi quattro giorni, con il totale da inizio pandemia che sale a 1.718.

LOMBARDIA

Record di nuovi casi in Lombardia: + 5.035 positivi e 58 morti. In totale dall’inizio dell’epidemia, i decessi raggiungono quota 17.310. I tamponi effettuati sono stati 29.960. Ieri, a fronte di 21.324 tamponi, c’erano stati 3.570 positivi e 17 morti.

Nel Milanese sono stati registrati 1.940 casi, di cui 768 nel capoluogo. Ieri nella Città metropolitana c’erano stati 2.023 casi, di cui 960 a Milano. Nelle altre province lombarde, i numeri più alti si registrano a Monza e Brianza con 1.362 casi, a Varese con 263, a Como con 215, a Lecco con 198, a Pavia con 188 e Brescia con 170. Poi ci sono Lodi con 130 positivi, Cremona con 128, Sondrio con 107, Mantova con 105 e Bergamo con 93.

L’Ats di Bergamo ha comunicato che i tamponi eseguiti nelle scuole bergamasche nella settimana tra il 19 e il 24 ottobre sono stati 3.170 mentre i casi positivi riscontrati 132. Nella settimana da lunedì 19 ottobre a domenica 25 sono 52 le classi in quarantena e il totale dei tamponi eseguiti da inizio anno scolastico al 24 ottobre sono 14.199.

TRENTINO

È un balzo importante quello che i dati sui contagi in Trentino mostrano oggi. Il rapporto dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari registra 257 nuovi positivi, 146 dei quali sintomatici. Nel dettaglio, tra i contagiati anche oggi sono molti quelli che hanno più di 70 anni, per la precisione 30 soggetti, mentre i minorenni sono 18, dei quali 15 hanno un’età compresa fra i 6 e i 15 anni. Anche oggi purtroppo si conta un decesso (un uomo di oltre 80 anni, non residente in Rsa) e i ricoveri in ospedale salgono a 89, di cui 5 nei reparti di terapia intensiva. In aumento anche le situazioni che riguardano giovanissimi in età scolare per le quali sono in corso approfondimenti: oggi sono 33 i nuovi casi e le prossime ore diranno se sarà necessario intervenire per porre in quarantena le rispettive classi (ieri quelle in quarantena erano 142). Un ultimo dato riguarda infine i tamponi: quelli analizzati ieri sono 1.346, tutti nel laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento.

ALTO ADIGE

In Alto Adige c’è una leggerissima flessione rispetto alle due giornate precedenti nel numero dei nuovi casi di Covid-19. Sono state 242 le nuove positività emerse nelle ultime 24 ore su 1.772 esaminati nei laboratori dell’azienda sanitaria. Il numero aggiornato delle persone testate positive in provincia di Bolzano dall’inizio della pandemia sale a 6.997. I soggetti sottoposti a test sono stati 115.563, solo mille nella giornata di ieri. Cresce il numero dei pazienti Covid ricoverati: 125 si trovano nei normali reparti ospedalieri, 44 nelle strutture private convenzionate e 12 necessitano della terapia intensiva. Rispetto a ieri c’è un nuovo decesso per un dato totale pari a 300. Le persone in isolamento domiciliare sono 6.608 mentre sono 83 i collaboratori dell’azienda sanitaria attualmente positivi.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 241 nuovi contagi (4.422 tamponi eseguiti) e un decesso da Covid-19. Si tratta di un uomo nato nel 1938 e residente a Pordenone. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 8.736, di cui: 2.880 a Trieste, 3.205 a Udine, 1.691 a Pordenone e 885 a Gorizia, alle quali si aggiungono 75 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 3.480. Salgono a 31 i pazienti in cura in terapia intensiva e a 139 i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 378, con la seguente suddivisione territoriale: 203 a Trieste, 85 a Udine, 79 a Pordenone e 11 a Gorizia. I totalmente guariti sono 4.878, i clinicamente guariti 35 e le persone in isolamento 3.275.

VENETO

La situazione in Veneto continua a peggiorare: sono 1.526 i nuovi positivi scoperti da ieri (46.992 in totale dall’inizio dell’emergenza). A dirlo sono i dati odierni della Regione. Sale di circa mille il numero degli isolamenti domiciliari, in totale 14.667, così come sono in aumento di 54 anche i ricoveri (749) e le terapie intensive (88 in totale, più 7 rispetto a ieri). Dodici i decessi in più.

EMILIA-ROMAGNA

Sono 1.413 i casi in più rispetto a ieri registrati in Emilia Romagna, su un totale record di 21.401 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti passa così dal 9,5% di ieri al 6,6% di oggi. Lo rende noto la Regione, specificando che il dato totale dei contagi sul territorio da inizio pandemia sale a 49.285 casi. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,4 anni. Nella giornata odierna si registrano inoltre 15 nuovi decessi di cui 6 in provincia di Bologna (4 uomini di 76, 82, 86 e 92 anni e due donne di 85 e 95 anni), 3 in provincia di Modena (2 uomini di 86 e 87 anni e una donna di 88), 2 in provincia di Parma (2 uomini di 84 e 92 anni), 2 in provincia di Ferrara (2 donne di 88 e 95 anni), 1 in provincia di Reggio Emilia (1 uomo di 85 anni) e 1 in provincia di Forlì-Cesena (1 donna di 83 anni di Cesena). Dall’inizio dell’epidemia i morti complessivi in Emilia-Romagna sono 4.759.

TOSCANA

In Toscana sono oggi 1.823 i nuovi positivi su un totale di 35.284 casi, registrati dall’inizio dell’epidemia. I nuovi casi sono il 5,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età mediana dei 1.823 casi odierni è di 44 anni circa (il 16% ha meno di 20 anni, il 27% tra 20 e 39 anni, il 34% tra 40 e 59 anni, il 17% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più). I guariti crescono dell’1,1% e raggiungono quota 12.954 (36,7% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.027.459, 13.502 in più rispetto a ieri. Sono 8.439 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 21,6% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 1.399 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 21.040, +8,6% rispetto a ieri. I ricoverati sono 923 (34 in più rispetto a ieri), di cui 119 in terapia intensiva (9 in più). Oggi si registrano 15 nuovi decessi: 6 uomini e 9 donne con un’età media di 83,9 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 1 a Firenze, 2 a Prato, 2 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 5 a Pisa, 3 a Livorno, 1 ad Arezzo.

UMBRIA

In Umbria nell’attuale seconda fase della pandemia “sono già stati superati i contagi della prima fase”. A certificarlo è stata la presidente della Regione Donatella Tesei illustrando in Assemblea legislativa la situazione legata all’emergenza sanitaria. “L’epidemia – ha aggiunto – ha un ritmo giornaliero mai visto così come la velocità di propagazione. Un’onda completamente diversa dalla fase 1”. La presidente ha parlato di un contagio “massivo e diffuso seppure senza focolai particolari”.

Dai dati giornalieri è intanto emerso che sono 314 i nuovi positivi al Covid emersi in Umbria nell’ultimo giorno, 7.872 totali, a fronte di 3.345 tamponi analizzati, 281.634 dall’inizio della pandemia. Registrati altri due morti, 110 totali, e 134 guariti, 2.996, con gli attualmente positivi passati da 4.588 a 4.766. Continuano a crescere i ricoverati in ospedale, da 270 a 285, 37 dei quali (ieri 31) in terapia intensiva.

LAZIO

Su oltre 25 mila tamponi (+6.231), oggi nel Lazio si registrano 1.993 casi positivi (+295), 23 i decessi e 234 i guariti (+143): migliora leggermente il rapporto tra positivi e i tamponi. 517 i tirocinanti del corso formativo di medicina generale saranno impegnati nelle Asl nelle attività di contact tracing. Ad oggi ci sono 1.129 posti letto di residenze alberghiere assistite per il decorso dei clinicamente guariti ma ancora positivi (518 posti disponibili). Prosegue il percorso di potenziamento dei posti letto Covid nelle strutture della rete ospedaliera.

“I dati elaborati dalla protezione civile fanno emergere elementi molto importanti delle misure di contenimento messe in campo dalla Regione Lazio, in particolare: il Lazio ha il 64% dei casi testati in rapporto alla popolazione in più rispetto alla media italiana; nel Lazio il tasso di contagio è del 32% inferiore al dato medio nazionale; nel lazio il 62% dei casi scoperti grazie all’attività di contact tracing, il doppio della media nazionale. Il Lazio ha processato in media oltre sedicimila tamponi al giorno nel mese di ottobre”. Lo ha fatto sapere l’assessorato alla Sanità della Regione.

MARCHE

Sono stati 380 i nuovi casi di positività individuati nelle Marche nelle ultime 24 ore, il 24,9% rispetto ai 1.528 tamponi processati nel percorso nuove diagnosi: si tratta di un dato peggiore di quello diffuso ieri, sia in valore assoluto (i positivi erano stati 238) sia per l’incidenza dei positivi sul totale dei test effettuati (ieri al 23,2% su 1.026 tamponi). Il totale dei casi individuati dall’inizio della crisi è salito ora a 12.058. Questi casi comprendono 45 soggetti sintomatici, 91 contatti in ambiente domestico, 99 contatti stretti di positivi, 7 registrati in ambiente di lavoro, 14 in ambiente di divertimento, 3 rilevati nel setting assistenziale, 12 contatti in ambiente scolastico e 5 riscontrati nello screening realizzato in ambito sanitario; di 104 casi si stanno effettuando le indagini epidemiologiche. Sempre ieri, sono stati effettuati anche 1.177 test nel percorso guariti. Lo si apprende dal primo aggiornamento del Servizio Sanità della Regione Marche.

ABRUZZO

Sono complessivamente 8.759 i casi positivi registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 345 nuovi casi (di età compresa tra 1 mese e 104 anni). Dei nuovi casi, 128 sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti. Lo rende noto l’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 37. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 8 nuovi casi e sale a 532 . Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 4609 (+246 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 272.901 test (+2849 rispetto a ieri). Sono 284 pazienti (+35 rispetto a ieri) i ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 22 (+1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 4303 (+220 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Vanno da appena un mese ai 104 anni di età i nuovi positivi accertati in Abruzzo con i test delle ultime ore. Dei 345 nuovi pazienti, il più giovane è un neonato di Teramo – con un mese da compiere, è il positivo più piccolo mai accertato in Abruzzo – mentre il più anziano è della provincia dell’Aquila. I positivi con meno di 19 anni, e quindi in età scolare, sono 37: diciassette in provincia di Teramo, nove in provincia di Pescara, sei nel Chietino e cinque nell’Aquilano.

Degli 8.759 casi abruzzesi di coronavirus accertati dall’inizio dell’emergenza ad oggi, 2.228 contagi, cioè il 25 per cento del totale, sono emersi negli ultimi sette giorni. Il dato dà la misura di quanto rapidamente il virus stia circolando sul territorio. Trentasette i decessi nell’ultima settimana, pari al 7 per cento circa del totale di 532 vittime registrate in Abruzzo. Dai 226 ricoveri complessivi del 21 ottobre si è passati ai 306 di oggi; le terapie intensive erano 14, al momento sono 22. Per la prima volta, da mercoledì scorso non si è mai scesi al di sotto dei 200 nuovi casi: il dato più basso, 232, risale a venerdì, mentre il più alto mai registrato in regione, 375, a domenica.

CAMPANIA

Sono 2.761 i nuovi casi di positività emersi nelle ultime 24 ore in Campania. Si tratta del dato più alto mai registrato nella regione dall’inizio dell’emergenza. L’Unità di crisi della Regione Campania sottolinea che, dei 2.761 nuovi casi, 238 sono relativi allo screening sul comune di Arzano, zona rossa dallo scorso 20 ottobre. Sono 2.649 gli asintomatici e 112 i sintomatici. I tamponi esaminati sono 14.781. Il totale dei positivi dall’inizio dell’emergenza in Campania sale a 43.355, mentre i tamponi complessivamente esaminati sono 886.553.

MOLISE

La situazione dei contagi in Molise, per lungo tempo considerata una regione virtuosa ha subito un netto peggioramento negli ultimi giorni: dal 10 ottobre il cambio di passo, poi il dato allarmante di domenica 25 ottobre: 101 nuove infezioni sui 556 tamponi passati al setaccio in tutta la regione.

BASILICATA

Novantacinque positivi su 1.459 tamponi analizzati ieri in Basilicata: lo ha reso noto la task force regionale, segnalando che 16 casi di contagio riguardano persone residenti in Puglia. Sale ancora, da 72 del precedente aggiornamento a 75, il numero delle persone ricoverate con il covid negli ospedali lucani: sette (come ieri) si trovano in terapia intensiva. Attualmente sono (rispetto alle 900 dell’ultimo aggiornamento) le persone residenti in Basilicata positive al coronavirus. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, in regione morte 44 persone, 582 (dieci ieri) sono guarite e sono stati analizzati 98.015 tamponi, 96.032 dei quali sono risultati negativi.

PUGLIA

L’11,8 per cento dei 5.147 test processati nelle ultime 24 ore in Puglia per accertare l’infezione da coronavirus ha dato esito positivo. Si tratta di 611 nuovi casi. Nel bollettino quotidiano diffuso dalla task force regionale che si occupa della epidemia emerge anche un altro dato allarmante, quello relativo ai decessi che sono 13: dieci registrati in provincia di Foggia, due in provincia di Taranto e uno in quella di Bari. Il numero complessivo dei decessi sale a 686 mentre quello dei positivi totali ha raggiunto quota 15.581. I contagiati della seconda ondata sono 8.708, di cui 697 si trovano in ospedale: 49 in più rispetto a ieri.

CALABRIA

“In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 260.697 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 262.979 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive sono 4.204 (+234 rispetto a ieri), quelle negative 256.493”. Lo rende noto la Regione Calabria nel bollettino quotidiano dei dati relativi al coronavirus: i decessi dall’inizio dell’emergenza salgono a 111 (+3 rispetto a ieri).

SICILIA

Sono 10 i nuovi decessi in Sicilia. I casi di contagio nelle ultime 24 ore sono 860. Gli attuali positivi sono in tutto 11.734. Sono 61 i dimessi/guariti, per un totale di 6.142. Le terapie intensive sono 103, cinque in più di ieri. I tamponi sono stati 7.324. Lo riferisce il ministero della Salute.

SARDEGNA

Con 174 nuove diagnosi, sale a 8.164 il numero di casi di Covid-19 riscontrati dall’inizio dell’emergenza in Sardegna, dove fra ieri sera e stamane si registrano ben 7 decessi, che portano a 199 il bilancio complessivo delle vittime. Sono 306 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+3 rispetto al dato di ieri), mentre è di 36 (+1) il numero dei pazienti in terapia intensiva.

La Sardegna è fra le sette regioni da ‘codice rosso’ per aumento dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive, rispetto ai numeri della fase acuta del Covid-19. Il primo dato è cresciuto di 2,5 volte rispetto ad aprile, mentre i pazienti arrivati nelle terapie intensive sono aumentati del 126%. E’ quanto emerge dall’aggiornamento sull’epidemia fornito dall’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle regioni italiane coordinato da Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, campus di Roma e da Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio.

(La Repubblica)

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