19 Marzo, 2024
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Coronavirus. Coprifuoco e scuola, ecco cosa hanno deciso le Regioni

Si susseguono le ordinanze dei governatori nel tentativo di arginare il contagio / IL MODULO PER L’AUTODICHIARAZIONE

 

L’ultima in ordine di tempo è l’ordinanza del Lazio. Ma dalla Lombardia alla Basilicata, fino alla Sardegna, sono sempre più numerose le Regioni che impongono restrizioni ai cittadini nel tentativo di contenere la nuova ondata di coronavirus. Il governo sta lavorando a un protocollo sulle linee guida che fissino le regole comuni da seguire nelle varie strette anti-contagio decise da ogni singola Regione. Il documento stabilirà criteri generali che servono a coordinare i territori, in accordo con il governo stesso.

Il Viminale intanto ha pubblicato sul sito il modulo di autodichiarazione che potrà essere esibito dai cittadini durante i controlli di polizia a giustificazione degli spostamenti nelle regioni Campania, Lazio e Lombardia, le tre regioni che al momento hanno adottato le ordinanze che impongono il coprifuoco in determinate fasce orarie.

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Si tratta di un unico modello per tutte e tre le regioni, spiega una circolare del capo di gabinetto del ministero Bruno Frattasi, “in considerazione dell’esigenza di uniformare i moduli di autodichiarazione che potranno essere esibiti a giustificazione degli spostamenti, allo scopo di agevolare le attività di controllo affidate alle forze di Polizia”.

Ecco, Regione per Regione, le restrizioni entrate in vigore nelle ultime ore.

Sardegna

La Sardegna si prepara alla stretta. Entro 48 ore, il presidente della Regione Christian Solinas dovrebbe adottare i provvedimenti per frenare la salita della curva dei contagi: un stop di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido la circolazione delle persone e, con esse, del virus. L’indiscrezione emerge da una riunione dei capigruppo, aperta all’opposizione, che si è tenuta stamattina in videoconferenza e alla quale ha preso parte anche il governatore.

Lazio

Con l’ultima ordinanza, saranno incrementati i posti letto dedicati all’assistenza di pazienti affetti da Covid, per arrivare alla cifra totale di 2.913, di cui 552 da dedicare alla terapia intensiva. A partire dalla notte tra venerdì 23 ottobre e sabato 24 ottobre, saranno vietati gli spostamenti sul territorio della Regione dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo, salvo che per comprovate esigenze e per situazioni di necessità o d’urgenza, o per motivi di salute. Da lunedì, per le scuole superiori prevista la didattica a distanza al 50%, tranne che per gli alunni di IV ginnasio o del primo anno. Anche all’Università, sempre dal 26 ottobre, lezioni online al 75% tranne che per le matricole e le attività di laboratorio.

Lombardia

La Lombardia, la Regione italiana con il maggior numero di contagi, ha deciso che da giovedì 23 ci sarà il coprifuoco di tutte le attività dalle 23 alle 5. Per spostarsi in caso di necessità o lavoro servirà l’autocertificazione. L’ordinanza del presidente Fontana prevede inoltre che “le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado devono realizzare le proprie attività in modo da assicurare, dal 26 ottobre, il pieno svolgimento della didattica a distanza per le lezioni, qualora siano già nelle condizioni di effettuarla e fatti salvi eventuali bisogni educativi speciali”.

Nel fine settimana l’ordinanza dispone poi “la chiusura delle grandi strutture di vendita nonché degli esercizi commerciali al dettaglio presenti all’interno dei centri commerciali, disposizione che non si applica alla vendita di generi alimentari, nonché alle farmacie e parafarmacie e altre categorie merceologiche”. I bar e i punti di ristoro che non hanno consumo al tavolo devono però chiudere alle 18. In ogni caso, i tavoli non possono ospitare più di sei persone. Vietate anche fiere e sagre.

Sulla sospensione della didattica in presenza per le scuole superiori della Lombardia è intervenuta con decisione la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha inviato una lettera al governatore lombardo Attilio Fontana. Si tratta di “un’imposizione che non tiene conto delle specificità dei contesti territoriali e degli enormi sforzi compiuti da tutta la comunità scolastica”. La ministra ha ribadito a Fontana che il Decreto del presidente del Consiglio del 18 ottobre già delineava le azioni da attuare in caso di peggioramento delle condizioni sanitarie: didattica in presenza per le scuole di infanzia e del primo ciclo, didattica digitale integrata per gli alunni delle superiori, mantenendo però anche una parte della didattica in presenza e sfruttando l’autonomia scolastica per gestire gli orari di ingresso e uscita degli alunni (lezioni a partire dalle 9 e turni anche nel pomeriggio). “Nel ribadire la mia disponibilità e quella del ministero dell’Istruzione alla più ampia collaborazione per la tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini, Le chiedo però di contribuire, con oculatezza, attenzione e capacità di confronto, in spirito di unità e responsabilità collettiva, a garantire pienamente il diritto all’istruzione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”, scrive la ministra nella lettera.

Piemonte

«Non vogliamo bloccare il Piemonte». Il governatore Alberto Cirio assicura che i gestori di attività commerciali – specie bar e ristoranti – possono stare tranquilli: non ci sarà un nuovo coprifuoco. Nella Regione, i locali pubblici possono chiudere alle 24, ma nel fine settimana scatterà la serrata dei centri commerciali. Potranno rimanere aperti soltanto negozi che vendano generi di prima necessità, quindi alimentari e farmacie. Per quanto riguarda la scuola, dal 26 ottobre le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado dovranno fare lezione per almeno il 50% dei giorni con la didattica a distanza.

Per quanto riguarda Torino, la sindaca Appendino ha emanato una ordinanza per limitare la movida in due zone della città: la prima compresa tra le vie Cesare Balbo, via Buniva, corso Regina Margherita e via Vanchiglia e una seconda che riguarda tutta via Matteo Pescatore. Nelle ore notturne, dalle 22.30 alle 5 del giorno successivo, l’accesso è esclusivamente consentito per raggiungere l’abitazione ai residenti e a chi si reca a far loro visita, a coloro che si recano in locali pubblici per il solo tempo della consumazione al tavolo di cibi e bevande e agli addetti che svolgono servizio di consegne a domicilio. Per tutte le altre persone l’ingresso, il passaggio e lo stazionamento in queste aree è vietato. Inoltre, chiusura anticipata per le attività di vendita per asporto, diverse dagli esercizi pubblici, alle ore 22.30. In un terzo punto della città, dalle ore 21 alle 5 del giorno seguente – nell’area verde Giardino Montanaro tra via Spontini, via Montanaro e corso Giulio Cesare – il passaggio è permesso solo ai residenti (e alle persone che fanno loro visita) per accedere alle abitazioni private.

Campania

Anche in Campania sono state inasprite le misure di contenimento. Oltre alla chiusura dalle 23 alle 5 di negozi, locali pubblici e ogni altra attività non essenziale, il governatore Vincenzo De Luca ha imposto anche per tutto il giorno «la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati – se non con autocertificazione – da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali». Rimangono chiuse le scuole. La ministra Azzolina ha scritto anche a De Luca una lettera analoga a quella al governatore lombardo Attilio Fontana.

Basilicata

Da venerdì 23 ottobre, nelle scuole superiori della Basilicata almeno il 50 per cento degli studenti sarà interessato dalla didattica a distanza, ha stabilito un’ordinanza appena pubblicata del presidente della Regione, Vito Bardi. La Dad resterà in vigore fino al 13 novembre. Nell’ordinanza, Bardi ha stabilito anche la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, ad esclusione di generi alimentari, edicole, tabacchi, farmacie e para farmacie.

Liguria

In Liguria le misure non sono drastiche come altrove: coprifuoco soltanto a Genova, dove dalle 21 alle 6 «si potrà circolare soltanto se si va in uno specifico esercizio commerciale, in un ristorante o in un bar», come ha spiegato il sindaco. C’è però una limitazione per le scuole, dove da lunedì nelle superiori si passerà, a parte per le prime classi, alla didattica a distanza a rotazione per il 50% degli studenti.

Puglia

Da lunedì 26 ottobre e fino al 13 novembre in Puglia sospese tutte le attività didattiche in presenza in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente all’ultimo triennio. Lo ha deciso il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

L’ordinanza stabilisce che “con decorrenza dal 26 ottobre – nelle more dell’adozione delle misure previste dal Dpcm 18 ottobre 2020 relative alla riorganizzazione dell’attività didattica e alla rimodulazione degli orari d’ingresso e di uscita degli alunni, da presentare nella prima riunione utile del coordinamento regionale e locale previsto dal cd. Piano scuola, adottato con D.M. 26 giugno 2020, n. 39, e comunque entro e non oltre il 13 novembre 2020 – sono sospese le attività didattiche “in presenza” in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente alle ultime tre classi del medesimo ciclo scolastico”.

(Avvenire)

 

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