26 Aprile, 2024
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Didattica a distanza e smart working: così Roma e il Lazio si preparano alla stretta

Vertice in Regione con il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Si attendono le scelte del governo entro 24 ore, ma i contagi crescono e sono già pronte misure restrittive per scuole, università e impiego pubblico

Il Lazio attenderà la riunione delle Regioni con il governo, in programma sabato. Ma ha già predisposto la stretta: si procede verso la didattica a distanza, un potenziamento dello smart working. La curva dei contagi è in continua salita, così come la preoccupazione della Pisana. Così il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, venerdì pomeriggio hanno tracciato la road map per i prossimi giorni: se palazzo Chigi non disporrà misure più restrittive, la Regione interverrà autonomamente su scuola, università e impiego pubblico.

L’obiettivo è limitare gli spostamenti a Roma come nel resto del Lazio, lasciando a casa centinaia di migliaia tra ragazzi e dipendenti della pubblica amministrazione. Un esercito di giovani e di famiglie che si dovrà armare di computer e internet per quello che di fatto è un assaggio di lockdown. Il governatore e segretario dei dem è pronto a firmare la stretta, ma aspetterà 24 ore. L’obiettivo è preservare la salute dei cittadini laziali. Non certo strappare con l’esecutivo Conte, da cui la Pisana si attende una presa di posizione entro 24 ore. Altrimenti accelererà, con il placet del ministro della Salute. Per Roberto Speranza, infatti, “le Regioni possono decidere misure più stringenti rispetto a quelle decise a livello nazionale”. E il Lazio, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 795 casi e gli ospedali cominciano a mostrare segnali di sofferenza per il carico di contagiati in arrivo a cadenza quotidiana, è intenzionata a sfruttare a pieno questa facoltà.

(La Repubblica)

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