14 Dicembre, 2025
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Quattro scenari per un autunno con il virus

Le previsioni del documento redatto da ministero della Salute e Istituto Superiore diΒ SanitΓ . La peggiore ha un indice Rt sopra l’1,5

Quattro scenari possibili per l’evoluzione autunnale dell’epidemia di Covid in Italia: da quello con una bassa incidenza a quello, il quarto, in cui la situazione Γ¨ praticamente sfuggita di mano, l’indice Rt Γ¨ sopra 1,5 e nel giro di un mese, un mese e mezzo i servizi sanitari rischiano di andare in forte sofferenza. Sono le previsioni contenute nel documento redatto da ministero della Salute e Istituto Superiore di SanitΓ  dal titolo ‘Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’. Il report focalizza una serie di variabili (la trasmissibilitΓ  del virus nelle scuole, nei luoghi di lavoro, l’impatto della mobilitΓ , ma anche il grado di accettazione delle misure da parte della popolazione e ovviamente la capacitΓ  di risposta del sistema), sulla base delle quali sono stati individuati i quattro scenari.

Il primo

parla di una “situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020, con Rt regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa incidenza, nel caso in cui la trasmissibilitΓ  non aumenti sistematicamente all’inizio dell’autunno, le scuole abbiano un impatto modesto sulla trasmissibilitΓ  e i sistemi sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai, inclusi quelli scolastici”.

Il secondo scenario

si fa piΓΉ complesso: “Situazione di trasmissibilitΓ  sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitarioΒ nel brevemedio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1,25 (ovvero con stime dell’Intervallo di Confidenza al 95% – IC95% – di Rt comprese tra 1 e 1,25), nel caso in cui non si riesca a tenere completamente traccia dei nuovi focolai, inclusi quelli scolastici, ma si riesca comunque a limitare di molto il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie”. Un’epidemia con queste caratteristiche, si legge nel documento, “potrebbe essere caratterizzata, oltre che dalla evidente impossibilitΓ  di contenere tutti i focolai, da una costante crescita dell’incidenza di casi (almeno quelli sintomatici; Γ¨ infatti possibile che si osservi una riduzione della percentuale di casi asintomatici individuati rispetto al totale vista l’impossibilitΓ  di svolgere l’investigazione epidemiologica per tutti i nuovi focolai) e corrispondente aumento dei tassi di ospedalizzazione e dei ricoveri in terapia intensiva”. La crescita del numero di casi “potrebbe pero’ essere relativamente lenta, senza comportare un rilevante sovraccarico dei servizi assistenziali per almeno 2-4 mesi”.

Il terzo scenario

prefigura invece unaΒ situazione di “trasmissibilitΓ  sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitarioΒ nel medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt comprese tra 1,25 e 1,5), e in cui si riesca a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie”. In questo caso si prevede “una piΓΉ rapida crescita dell’incidenza di casi rispetto allo scenario 2, mancata capacitΓ  di tenere traccia delle catene di trasmissione e iniziali segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali in seguito all’aumento di casi ad elevata gravitΓ  clinica (con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri – area critica e non critica) riconducibile ad un livello di rischio elevato o molto elevato in base al sistema di monitoraggio settimanale. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 2-3 mesi”. Γ¨ pero’ importante osservare che “qualora l’epidemia dovesse diffondersi prevalentemente tra le classi di etΓ  piΓΉ giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie piΓΉ fragili (es. gli anziani), il margine di tempo entro cui intervenire potrebbe essere maggiore”.

Infine, il quarto scenario,

il peggiore: “Situazione di trasmissibilitΓ  non controllata con criticitΓ  nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5). Anche se una epidemia con queste caratteristiche porterebbe a misure di mitigazione e contenimento piΓΉ aggressive nei territori interessati, uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerositΓ  di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilitΓ  di tracciare l’origine dei nuovi casi. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di etΓ  piΓΉ giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie piΓΉ fragili (es. gli anziani). A questo proposito, si rimarca che appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie piΓΉ fragili in presenza di un’epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilitΓ ”.

(Agi)

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