28 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Morta a 18 anni per overdose. “La droga era il suo regalo per la maggiore età”

Aveva trascorso il compleanno con il fidanzato assumendo anche sostanze stupefacenti per la prima volta. Il ragazzo sarebbe indagato per omissione di soccorso. L’allarme del procuratore: “A Terni e provincia c’è un problema di spaccio”

Quello che doveva essere un regalo di compleanno le ha stroncato la vita nel giorno dei suoi 18 anni. Maria Chiara Previtali, studentessa di Amelia, in provincia di Terni, è morta nel letto del fidanzato 21enne, probabilmente per l’assunzione di eroina, che i due giovani avrebbero acquistato venerdì a Roma. La scoperta, a tragedia ormai consumata, sabato mattina, quando i soccorsi del 118 erano già inutili.

Sulla vicenda la procura di Terni ha aperto un fascicolo sul quale, secondo i legali del ragazzo, risulta iscritto il fidanzato di Maria Chiara per omissione di soccorso. L’indagine coordinata dal pubblico ministero Camilla Coraggio, con i carabinieri di Amelia e i militari dell’Arma del comando provinciale di Terni, è volta a individuare chi ha ceduto la sostanza stupefacente ai ragazzi.

Per accertare con sicurezza, invece, quale sia stata la causa della morte, la procura ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane, fissata per mercoledì a Perugia.

Maria Chiara era appassionata di kung fu e faceva l’istruttrice per i più piccoli.

Frequentava l’ultimo anno al liceo scientifico “Donatelli” di Terni. Lo stesso istituto di Flavio Presuttari, il 16enne di Terni morto lo scorso luglio assieme all’amico Gianluca Alonzi, di un anno più giovane, a causa dell’assunzione di sostanze stupefacenti, che gli esami tossicologici stanno ancora tendando di identificare con precisione. In quell’occasione erano stati i genitori dei due ragazzi a trovarli morti nei letti delle loro camerette, la mattina seguente all’assunzione di una dose di metadone, acquistato per 15 euro da un tossicodipendente in cura al Serd di Terni.

Per il procuratore capo di Terni, Alberto Liguori, i due fatti non sarebbero collegati. Però, ammette, c’è “un clima di tensione nel territorio che sta salendo, ma non si deve tradurre in un clima irrespirabile. C’è un territorio che si sta preoccupando”, ha aggiunto Liguori in merito alla diffusione della droga, “Terni e provincia hanno questa problematica”. “Ci aspetteremmo che tutte le autorità facciano il proprio dovere passando alla riflessione all’azione – ha concluso -. Non possiamo parlare di droga solo in ipotesi di fatti eclatanti, è un argomento che va messo in agenda”.

(La Repubblica)

Ultimi articoli