24 Aprile, 2024
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Parigi, guerra minigonne a scuola dilaga sui social

Molti istituti scolastici impongono il regolamento dell’abbigliamento corretto. Le studentesse su Tik Tok e Instagram: «Atteggiamento sessista»

La minigonna troppo corta, la scollatura troppo accentuata e il trucco un po’ troppo provocante. E poi la maglietta che lascia intravedere l’ombelico e la canotta che lascia scoperte le braccia. E’ settembre, fa ancora molto caldo e sembra agosto. Così le studentesse francesi hanno scelto un abbigliamento più leggero. Troppo, dicono le scuole. Che hanno imposto una sorta di regolamento dell’abbigliamento corretto obbligando le ragazze ad indossare abiti più morigerati. Apriti cielo. Si è scatenato il delirio sui social. Una protesta montata attraverso Tik Tok e Instagram e che in poche ora ha raggiunto migliaia di persone.

La protesta delle studentesse francesi sui social: “A scuola ci vestiamo come vogliamo”

L’imposizione di un abbigliamento corretto imposto da gran parte dei regolamenti degli istituti scolastici è giudicato, infatti, sessista da studentesse e studenti. Il web negli ultimi giorni si è arricchito di testimonianze e storie di scuole che hanno rifiutato l’accesso a studentesse a causa del loro abbigliamento giudicato provocante. Così, in men che non si dica, sui social, da Tik Tok a Instagram passando per Twitter, sono spuntati, uno dopo l’altro, hashtag come #lunedì14settembre e #liberazionedel14 per invitare le ragazze a presentarsi in classe vestite a loro piacimento.

La questione è diventata di dominio nazionale, ha varcato i confini francesi e ha alimentato un forte dibattito. Tanto che poi, ad appoggiare il movimento, è intervenuta anche la popolare cantante Angèle. Secondo le regole dell’Educazione nazionale, il controllo dell’abbigliamento spetta a ciascun istituto con il proprio regolamento ma resta un grande spazio di discrezionalità. Ieri molte ragazze si sono fatte selfie prima di entrare a scuola, postando le foto sui social. Il movimento sembra aver preso forza dopo l’episodio di mercoledì scorso al Museo d’Orsay, costretto a porgere le scuse a una ragazza bloccata all’ingresso a causa della sua scollatura. Il ministro dell’Educazione, Jean-Michel Blanquer, ha invocato «una posizione di equilibrio e buon senso: basta vestirsi normalmente – ha tagliato corto – e tutto andrà bene».

(La Stampa)

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