28 Marzo, 2024
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Modello Emilia per il rilancio: cibo e motori..

…i simboli dell’Italia che vuole ripartire

 

A Modena il tour dell’innovazione de La Stampa e dei giornali Gnn. Lo chef Bottura: «Rubo all’arte e alla cultura per le mie creazioni»

Massimo Bottura non c’è, ma gli applausi che lo accolgono quando si collega dalla Svizzera sono la prova dello stretto rapporto che lega lo chef con Modena e anche del fatto che malgrado l’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia non sia finita è necessario ripartire. Bottura lo ha fatto riaprendo il suo ristorante «con un entusiasmo incredibile, anche nei miei ragazzi, e altri ne abbiamo assunti».

Una squadra, insomma, dove si fa innovazione «nel senso che io rubo idee all’arte, alla poesia e alla letteratura e ogni forma di cultura e poi trasformo queste idee in bocconi, in piatti di cucina. Io sono critico con il passato per non diventare nostalgico ma attraverso questa critica filtro le cose migliori del passato e le porti nel futuro».

Bottura è uno dei protagonisti del tour dell’innovazione organizzato da La Stampa e dai giornali del gruppo Gnn, che ha scelto proprio il rapporto tra cibo e innovazione per ripartire dopo l’emergenza Covid. Ieri la prima tappa dopo la ripartenza, ai Giardini Ducali di Modena. «Abbiamo fatto un investimento sul futuro e mai come in questo momento l’Italia deve dare una sensazione concreta che sta provando a ripartire», ha spiegato Massimo Giannini, direttore de la Stampa e direttore editoriale del gruppo Gnn. Dal suo punto di vista «cibo e innovazione rappresentano la sintesi più felice non solo di questo territorio, ma dell’Italia intera e della nostra capacità di essere locali e nello stesso tempo globali» .

E il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini,

coglie l’occasione per sottolineare come «da noi la food valley e la motor valley siano ormai diventate un brand di questo territorio e che quando la gente tornerà a viaggiare troverà un posto accogliente e pronto ad accoglierla. La sfida della competitività si vince sulla qualità di che cosa produciamo» .

Qui, nel Modenese, motori fa rima con Ferrari e così sul palco, Mattia Binotto, team principal della scuderia, intervistato da Luca Ubaldeschi, direttore del Secolo XIX e responsabile del tour Alfabeto del Futuro, racconta come la prima sfida sia «vincere non solo la singola gara o il singolo campionato ma sia quella di aprire un ciclo e dunque la capacità di costruire un gruppo strutturato per portare l’innovazione sulla strada» . La sfida del 2021 sarà quella di fare «innovazione rispettando i limiti di spesa fissati dai nuovi regolamenti» . Tradotto, vuol dire «darsi il tempo necessario per costruire un gruppo strutturato».

Binotto poi racconta di quando nel 2016, incontrando Sergio Marchionne

per illustrare i nuovi regolamenti si sentì chiedere: «Mi faccia capire quando andremo veloci l’anno prossimo. Io risposi 3,4 secondi in più ma il nostro obiettivo è arrivare a 4. La risposta? “Non ha capito niente: mi faccia una macchina che corra otto secondi in meno”. Questo è lo stimolo a fare di più».

Roberta Giani, direttore della Gazzetta di Modena, la vede così: «Qui ci sono i motori e il biomedicale è il cibo è quello che unisce e che segna il rapporto tra passato e futuro».

Una città, Modena, dove «il cibo è identità e comunità»

come spiega il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. È questo significa anche oltre ad essere la prima provincia per Dop e Igp con 1,3 miliardi di export, riesce a dar vita anche a iniziative di solidarietà che diventano globali come il progetto di Bottura e della moglie Lara Gilmore “Food for soul – cibo per l’anima” contro lo spreco alimentare, che dopo essere sbarcato in Messico adesso punta sul Perù grazie alla collaborazione con grandi chef internazionali «che ci hanno sostituito in questo periodo di pandemia».

(La Stampa)

 

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