23 Aprile, 2024
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Turismo, l’Italia batte Spagna e Francia ai tempi del Covid

Il nostro Paese si scopre meno debole dei partner. Calo meno significativo rispetto agli altri

Nell’estate del Covid, segnata da veri e propri tracolli nel settore turistico, l’Italia si scopre comunque più forte, o meno debole se non altro, di due concorrenti diretti come Francia e Spagna. Merito della maggiore flessibilità del nostro sistema di accoglienza, che ha permesso al nostro Paese di compensare parzialmente la riduzione dei flussi di turisti dall’estero con l’aumento del mercato interno.

L’Agenzia nazionale italiana del turismo – Enit – ha elaborato i dati dei primi otto mesi del 2020, arrivando a queste  conclusioni: è vero, da un lato, che il contributo diretto del turismo all’economia italiana in termini economici diminuirà di 2,6 punti percentuali nel 2020 (pari al 3,2% del Pil) rispetto al 2019 (quando era il 5,7% del Pil).

Tuttavia, benché significativo, questo calo è inferiore a quello di molti altri Paesi: 4,5% la Francia, 3,1% la Spagna. “La flessibilità del nostro sistema di offerta compensa parzialmente la riduzione dei flussi stranieri grazie alla capacità dei nostri operatori di attrarre il mercato domestico”, commenta il presidente Enit, Giorgio Palmucci. In effetti, osservano all’Enit, il contributo diretto del turismo  all’economia italiana si riduce di poco meno della metà, rispetto a più della metà per tutti gli altri Paesi selezionati.

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Dagli ultimi aggiornamenti si prevede che i visitatori internazionali che soggiorneranno in Italia diminuiranno del 58% (37 milioni di visitatori) nel 2020. Il numero dei pernottamenti diminuirà di 126 milioni rispetto al 2019. Sul mercato domestico è confermato il trend discendente del meno 31% (pari a 16 milioni di visitatori); i pernottamenti domestici si prevedono inferiori di 46 milioni nel 2020 rispetto al 2019.

Quanto alle previsioni sul comportamento dei turisti stranieri nel nostro Paese elaborate grazie a un sondaggio tra francesi, tedeschi e britannici, è emerso che per le prossime vacanze in Italia i viaggiatori si orienteranno su varie combinazioni di prodotto: i francesi e i britannici su cultura, vacanza gastronomica e mare; per i tedeschi, il mare  si abbina alla cultura e al relax. Interessante per i turisti britannici anche il folklore e la vacanza sociale in gruppi.

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Tra le destinazioni preferite figurano le bellezze toscane (69%) con in testa Firenze e Pisa, quelle lombarde (65%) con Milano e il lago di Como, il Lazio (63%) con Roma (61%), il Veneto (62%) con Venezia e le altre città venete e la Campania (60%) con Napoli, le zone archeologiche, Ischia e Capri. Si parla di vacanze di coppia o in famiglia, coi bambini, con gruppi mediamente di 3/4 persone, che resteranno per 9/10 notti. Si tratterà di una vacanza tutto compreso per il 50% dei britannici, il 30% dei tedeschi ed il 29% dei francesi. In hotel 4 o 5 stelle per i turisti dal Regno Unito, (45%) e 3 stelle per i francesi (34%). I tedeschi faranno ricorso soprattutto ad abitazioni private (25%), in particolare in affitto.

(La Stampa)

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