24 Aprile, 2024
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dopo 584 giorni Raggi nomina l’assessora ai rifiuti: è Katia Ziantoni

Roma, nuova l’assessora ai rifiuti: è Katia Ziantoni

Dopo 584 giorni, Roma ha di nuovo un’assessora ai rifiuti. La scelta della sindaca Virginia Raggi è caduta su Katia Ziantoni, che si occupava di ambiente e spazzatura nella giunta del VI Municipio. Sbrigate le formalità burocratiche, prenderà il posto lasciato vacante di Pinuccia Montanari. L’ex titolare del dossier immondizia, amica di Beppe Grillo, si è dimessa l’8 febbraio 2019 in polemica con la giunta pentastellata per la mancata approvazione del bilancio 2017 di Ama. Ora è il turno di Ziantoni che, come comunicato in chat dalla prima cittadina ai consiglieri più stretti, prenderà in carico uno dei nodi più complessi della capitale.

Attivista storica del quadrante Est di Roma, la nuova assessora in passato si è battuta per la riconversione del Tmb di Rocca Cencia e per l’estensione della raccolta porta a porta tra Tor Bella Monaca e Torre Angela. Come ha spiegato più volte, Ziantoni tifa per la rivoluzione di Ama: non più un’unica grande azienda, per la grillina sarebbe meglio puntare sul decentramento e realizzare una serie di piccole municipalizzate di zona.

La nomina di Ziantoni arriva nello stesso giorno in cui cinque consiglieri di peso, da Enrico Stefàno a Marco Terranova, lanciano la sfida alla prima cittadina: “Si rende necessario dunque un salto di qualità, come Movimento 5 Stelle, da realizzare con il coinvolgimento di tutte le persone volenterose e capaci, animate dal nostro stesso spirito di rinnovamento. Crediamo quindi che la strada giusta sia quella del confronto e del dibattito con tutte le forze civiche, sociali e politiche che hanno a cuore il futuro della città eterna e dei suoi cittadini con cui avviare un percorso sano e costruttivo. Nelle ultime settimane il dibattito politico cittadino sta scadendo sempre di più. Vuoti slogan che lanciano soluzioni semplicistiche per problematiche complesse, estrema personalizzazione della contesa elettorale alla spasmodica ricerca del candidato “ideale”, tutto a discapito della costruzione di un progetto serio che si fondi su proposte concrete, portato avanti da una squadra di persone, dotate di capacità e visione”.

(La Repubblica)

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