27 Aprile, 2024
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M5s, Di Maio: “Non tornerò capo politico

Ma serve leadership forte”

Dopo aver lanciato ieri in Puglia più di una critica al modo in cui viene gestita la linea del Movimento in questi mesi, con la reggenza di Vito Crimi prolungata anche a causa dell’epidemia, e aver difeso il rapporto con il Pd sottolineando che le alleanze alle regionali “andavano gestite meglio”, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio torna sul tema della leadership. E, in un’intervista a Rtl, chiarisce che non si candida a riprendere in mano la guida del Movimento: “Non sto pensando di tornare capo politico, ma server una leadership forte”.

Fautore di una reggenza collegiale del M5s, contro la linea di Davide Casaleggio che spinge invece per il leader unico aprendo la strada a Di Battista,

l’ex vicepremier sottolinea: “Quando mi sono dimesso a gennaio ho detto che speravo che le responsabilità potessero ricadere di più sulle spalle di più soggetti. Perché se la leadership è unica, poi gli altri si deresponsabilizzano”. Da dopo il voto su Rousseau di metà agosto, che ha sancito il superamento della regola dei due mandati e l’apertura alle alleanze sui territori, è andato sempre più aumentando il malcontento fra i parlamentari cinquestelle che mal digeriscono le ingerenze di Casaleggio sulla gestione politica Movimento. In questo contesto Di Maio incarna le richieste della base e di gran parte della squadra di governo di procedere sulla via del direttorio, dopo che Crimi ha scatenato la protesta dei gruppi lanciando l’ipotesi di un nuovo voto-lampo su Rousseau per decidere la governance grillina.

Di Maio affronta poi anche il tema referendum:

“Sono fiducioso sul fatto che tanti cittadini voteranno sì al referendum. Il punto non è solo una questione di costi ma è un processo di modernizzazione del Paese”. E all’indomani del Forum Ambrosetti che si è tenuto a Cernobbio esprime apprezzamenti per Mario Draghi: “Penso che tutte le risorse della nostra Repubblica in questo momento vadano messe a disposizione del popolo italiano”. Ma precisa: “Questo non vuol dire fare le scarpe al premier Conte che ha tutta la mia fiducia”. Quanto alle prossime elezioni regionali, il ministro degli Esteri così commenta le previsioni di Matteo Salvini di vincere 7 a zero: “Sognare non costa niente”.

(La Repubblica)

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