28 Marzo, 2024
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Referendum, Zingaretti: “Legge elettorale entro il 20 settembre”. Italia Viva e Fi: “Non è la priorità”

Dopo l’apertura dell’ex capo politico pentastellato Luigi Di Maio seguita all’intervista di Repubblica al dem Goffredo Bettini, il Pd torna alla carica sulla legge elettorale

per sollecitare una sua approvazione almeno in un ramo del Parlamento entro il 20 settembre, prima che gli italiani si rechino alle urne per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Ma Italia Viva e le opposizioni restano contrarie ad ogni accelerazione.

Nel patto di governo giallo-rosso il sì dei dem alla legge-bandiera dei cinquestelle era subordinato all’approvazione in tempi rapidi di una riforma elettorale in senso proporzionale. Riforma rimasta però al palo per l’opposizione dei renziani, contrari all’introduzione di una soglia al 5%.

Zingaretti: “Una prima decisione entro il 20 settembre”

Per questo oggi il segretario del Pd Nicola Zingaretti torna di nuovo a mettere in guardia l’alleato sui pericoli di un voto per il referendum senza nessuna legge elettorale all’orizzonte. “Le preoccupazioni espresse da molte personalità – afferma Zingaretti – in ultimo da Bartolomeo Sorge, sul pericolo di votare a favore del referendum sul taglio ai parlamentari senza una nuova legge elettorare, sono fondate e sono anche le nostre. Per questo il Partito Democratico un anno fa ha fatto inserire questo punto nel programma di governo. Per questo, e non per perdere tempo, spesso in solitudine nelle ultime settimane abbiamo riproposto questo tema da inserire nell’agenda parlamentare”. Sottolinea poi la recente apertura di Di Maio sul tema: “Su questa posizione, in questi giorni, ci sono stati pronunciamenti importanti da parte del Movimento 5 stelle, da ultimo con il ministro Di Maio. Pronunciamenti che vanno tutti nel senso della volontà di rispettare gli accordi. Rinnovo dunque l’appello alla collaborazione, a tutti gli alleati e a fare di tutto affinché, a partire dal testo condiviso dalla maggioranza, si arrivi entro il 20 settembre a un pronunciamento di almeno un ramo del Parlamento”.

All’intervento del segretario segue il tweet del capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio in risposta al politologo gesuita Sorge: “Abbiamo chiesto per primi di rimettere in moto il percorso della riforma della legge elettorale. Vogliamo accelerare non per puntiglio ma per dare seguito a un accordo che ha un unico scopo: difendere la Costituzione”.

E il sindaco dem di Bergamo, Giorgio Gori su Twitter aggiunge: “La posizione ufficiale del mio partito, il #Pd, è che il sì al taglio dei parlamentari chiede il rispetto dell’accordo sul proporzionale.

Senza legge elettorale, dice Zingaretti, il taglio è pericoloso. Ma le leggi elettorali si fanno e si disfano. Dal 1990, ben quattro volte”.

Leu: “Il sistema proporzionale è quello migliore”

Nella maggioranza tra i favorevoli al Brescellum c’è anche Le. “Un sistema elettorale con la formula proporzionale è quello che meglio interpreta l’attuale fase storica e politica”, sottolinea Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera. “Noi quindi sul proporzionale, con una soglia di sbarramento ragionevole – dice – ci siamo anche per porre parzialmente rimedio alla compressione della rappresentana, in particolare in Senato generata dalla riduzione del numero di parlamentari”.

Italia Viva: “Legge elettorale non è la priorità”

Resta netto il rifiuto dei renziani di esaminare la riforma della legge elettorale nelle prossime settimane. – “È il momento di fare delle scelte coraggiose, dare liquidità a famiglie e imprese, non perdere posti di lavoro, far riprendere la nostra economia. “Cambiare la legge elettorale che dovrà essere utilizzata nel 2023 non è una priorità. Proseguiamo sulla strada della concretezza”, ribadisce il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, su Twitter.

Le opposizioni contrarie ad accelerazioni sulla riforma

“Il surreale dibattito sulla legge elettorale è indice dello stato confusionale delle forze politiche che sostengono il governo”, attacca Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Anche gli azzurri, come Italia Viva, non puntano a una repentina modifica della legge elettorale. “Ogni giorno – prosegue la forzista – esponenti della maggioranza, n particolar modo del Partito democratico,  e perfino membri dell’esecutivo sottolineano la presunta urgenza di questa legge: c’è perfino chi ha avuto l’ardire di invitare Conte a prendere in mano la situazione. Il premier – conclude Gelmini – si astenga dal perdere tempo con questa vicenda, e magari Zingaretti si preoccupi delle vere emergenze del Paese”.

(La Repubblica)

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