19 Aprile, 2024
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Napoli, inchiesta sui Covid hospital: perquisizioni e 4 indagati, ci sono anche fedelissimi di De Luca

La realizzazione dei Covid hospital prefabbricati completi di 72 posti letto in terapia intensiva a Napoli, Salerno e Caserta

aveva rappresentato uno dei momenti centrali della strategia messa in campo dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro l’emergenza coronavirus, tanto che l’inizio dei lavori era stato accompagnato dagli applausi dei cittadini del quartiere Ponticelli affacciati ai balconi nei giorni più duri del lockdown.

Ma adesso sulla gara da oltre 15 milioni di euro aggiudicata dalla centrale regionale per gli acquisti Soresa  con la procedura di somma urgenza consentita dalla legge alla società padovana Med (“Manufactoring engineering & development srl”) non soffia solo il vento della polemica politica, alimentato dall’approssimarsi delle elezioni di settembre e dalle accuse di sprechi e ritardi, ma indaga anche la magistratura.

Con tre giorni di attività investigativa praticamente ininterrotta scattata nel fine settimana, la Procura di Napoli ha disposto perquisizioni e sequestri di computer, tablet e cellulari.

 

Il manager dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, il consigliere regionale Luca Cascone, molto vicino a De Luca , e l’ingegnera Roberta Santaniello, componente dell’Unità di crisi regionale e del gabinetto della giunta per la Protezione Civile, sono stati perquisiti su disposizione dei pm Mariella Di Mauro e Simone De Roxas, che con il procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio coordinano le indagini dei carabinieri del Reparto operativo.
Santaniello ha ricordato su Facebook i giorni dell’emergenza Covid sottolineando la fiducia nel lavoro dei magistrati: “In quei giorni una delle cose a cui pensavo sempre era quando avrei rivisto la mia famiglia, i miei nipoti – ha scritto – le mie giornate cominciavano alle 7 finivano alle 23 per assolvere al compito affidatomi.

Tutto, rischiando la salute, mentre il mondo era chiuso, per aiutare a superare la piu grande emergenza dei nostri tempi e per dare ai cittadini cio di cui avevano bisogno nel più breve tempo possibile. Oggi la magistratura indaga e ho piena fiducia nel loro lavoro. Tutto si chiarirà come dovuto, sono serena, tranquilla e continuo a lavorare a testa bassa come sempre”.

L’inchiesta

Nel decreto, i pm ipotizzano i reati di concorso in turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture. Il punto di partenza sono le presunte “criticità” ipotizzate “in relazione alle procedure di aggiudicazione e di esecuzione” dei lavori per la realizzazione dell’ospedale modulare di Ponticelli. Ma si indaga anche con riferimento “alle altre gare indette nel periodo dell’emergenza”. Dunque i magistrati vogliono ripercorrere tutto il percorso tracciato durante le cento giornate del Covid-19

Non è stata disposta la perquisizione nei confronti del presidente della Soresa Corrado Cuccurullo, ma il suo computer d’ufficio è sotto sequestro.

 Il consigliere regionale Cascone è finito sotto i riflettori

per aver messo in contatto durante la fase più acuta dell’emergenza la Soresa con possibili fornitori di mascherine, ventilatori polmonari e altro materiale ritenuto utile ad affrontare l’epidemia, pur non ricoprendo formalmente alcun ruolo in seno all’unità di crisi.

Circostanza pacificamente ammessa dal consigliere regionale, che ha spiegato di essersi mosso al solo scopo di contribuire a titolo personale ad affrontare una situazione senza precedenti e ha chiesto attraverso il suo legale, l’avvocato Cecchino Cacciatore, di essere interrogato per chiarire la sua posizione. Ribadisce di aver agito in maniera trasparente e con il solo obiettivo di tutelare i cittadini dalla diffusione del virus il manager Verdoliva, difeso dall’avvocato Giuseppe Fusco.

L’avvocato Raffaele Bizzarro, legale della dottoressa Santaniello, afferma: “La mia cliente è un po’ amareggiata, ma serena, tranquilla e come sempre fiduciosa nell’operato della giustizia”. Assistito dall’avvocato Gabriele De Juliis, anche Cuccurullo si dice pronto a fornire tutti i chiarimenti necessari per dimostrare di aver agito con la massima trasparenza.

Agli atti i magistrati hanno allegato gli esposti, ben cinque, presentati dall’ex assessore regionale di centrodestra destra Marcello Taglialatela

presidente dell’associazione Campo Sud e alcuni reportage sul caso realizzati da Fanpage. Altri filoni della stessa inchiesta stanno prendendo in esame l’esecuzione dell’opera, i subappalti, l’affidamento di lavori dell’importo di 700 mila euro per la preparazione dell’area nei pressi dell’Ospedale del Mare alla Siram del gruppo Veolia (un cui dirigente, Crescenzo De Stasio, è stato di recente coinvolto in un’inchiesta per corruzione in Sicilia) e i presunti ritardi nella fornitura dei ventilatori, indispensabili per il funzionamento della terapia intensiva, circostanza quest’ultima contestata dalla Soresa alla Med, che invece respinge ogni responsabilità, considerandola riconducibile a “cause di forza maggiore” collegate alle difficoltà di approvvigionamento internazionali. Un lavoro ad ampio raggio che non si ferma neanche nella stagione estiva: negli uffici della Procura continuano a sfilare i testimoni.

(La Repubblica)

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