7 Maggio, 2024
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I trend food del momento: spesa online, delivery e free from

La quarantena imposta dall’emergenza sanitaria in Italia ha dato un impulso ulteriore ad alcuni trend nel settore alimentare già molto forti prima del lockdown. Assistiamo infatti alla crescita della spesa online, a un boom del food delivery e all’affermazione di prodotti “free from”: vediamo di capire meglio di cosa si tratta.

La crescita della spesa digitale

La prima abitudine degli italiani ad essere stravolta dalla quarantena è stata la modalità in cui si fa la spesa: recarsi al supermercato è diventata un’attività molto più complicata e difficilmente praticabile, motivo per cui la spesa online ha vissuto un incremento notevole. Il merito va ai tanti servizi disponibili sul web, come ad esempio EasyCoop, che negli ultimi mesi hanno visto aumentare gli ordini sull’e-commerce. I dati dell’Osservatorio eCommerce B2c parlano chiaro: durante il lockdown il comparto Food&Grocery degli acquisti online è cresciuto fino a raggiungere un valore di 2,5 miliardi di euro, un aumento del 55% rispetto al 2019. La componente più importante è l’alimentare, che costituisce l’87% del comparto; in questa particolare categoria i prodotti da supermercato la fanno da padrone con un valore di 854 milioni di euro (+85% rispetto al 2019), seguiti dal food delivery con 706 milioni e dell’enogastronomia con 589 milioni. Il boom è stato favorito anche dalla risposta degli operatori del mercato, che hanno accelerato i processi di digitalizzazione e ottimizzazione dei servizi per rispondere alla domanda crescente di prodotti alimentari da acquistare su internet.

Il food delivery non si arresta

Ma anche i servizi di consegna a domicilio del cibo hanno visto moltiplicarsi gli utenti che ne fanno uso. Tutti gli operatori hanno infatti registrato un aumento esponenziale non solo di richieste, ma anche di nuovi clienti che mai si erano avvicinati al food delivery prima. Non solo, anche i ristoratori che normalmente non propongono un servizio di consegna a domicilio si sono rivolti ai leader del settore per ovviare alla chiusura imposta dal lockdown. La maggiore quantità di ordini di food delivery in Italia si è registrata a Trieste, seguita da Napoli e Bari; per quanto riguarda i cibi richiesti, la maggior parte delle volte si è trattato di pizza o cibi tipici del fast food come gli hamburger, ma molto apprezzate sono anche la cucina giapponese, quella cinese e in generale quella etnica.

Il boom dei cibi “free from”

Altro fenomeno in espansione – la cui crescita è però slegata dall’emergenza sanitaria – è il cibo “free from”, letteralmente “privo di”. Si tratta di alimenti che, garantendo l’assenza di alcuni elementi come glutine, conservanti o zuccheri, assicurano un maggiore benessere e quindi abitudini alimentari più salutari. E il valore del mercato mondiale del free from è in ascesa: secondo un’analisi di Allied Market Research questo settore sta conoscendo una crescita che lo porterà dai 90 miliardi di dollari del 2018 ai 161 miliardi previsti per il 2026, un aumento di quasi l’80%. Una tendenza che viene registrata anche in Italia, in cui il valore dei cibi “privi di” si aggira sui 7 miliardi di euro e vede principalmente la presenza di cibi senza antibiotici (cresciuti del 62% dal 2018 al 2019), senza zuccheri aggiunti (+9,1%), senza glutammato (+4,9%), senza lievito (+1,9%) e non fritti (+6,1%).

Tre trend protagonisti di una crescita esponenziale nell’ultimo periodo e destinati a crescere ancora nei prossimi anni.

25 giugno 2020

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