8 Maggio, 2024
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L’Umbria torna alle urne a settembre: al voto per referendum e comunali con l’incognita Covid

In 700 mila chiamati a decidere sul taglio dei parlamentari. In 9.500 scelgono sei sindaci: la situazione paese per paese

A meno di un anno dalle elezioni regionali che hanno portato per la prima volta al governo il centrodestra, e dopo le suppletive per assegnare il seggio lasciato vacante dalla Tesei (ultima votazione pre-lockdown), gli umbri torneranno alle urne. Il Consiglio dei ministri ha ormai deciso ufficialmente che si andrà a votare il 20 e 21 settembre per il referendum sul taglio dei parlamentari, fatto coincidere con le elezioni suppletive per i seggi in Veneto e Sardegna. Manca ancora l’ufficialità, ma si si svolgeranno in quel giorno anche le elezioni comunali nelle regioni a statuto ordinario, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. In Umbria si dovranno eleggere sei sindaci, tre andati a scadenza naturale quest’anno e altri tre a causa del termine anticipato della consiliatura per diverse ragioni che vedremo in seguito.

Orari allungati per il Covid

Ovviamente, a stravolgere il calendario elettorale di quest’anno è stata l’emergenza Coronavirus. «La data delle consultazioni – spiega Palazzo Chigi – è stata individuata in modo da far coincidere la data del referendum confermativo e quella delle elezioni suppletive, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa e delle misure precauzionali per la tutela della salute degli elettori e dei componenti di seggio». Fra l’altro, saranno le elezioni con i seggi aperti più a lungo della storia: dalle ore 7 alle 23 domenica, dalle 7 alle 15 per lunedì per poter favorire una migliore distribuzione di afflusso ai seggi rispettando le norme anti-Covid. Come detto, manca ancora l’ufficialità per le comunali in quanto nel decreto del 15 luglio firmato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, si specifica che «sono inserite nel turno ordinario amministrativo anche le elezioni nei comuni i cui organi devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato», ma con la condizione che vi possano essere le dovute condizioni politiche e di sicurezza anti-Covid entro il 27 luglio prossimo. Sarà quello, dunque, al termine delle verifiche, la data in cui si ufficializzerà il tutto.

Referendum

Come detto, tutti gli umbri si dovranno esprimere sul referendum costituzionale, indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale dal titolo “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. È il quarto referendum confermativo nella storia della Repubblica e non richiederà il raggiungimento di un quorum. Proprio come avvenne l’ultima volta con la riforma “Renzi” bocciata dagli elettori il 4 dicembre 2016. Al voto stavolta si arriva dopo che in Senato i promotori sono riusciti a raccogliere le 64 firme necessarie per chiedere un referendum confermativo con l’intento di bloccare la riforma approvata per ridurre i deputati da 630 a 400 deputati e i senatori da 315 a 200. Riforma votata quasi all’unanimità, peraltro (M5s, Pd, Iv, Leu, ma anche Lega, Forza Italia e Fdi). Poi però si è formato un fronte piuttosto trasversale per bloccarla in un gioco politico che, in questi mesi, è servito anche a condizionare la durata del governo.

Incognita partecipazione

Tutti gli umbri, 703.596 gli aventi diritto delle ultime regionali, dunque, saranno chiamati ai seggi per il referendum, inizialmente programmato per il 29 marzo. Ma quanti andranno effettivamente a votare in questa situazione complicata dal virus? Difficile dirlo. L’ultimo referendum, quello sulla riforma Renzi, ha visto presentarsi alle urne 496.406 aventi diritto, pari al 73,48% (il No prevalse di un soffio col 51,17%). La volta prima fu il 12 giugno 2011 per i quattro quesiti su servizi pubblici locali, acqua, pubblica nucleare e legittimo impedimento: allora votò il 57,04% degli umbri e vinsero i Sì con percentuali intorno al 95%. Andando ancora indietro arriviamo ai tre quesiti elettorali del 21 giugno 2009: alle urne solo 194.328 elettori pari al 28,45% e Sì vincente con oltre l’80%.

Meno di 10 mila al voto per i comuni

Arrivando alle comunali, si voterà in due comuni della provincia di Perugia e quattro di quella di Terni. In tutto, circa 9.500 aventi diritto. Il più grande è Valfabbrica coi suoi 3.286 abitanti (dato aggiornato al 1 gennaio 2020). Si cercherà il successore del sindaco Roberta Di Simone, eletta il 31 maggio 2015 con la lista civica Uniti per Valfabbric@, dopo un decennio a guida Ottavio Anastasi. Vinse col 52,04% battendo Maurizio Paparelli ma ha avuto anni di consiliatura piuttosto tribolata. L’altro comune in provincia di Perugia è il piccolo Scheggino coi suoi 464 abitanti. Si era votato appena un anno fa con la rielezione di Paola Agabiti (lista unica prese 299 voti), che però nel frattempo ha fatto il salto in Regione, diventandone assessore e passando il testimone a Fabio Dottori come vicesindaco reggente fino alle elezioni.

Provincia di Terni

Nel Ternano il comune più popoloso al voto è Attigliano con 2.012 abitanti. Qui l’11 giugno 2017 era stato riconfermato con 59,7% Daniele Nicchi con la lista civica di centrodestra ‘Il Polo per Attigliano’. Poi anche lui è stato eletto in Regione e allora è stato il vicesindaco reggente Leonardo Vincenzo Fazio a traghettare l’Amministrazione verso le urne. Poi c’è Giove coi suoi 1.874 abitanti, dove governa Alvaro Parca fin dal 2005 con una lista civica (Insieme per Giove) di centrosinistra. L’ultima volta, nel 2015 prese il 76,22%. Di recente ha dovuto affrontare i problemi del Covid con il comune diventato “zona rossa”. Di dimensioni simili è Ferentillo (1.839 abitanti) retto dal commissario straordinario Lucia Raffaela Palma dopo le dimissioni in blocco di sindaco e maggioranza a pochi mesi dalle elezioni in cui era stato eletto Enrico Antonio Duilio Riffelli con la lista Cuore e Ragione, unico a presentarsi alle urne. Infine Calvi dell’Umbria coi suoi 1.765 abitanti che va a scadenza naturale, essendo stato eletto nel 2015 Guido Grillini con la lista civica ‘Tradizione e Innovazione’, dopo il decennio guidato da Silvano Lorenzoni. Grillini vinse con 54,34% battendo Alfio Nesta e Stefano Tenneroni.

(Umbria 24)

 

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