19 Maggio, 2024
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Multiculturalismo in Italia, l’impegno dei docenti è fondamentale

Nonostante i muri che s’ innalzano in Europa e nel mondo non siano certamente un invito alla multiculturalità, le scuole italiane e i docenti italiani offrono a tutti gli studenti le stesse possibilità di apprendimento, educando alla diversità di religione, di lingua, di genere. Un esempio ci viene da una scuola di Perugia in cui una classe è frequentata da una sola bambina italiana insieme a 20 bambini di nazionalità diverse. La dirigente scolastica e i docenti vivono la multiculturalità come una potenzialità e non un problema, dimostrando che è possibile arricchire l’ambiente scolastico e offrire a tutti l’opportunità di crescere e confrontarsi in modo pacifico. È in atto un cambiamento profondo che coinvolge la società italiana e tutti i Paesi occidentali dove immigrano migliaia di persone in cerca di un futuro più favorevole rispetto all’incertezza e all’instabilità politica ed economica dei Paesi di provenienza. Nella società italiana convivono più culture, ne consegue che la scuola italiana non può che essere multietnica e multiculturale. Di fatto lo è, perché accoglie, indifferentemente, bambini nati da genitori di origine italiana, che si esprimono in lingua italiana, e bambini provenienti da più parti del mondo. Questi, con le loro famiglie, si sono distribuiti in modo non omogeneo sul territorio italiano concentrandosi, per lo più, nelle regioni settentrionali, quindi nell’Italia centrale e in minor misura nel mezzogiorno. L’utenza, nella scuola italiana, è cambiata e gli insegnanti si trovano necessariamente a dover rimodulare nelle classi percorsi di alfabetizzazione e di inclusione. Ciò richiede una costante revisione degli approcci pedagogico–educativi, delle metodologie didattiche e degli strumenti utilizzati. L’allievo va aiutato ad affrontare e superare il sentimento nostalgico della propria terra, quella sorta di “spaesamento” che lo rende triste e appartato. Gli insegnanti sanno bene come creare nell’allievo un buon adattamento, con spazi di sicurezza fisica e affettiva, di autonomia ma anche di regole chiare e condivise; sanno come utilizzare metodologie e strategie didattiche attive per favorire gli apprendimenti. Tutto è possibile se la scuola e le famiglie si mettono in sinergia perché come affermava la filosofia greca “il tutto è sempre maggiore della somma delle sue parti”.
Anna Maria Onelli

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