19 Maggio, 2024
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Giubileo, al via i lavori per i parchi d’affaccio del Tevere a Roma nord

Quando si parla di Tevere agli appassionati di cinema viene in mente la scena finale del film Gallo Cedrone in cui Armando Feroci, interpretato da Carlo Verdone, si candida a sindaco di Roma e nel suo grottesco comizio interroga il pubblico con l’ormai celebre battuta: “Signori, ma sto Tevere ce serve o non ce serve?”. Fortunatamente l’idea del personaggio di farne un’autostrada per diminuire il traffico non è mai stata nei programmi di Gualtieri che, invece, ha investito i fondi giubilari per progettare 5 parchi d’affaccio per rivitalizzare le sponde del fiume.

Due progetti riguardano il Municipio XV: il parco d’affaccio del Foro Italico e l’oasi naturalistica tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, che dovrebbero essere completati nel primo trimestre 2025.

Il primo, con un investimento pari a 2 milioni di euro, punta alla realizzazione di un parco pubblico attrezzato destinato principalmente alle attività sportive, in linea con la natura del complesso del Foro.

Il secondo, invece, con una spesa complessiva di circa un milione, vuole creare un’oasi naturalistica nell’area golenale di 6,5 ettari tra i due ponti storici di Roma Nord, che oggi, per la vegetazione infestante, è resa inaccessibile anche per la presenza di insediamenti abusivi.

Questo cantiere, inaugurato nelle scorse settimane sotto Torretta Valadier dall’assessore regionale Ghera, dalla collega capitolina Alfonsi e dai rappresentanti del Municipio, prevede una profonda bonifica della vegetazione, la messa a dimora di alberi e arbusti, la sistemazione dell’accesso all’area e la realizzazione di due belvedere e di una zona di aggregazione con vista Ponte Milvio.

E Marcello Ribera, assessore alle politiche ambientali territoriale, ha così dichiarato a L’Agone: «Con questi interventi sulle sponde del Tevere recuperiamo il rapporto tra la città e il fiume. Per troppo tempo queste aree sono state dimenticate, ma ora, finalmente, tutti i cittadini potranno fruire di questi spazi riqualificati utili per la città per i prossimi decenni».

Fabio Rollo

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