26 Aprile, 2024
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lettera del Comitato di Quartiere “Villaggio Montebello”: incongruenze in una difesa legale del Comune. Possibili danni erariali. Anomalie all’albo pretorio

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, una lettera del COMITATO DI QUARTIERE “Villaggio Montebello”

COMITATO DI QUARTIERE

 “Villaggio Montebello”

Dr. Armando Tondinelli, sindaco di Bracciano

Dr.ssa Pamela Teresa Costantini, segretaria generale

Arch. Lidia Becchetti, capo-area urbanistica

Dr.ssa Sylvia Kranz, Ufficio provvedimenti disciplinari

e p. c.:  Tutti i Consiglieri e Assessori comunali

Procura Corte dei Conti del Lazio

Dr.ssa Gerarda Pantalone, prefetto di Roma

Bracciano, 13-7-2020

 

OggettoIncongruenze in una difesa legale del Comune. Possibili danni erariali

                   Anomalie all’albo pretorio – La sfida civile dei Volontari-giardinieri,

                      che combattono le immondizie e le incredibili inerzie del Comune

 

Signor Sindaco, fermo restando il rispetto ad personam, ci sgomenta la sua incapacità a controllare i vari rami in cui s’articola la potestà comunale. Specie per Montebello. A raffica le deplorevoli  “anomalie”. Ecco un florilegio, a maggior gloria dei posteri.

1) – Domani 14 luglio si svolgerà al Tar-Lazio l’udienza sulla denegata sanatoria a gazebi-spogliatoio-piscina, costruiti senza titolo su area comunale e/o con servitù militare. Il nostro Comitato s’è costituito ad adjuvandum del Comune: noi e il Comune, dunque, s’è alleati in trincea, dovremmo aiutarci. E invece… Il nostro Legale, ad adjuvandum appunto del Comune, chiede la discussione orale in dibattimento. Beh, chi s’oppone? L’Avvocato del Comune. Che peraltro non ha presentato alcuna memoria e fu già  contumace al dibattimento del 17 dicembre. Egli ha studio non qui, ma in Puglia. Ci sfugge il criterio selettivo dei Difensori… Il Tar, comunque, com’era prevedibile, ha respinto la tesi del Legale del Comune, perché “la discussione orale costituisce incomprimibile estrinsecazione per il diritto di difesa”. Ogni commento guasterebbe… Non basta. Con pec 18 e 21 aprile, il Comitato chiese agli Uffici i disegni della denegata sanatoria. E ciò con la massima urgenza, per uso giudiziario pro-Comune (citata udienza Tar-Lazio di domani). I nostri Legali, tra l’altro, ritenevano non esaustiva la “Relazione per approfondimento istruttorio” del Comune. Esempio: s’enfatizza l’appello dell’Avversario al Consiglio di Stato (contro la sentenza Tar-Lazio 3326/2014, che restituisce al Comune quel ch’è suo). Ma non s’aggiunge che egli rinunciò alla “sospensiva”, benché ciò giochi a pro del Comune… Con grave negligenza, gli Uffici tacciono nei 30 giorni ex lege, e fanno scadere i termini per l’uso in giudizio, danneggiando così gli interessi pubblici, col rischio di sconfitta. Che ne pensano l’Ufficio disciplinare e la Corte dei Conti?

2) Sull’Albo pretorio on-line del 26-6-2020, col n. 1372, è stata incredibilmente ripubblicata tal quale la contestatissima ordinanza sindacale 124 del 20-7-2019. Oggetto: “Rimozione materiali pericolosi Villaggio Montebello”. Con l’erronea premessa che il Comune non ha “ancora in carico” le aree che son già sue, la 124 ripubblicata vorrebbe illegittimamente scaricare sugli Abitanti del Villaggio la manutenzione e la messa in sicurezza delle aree comunali (che l’Asl addossa invece al Comune), per un costo che lo stesso Comune valuta in 72.000 euro.

I nostri Legali il 6-8-2019 diffidano il Sindaco a ritirare l’ordinanza; e il 26-10-2019 depositano una denuncia. Un anno dopo (ma senza ritirare alcunché), clamoroso dietrofront: Sindaco, Capo-area e Capo Vigili “s’accorgono” della proprietà comunale delle aree: a) – il Sindaco con lettera 42879 del 5-12-2019 al Commissario regionale ad acta; b) – la Capo-area con la citata “Relazione per approfondimento”; c) – il Capo dei Vigili con la sua ordinanza 27 del 123-6-2020.

Che aggiungere? La stravagante ripubblicazione non parrebbe un lapsus calami (si correggerebbe ad horas), o una riconferma del vecchio documento (occorrerebbe un atto ad hoc), o un suo ritiro in autotutela (andrebbe specificato). E allora? Una svista? Uno “sfizio”? A che scopo? Noi, comunque, abbiamo trasmesso il dossier ai nostri Legali, insieme ad una cronistoria Asl. Eccola.

15-11-2013 – Con prot. 63062, l’Asl rm-4 intima al sindaco Sala di “effettuare quanto prima interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, atti ad eliminare gli inconvenienti igienico-sanitari e i possibili rischi per l’incolumità”. V’è “una folta vegetazione negli spazi comuni, habitat naturale per animali potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, come ratti, rettili, zanzare, etc; d’estate (v’è) il rischio d’incendi. Tratti di strada non asfaltati creano nugoli di polveri, con possibili rischi per soggetti con patologie respiratorie. L’incolumità è minata: da tombini di ferro che fuoriescono dai muri di cemento, non  segnalati e messi in sicurezza; da lampioni divelti (con) impianto  e fili di luce non a norma; da affossamento di tombini e mancata copertura/protezione degli stessi. (V’è) un deposito di materiali edili, con rischi di inquinamento ambientale”.

 19-7-2014 – Per le denunce del Comitato, il sindaco Sala emana l’ordinanza 114. Si prende atto che il Tar-Lazio, con sentenza costitutiva 3326/2014, restituisce al Comune aree verdi e strade del PdL, poi trascritte all’Agenzia-Entrate; e si ordina lo sgombero del materiale edile abusivamente depositato in 2 parcheggi. Gli Abusivisti ottemperano, ma trasferiscono la “roba” su altra area pubblica. Nuova battaglia e si giunge alla delibera di Giunta 52 del 12-2-2015, che incarica  Bracciano-Ambiente a rimuovere i materiali anche da lì. Secondo la lettera 10-4-2015 (prot. 139) del Direttore di Bracciano-Ambiente, gli Operai incontrarono serie difficoltà, “per la presenza di terze persone (ostacolanti)” e chiesero l’aiuto dei Vigili. Si sanava, peraltro, il solo deposito abusivo, non le altre pesanti criticità, di cui al rapporto Asl.

 30-9-2014 – Inevitabile un secondo rapporto Asl (53319 del 6-10-2014): “il quadro è invariato, a tratti peggiorato”. Seguirà un triennio di crisi amministrative.

 12-6-2017 – Terzo rapporto Asl (prot. 33887). Alle vecchie criticità irrisolte se ne aggiungono altre: “la copertura d’un tombino (lo rende) non accessibile; (e) la folta vegetazione impedisce l’individuazione di altri tombini (…). In un’area comunale (ci sono) materiali inerti e guaine  d’asfalto”. Silenzio del sindaco Tondinelli.

27-9-2018 – Quarto rapporto Asl (prot. 158473). Si conferma quel ch’è noto, più una chicca: “i pini necessitano di potatura, per rischio caduta rami”. Si chiede in via ultimativa che s’attivino gli uffici tenici, affinché siano individuati i responsabili dell’area, ai quali si dovrà imporre di effettuare quanto prima gli interventi  di manutenzione ordinaria e straordinaria, atti ad eliminare gli inconvenienti igienico-sanitari e i possibili rischi per l’incolumità”.

 12-10-2018 – Con lettera 34679 il Comitato denuncia una “tragedia mancata”, per la caduta del pesantissimo ramo d’uno dei 40 pini del Villaggio.

 16-10-2018 – Il sindaco Tondinelli si sveglia ed emana una prima ordinanza, la 168: manutenzione e messa in sicurezza del Villaggio (dice) toccano alla srl Home Service. Che però, con la citata sentenza Tar-Lazio, non è più proprietaria di nulla. Egli afferma poi una circostanza non vera, entrando in collisione con le precedenti ordinanze: le opere d’urbanizzazione primaria (dice) “non sono mai state prese in carico dal Comune”. Basterebbe una visura per accorgersi della cantonata.

28-5-2019 – Per l’atavica inerzia del Comune, la Regione Lazio, con l’appoggio di maggioranza e opposizione, nomina un Commissario ad acta (decreto T00136), per reprimere gli abusivismi del ristorante, rilevati peraltro dallo stesso Comune.25-6-2019 – Quinto rapporto Asl (pr. 106143). Denuncia una “situazione inalterata”, oltre a “terreni e fabbricati in stato di completo abbandono” (ndr: il ristorante in primis). Invoca per la quinta volta l’intervento del Sindaco, “al fine di mettere in atto quanto prima gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, atti ad eliminare gli inconvenienti igienico-sanitari e i possibili rischi”.

29-7-2019 – Il Sindaco perde le staffe; ed emana la citata (sconcertante) ordinanza 124. Come già accennato, egli dispone illegittimamente che i Proprietari delle case provvedano, entro 90 giorni, “all’eliminazione delle criticità del documento Asl”. Ecco i tre punti che non corrispondono a verità: 1) – s’afferma erroneamente che i Proprietari di case siano gli aventi causa dell’ex-Lottizzatore per le aree verdi e le strade, mentre gli aventi causa sono il Comune (attualmente proprietario) e le srl che le acquistarono impropriamente (come vedremo meglio dopo);  2) – s’afferma erroneamente che le opere d’urbanizzazione non sarebbero state prese in carico dal Comune, come se la sentenza costitutiva Tar-Lazio 3326/2014 non fosse mai esistita (non si cita neanche), mentre bastava una visura per accertare il contrario; 3) – si accetta ad occhi chiusi, senza verificarla, la tesi di “estraneità” della srl Home Service. E’ vero che essa non ha più il possesso di aree verdi e strade. Ma non si può dichiarare “estranea alla problematica”, in quanto semplice “affidataria della realizzazione degli immobili e non delle opere d’urbanizzazione primaria”. Nel rogito di vendita delle strade e delle aree verdi comunali dall’Atlantica alla Home Service (rep. 41667 del 2-10-2007), è scritto invece: “L’acquirente s’impegna (…) a rispettare tutti i patti stabiliti dalla convenzione, nonché tutte le prescrizioni (…); in particolare dà atto di essere a conoscenza degli obblighi inerenti la cessione delle aree e delle opere d’urbanizzazione al Comune di Bracciano”. In parole povere, la Home Service, in solido con l’Atlantica e qualsiasi altra srl abbia comprato dall’Atlantica particelle pubbliche, s’impegna a completare le opere d’urbanizzazione e a cederle gratuitamente al Comune. Altro che “estraneità”. Ci chiediamo perché il Comune abbia “dimenticato” tale circostanza giuridica. Coi relativi danni erariali.

26-6-2020 – Ripubblicazione dell’ordinanza 124, con cui s’è aperta questa nota.

  1. S. Durante il lockdown, gruppi spontanei di Cittadini, furibondi per la sporcizia dilagante, le bestiacce in casa e le macro inadempienze comunali, decidono una sediziosa (e lodevole) “rivolta”, rischiando denunce penali. Indossati tute e scarponi, nel pugno solo zappe e rastrelli (a mani pressoché nude, dunque, senza ausili meccanici e assicurativi), essi aggrediscono la jungla di sterpaglie, sostituendosi al Comune ignavo, che tuttavia continua a pretendere le tasse, per servizi dovuti e non dati, con incredibile protervia. Il Comitato, nell’esprimere la propria fraterna solidarietà agli eroici (sì, eroici, non è retorica!) Volontari-giardinieri, si chiede fin quando il Comune ne sfrutterà indebitamente il lavoro; e decide di consegnare anche questo dossier ai Legali.

Quo usque tandem abutēre, Major urbis, patientia nostra?

Il Presidente del Comitato Villaggio Montebello

(Dr. Amedeo Lanucara)

Gen. Feliciano Mancini, vice-presidente

Amm. Luigi D’Elia, past president

Dr. Alberto Perra, past president

Sign. Enrico Ricciatti, segretario

Sign. Giorgio Pastori, tesoriere

Sign.ra Francesca Giansanti, componente Direttivo

Sign.ra Giancarla Bonalumi, componente Direttivo

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