19 Aprile, 2024
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La Corte Suprema a Trump: “Pubblichi la dichiarazione dei redditi” 

La sentenza su richiesta dei procuratori dello Stato di New York. Per ora il Congresso americano non avrà accesso ai dati. L’ira del Presidente su Twitter: “Persecuzione politica”

La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha dato l’ok alla procura di New York perché acquisisca le dichiarazione dei redditi di Donald Trump. La Corte ha respinto dunque la richiesta dei legali dell’inquilino della Casa Bianca di garantire ai presidenti in carica la completa immunità da inchieste penali. La sentenza (decisa a grande maggioranza, 7 voti a 2) ha delicate implicazione politiche anche se non è detto che il materiale venga poi reso pubblico né che venga acquisito prima del voto per le presidenziali di novembre prossimo.

“La Corte suprema ha rimandato il caso al tribunale di grado inferiore, il dibattito continua. Questo è un procedimento tutto politico.

Ho vinto la caccia alle streghe di Mueller e altre ed ora devo continuare a combattere in una New York politicamente corrotta. Nessuna imparzialità per questa presidenza o amministrazione”. Così il presidente Usa, Donald Trump, ha commentato a caldo su Twitter la sentenza.

In un’altra e successiva serie di tweet, Trump ha poi argomentato la sua posizione, denunciando la “precedente amministrazione corrotta, che ha spiato” la sua “campagna elettorale ed è stata beccata” in quello che definisce “il più grande crimine e scandalo politico nella storia degli Usa” e “non è successo niente”.

“La Corte Suprema emette una sentenza di rinvio a un tribunale di grado inferiore che non avrebbe mai emesso per un altro presidente”, tuona ancora Trump, ribadendo: “Nonostante questo, ho fatto molto più di ogni altro presidente nella storia nei suoi primi tre anni e mezzo” di mandato.

(Agi)

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