20 Aprile, 2024
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Moda, Alda Fendi insignita della Legione d’Onore. “Un’incredibile carriera professionale”

A Palazzo Farnese, martedì scorso, Alda Fendi, presidente della Fondazione Alda Fendi Esperimenti, è stata insignita Cavaliere della Legione d’Onore da Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia.

Nel corso della cerimonia di premiazione è stata ripercorsa “l’incredibile carriera professionale” di Alda Fendi che, fin da giovanissima, ha lavorato nell’impresa di famiglia, dimostrando ”una volontà e un dinamismo fuori dal comune”.
Già dagli anni ’60, l’intensa collaborazione di Alda Fendi con Karl Lagerfeld ha permesso alla maison di moda di ”dar vita a una profonda innovazione, a un’inarrestabile sperimentazione e a un’audace creatività”. Christian Masset si è soffermato sulla passione di Alda Fendi per l’arte e la cultura che l’hanno spinta a impegnarsi in opere “di mecenatismo e nel sostegno alla scena artistica contemporanea italiana”, attraverso la Fondazione Alda Fendi Esperimenti ; di cui ha voluto realizzare la meravigliosa sede di Palazzo “Rhinocéros” in collaborazione con l’architetto francese Jean Nouvel, curandone personalmente ogni dettaglio.
“Un gioiello architettonico che offre al pubblico romano la possibilità di vedere mostre inedite e di alto livello; un dono molto prezioso per la città di Roma e una vibrante testimonianza della passione di Alda Fendi per la creazione e gli artisti”. “Sono estremamente felice di ricevere questa preziosa onorificenza – ha dichiarato Alda Fendi – nella mia vita ho sempre amato la Francia, alla quale sono legata da una lunga tradizione, già con le mie sorelle e la collaborazione con il genio di Karl Lagerfeld, poi con la scelta di Jean Nouvel per ripensare Palazzo Rhinocéros, la mia “città dell’arte”. Come e più della Francia amo Roma e le sue meraviglie e questa cerimonia a Palazzo Farnese mi sembra ribadire il legame tra Roma e la Francia, per me molto importante. Mi riempie il cuore di gioia, questa Legione d’Onore, e conferma la rotta del mio agire per valorizzare l’arte in tutte le sue forme”.

Intanto la Fondazione Carla Fendi, istituita nel 2007, continua la sua opera di mecenatismo a favore della ricerca scientifica.

Sotto la guida di Maria Teresa Venturini Fendi, nipote della celebre stilista, la Fondazione si è dimostrata particolarmente attiva nel contesto della pandemia.

Una prima donazione di 100 mila euro è stata destinata, nella fase iniziale dell’emergenza, al Policlinico Gemelli. E un secondo intervento, sempre di 100 mila euro, è stato disposto in questi giorni a sostegno del Gemelli e dello Spallanzani, per la ricerca di un farmaco capace di ridurre le conseguenze cliniche dell’infezione da coronavirus.

“Questo progetto – sottolinea Maria Teresa Venturini Fendi – avvalora l’impegno che la Fondazione Carla Fendi porta avanti contribuendo agli studi di ricerca scientifica. Sin dagli inizi della pandemia abbiamo supportato per le impellenti esigenze il Columbus Covid 2 Hospital della Fondazione Gemelli. Ora, augurandoci di aver superato la fase critica, vogliamo guardare al futuro sostenendo l’importante studio di un nuovo farmaco cui il Gemelli e lo Spallanzani stanno lavorando”.

La direzione scientifica intrapresa dalla Fondazione è destinata a proseguire con l’intento di lavorare sul lungo periodo con donazioni e collaborazioni con grandi enti scientifici (internazionali e non), promuovendo le eccellenze in ambito scientifico. Dal 2018 Maria Teresa Venturini Fendi ha portato la sua passione per la scienza anche a Spoleto: main sponsor del Festival dei 2Mondi, la Fondazione organizza ogni anno mostre, allestimenti e premi. Ne sono esempio due significative iniziative: il Premio Carla Fendi 2018 agli scienziati Peter Higgs e Francois Englert, Premi Nobel per la Fisica nel 2013, e a Fabiola Giannotti, Direttrice del Cern di Ginevra; il Premio Carla Fendi 2019: contributo economico di 30 mila euro da destinare agli istituti delle due donne premiate, Cecilia Laschi, Ordinario di Bioingegneria industriale all’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Barbara Mazzolai, Direttrice del Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto italiano di Tecnologia.

(La Repubblica)

 

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